Le chiacchiere sportive

Serie A, tra l’appassionante corsa allo scudetto e l’addio di De Rossi

Juventus, Inter e Lazio stanno dando vita a un campionato ricco di emozioni

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Serie A on fire. Nella diciottesima giornata di campionato abbiamo avuto la dimostrazione che quest’anno la lotta scudetto è sempre più agguerrita: le due principali contendenti sono infatti entrambe riuscite a vincere senza problemi.

La Juve lo ha fatto all’Allianz Stadium distruggendo la sorpresa Cagliari. L’Inter invece si è imposto in trasferta. Al San Paolo contro lo sciagurato Napoli di Gattuso gli uomini di Conte hanno infatti trovato tre punti fondamentali, in una partita giocata divinamente.

Serie A, vi presentiamo l’appassionante corsa scudetto; De Rossi, adiós fútbol

Ad aggiungere un pizzico di pepe a questo già appassionante campionato ci ha pensato anche la Lazio di mister Inzaghi, giunta ormai alla sua nona vittoria consecutiva contro il Brescia. I biancocelesti si candidano così ad essere la vera e propria outsider di quest’anno. Inutile dire che i tifosi della squadra del presidente Lotito sono più che galvanizzati dalla lunga striscia di vittorie di Immobile e compagni. Inoltre ormai percepiscono il laurearsi campioni come un qualcosa di più di un sogno.

Andiamo adesso ad analizzare nel dettaglio le partite di queste squadre: all’Allianz, come detto in precedenza, la Juve ha asfaltato un poco brillante Cagliari per 4 a 0.

La squadra di Maran (che quest’anno ha dimostrato di essere un vero e proprio spauracchio per qualsiasi tipo di formazione) non è riuscita a contrastare il dominio incondizionato della Juve, che per la prima volta in stagione sembra davvero essere riuscita ad interpretare il “sarrismo” nell’arco di tutti i novanta minuti.

Serie A, vi presentiamo l’appassionante corsa scudetto; De Rossi, adiós fútbol

Da segnalare anche la prima tripletta in Serie A per Cristiano Ronaldo: il portoghese ha dato seguito al suo ottimo periodo di forma arrivando a quota 13 in campionato, terzo in classifica dietro ad Immobile e Lukaku. Una Juve perfetta quindi, che fin qui appare in grado di tenere testa all’agguerrita concorrenza dell’Inter di Antonio Conte.

Spostiamoci ora proprio alla partita di Napoli per commentare l’operato della squadra nerazzurra. È stato tutto facile per l’Inter contro un Napoli privo di qualsiasi idea e sicurezza. La formazione milanese è rimasta così in testa, a braccetto con la Juventus.

Serie A, vi presentiamo l’appassionante corsa scudetto; De Rossi, adiós fútbol

Alla doppietta di Lukaku era arrivata la risposta di Milik, ma poi ci ha pensato il solito Lautaro a spezzare ogni speranza di rimonta dei partenopei: al San Paolo il match è terminato 1-3. I nerazzurri sono così tornati a vincere a Napoli, cosa che non accadeva da 22 anni.

Continua così il momento negativo del Napoli, che inizialmente doveva essere l’avversario della Juve per lo scudetto. Ora però la squadra di Gattuso si trova a metà classifica, con una crisi nera che non sembra proprio volersene andare.

Nella giornata in corso (la 19a) aspettiamoci quindi spettacolo e colpi di scena: l’Inter ieri sera ha pareggiato a San Siro, mentre la Juventus questa sera… Nel frattempo, la Lazio ha vinto contro il Napoli.

Speriamo che anche questa sera sia una partita avvincente, noi auguriamo buon divertimento a tutti!

Serie A, vi presentiamo l’appassionante corsa scudetto; De Rossi, adiós fútbol

Cuore giallorosso. Ecco la definizione che in ambito sportivo molti attribuiscono a Francesco Totti, giocatore che tutti hanno amato ed apprezzato. Diversi appassionati si dimenticano però di Daniele De Rossi, giocatore fantastico che ha fatto gioire milioni di romanisti (e di italiani in generale).

Il 6 gennaio l’ormai ex Boca ha dato l’addio al calcio giocato, annunciando in conferenza stampa la sua tormentata decisione. Diversi compagni hanno provato a fargli cambiare idea, ma dopo la lunga riflessione durante le vacanze natalizie l’ex centrocampista della Roma aveva deciso.

Troppa la distanza tra lui e la famiglia, rimasta a vivere nella capitale anche dopo il trasferimento di Daniele in Argentina. Sei partite con la maglia del Boca e poi l’addio, dato appunto per non trascurare la figlia che, come da lui raccontato, pativa la distanza dal padre.

Nessun problema quindi con la dirigenza degli “xeneizes”, ma solo il richiamo della madre patria che si faceva sentire più del dovuto. Dopotutto dopo 18 stagioni con la maglia della Roma, era facile ipotizzare che servisse un lungo periodo di ambientamento per De Rossi, accolto come un re nella squadra dove sognava di giocare (a suo dire) da sempre.

Serie A, vi presentiamo l’appassionante corsa scudetto; De Rossi, adiós fútbol

Questa decisione ci permette di ricordarci e porre l’attenzione su un particolare non indifferente: i sentimenti. Forse non ci crederete, ma anche i calciatori sono persone e, come tali, spesso devono affrontare decisioni difficili e momenti bui.

Essere famosi non significa automaticamente essere senza emozioni e, in questa frase, si riesce a spiegare in maniera efficace il motivo per cui in alcune stagioni diversi giocatori non riescono ad esprimersi al meglio.

“La scorsa stagione ha segnato 20 gol, quest’anno non riesce più neanche a controllare un pallone”, ecco la classica frase che viene pronunciata dai tifosi quando il loro beniamino (solitamente un attaccante) dell’anno passato vive un momento di difficoltà.

I gol non arrivano, il morale scende, ogni giocata viene messa sotto accusa, lo stadio fischia all’uscita dal campo e il ragazzo ne risente. Aggiungiamo che magari a livello familiare le cose non vanno benissimo, ed ecco spiegata la causa del periodo negativo.

I supporter però, si sa, sono spesso troppo esigenti e soprattutto non perdonano nulla, non cercano mai di immedesimarsi nei loro idoli.

Detto questo, penso di poter affermare di condividere totalmente la scelta di De Rossi, giocatore d’oro dentro e fuori dal campo. A 36 anni dopotutto molti vorrebbero aver avuto una carriera come la sua: due Coppa Italia e una Supercoppa Italiana alzate al cielo, ma anche uno scudetto sfiorato, il tutto condito da 616 presenze e 63 gol.

Serie A, vi presentiamo l’appassionante corsa scudetto; De Rossi, adiós fútbol

È però con la nazionale azzurra che Daniele ha creato un rapporto unico. 117 le partite disputate e 21 le reti, con l’immensa gioia del mondiale vinto nel 2006, dove Daniele si rese protagonista trasformando uno dei cinque rigori decisivi.

Cuore, grinta, determinazione, attaccamento alla maglia e leadership, ecco tutte le caratteristiche dell’ex Roma, che presto inizierà a studiare per prendere il patentino da allenatore.

Grazie di tutto “Daniè”, mancherai a questo sport.

P.S. Qualcuno potrebbe suggerire a Buffon di prendere esempio? Non discutiamo il suo valore, ma di questo passo difenderà i pali della Juventus per altri 10 anni, senza mai riuscire a dire basta.

 

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