Chiacchiere sportive

Serie A, quanto ci sei mancata! Italbasket: è tempo di Mondiali

Finalmente lo scorso weekend è iniziata la nuova stagione del campionato italiano. Sabato l’Italia esordisce nei Mondiali di pallacanestro.

Pronti, via. Ci eravamo lasciati con la Juventus capolista, il Napoli super secondo, l’Atalanta e l’Inter rispettivamente terza e quarta e un Milan deluso, quinto.

Avevamo anche visto l’Empoli retrocedere all’ultimo, dopo un’epica battaglia contro i nerazzurri di Milano, raggiungendo così Chievo e Frosinone. La squadra toscana però non sarebbe retrocessa se Fiorentina e Genoa non avessero scelto di aiutarsi a vicenda, maturando al Franchi uno 0-0 abbastanza disgustoso per gli appassionati.

Ecco, dimenticatevi tutto questo perché, quest’anno, ci sarà da divertirsi. Non che in quello passato non ci siano state epiche lotte e colpi di scena, ma in questa stagione l’impressione è che nulla possa essere scritto.

Partiamo dalla lotta che da ormai otto lunghi anni è stata combattuta forse soltanto in un paio di occasioni.

Chi vincerà lo scudetto messo in palio dalla Serie A 2019/2020? Chi pensava nella prima parte del mercato a un altro dominio Juve adesso non è più certo della sua risposta, perché il Napoli e l’Inter, finalmente, fanno paura. In senso positivo, ovviamente, perché diciamocelo, vedere la capolista a 20 punti non dà gioia a nessun appassionato di questo splendido sport.

L’impressione è quella che le formazioni di Conte e Ancelotti possano dire la loro, dando vita a una lotta mozzafiato, senza esclusione di colpi.

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Il conservativo 0-1 con cui si è aperto il nostro campionato sabato alle 18 ha lasciato spazio già dalla sera stessa a uno spettacolo straordinario che, dalle nostre parti, non si vedeva da tempo. A Firenze infatti è andato in scena un match pazzesco, in cui è successo davvero di tutto.

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Goal a non finire, simulazioni, falli di mano, rigori, l’esordio di molti giocatori (giovani e italiani!) e la prima di Ribery. Insomma, un vero toccasana per chi fosse di cattivo umore.

La domenica di calcio nostrano è stata poi inaugurata da Udinese e Milan, che hanno permesso a molti spettatori di schiacciare un pisolino pomeridiano.

Scherzi a parte, la partita è stata davvero traumatica per qualsiasi tifoso rossonero, che ha visto la proprio squadra soccombere sotto i colpi di una non brillante Udinese.

Il match ha prodotto solamente due tiri nello specchio e, uno di essi, ha permesso a Becao di segnare al suo esordio in Serie A, facendo conquistare i primi tre punti ai friulani. Ci permettiamo di dare un consiglio a Giampaolo: urge correre ai ripari perché altrimenti, quest’anno, l’obiettivo potrebbe diventare la salvezza.

In serata poi si sono svolte tutte le altre partite in programma, offrendo anch’esse un vero e proprio spettacolo. Il pirotecnico 3-3 tra la Roma e il Genoa, la vittoria del Torino ai danni del Sassuolo, quella del Brescia di Cellino al ritorno nella massima serie dopo otto lunghi anni.

Non possiamo non citare anche la straordinaria rimonta dell’Atalanta di Gasperini e l’esordio convincente della solita Lazio del sempre concentrato Simone Inzaghi.

I più attenti noteranno che non abbiamo ancora menzionato un match andato in scena domenica alle 20.45. Esso merita una menzione in particolare perché, allo stadio Bentegodi, si sono emozionati davvero tutti.

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Sinisa Mihajlovic sta combattendo contro la leucemia, però non ha voluto lasciare da soli i suoi ragazzi alla prima giornata della nuova stagione. Un gesto che ha appassionato tutto lo stadio, scatenando un’ovazione nei confronti dell’allenatore serbo. La partita è terminata 1-1, risultato che lascia l’amaro in bocca a un Bologna sprecone.

Arriviamo adesso all’ultimo atto della prima scoppiettante giornata della Serie A 2019/2020.

Serie A, quanto ci sei mancata! Italbasket: è tempo di Mondiali

L’Inter di Conte è già la capolista e, questo, è un segnale forte nei confronti di Juve e Napoli. Quest’anno la corsa sarà a tre, ormai non ci sono più dubbi.

Vittoria per 4-0 contro il Lecce con un gioco fluido e, finalmente, vincente. Ecco il riassunto di un match che ha visto trionfare i nerazzurri e la filosofia dell’allenatore salentino, che ha fatto registrare il pienone a San Siro. Esordio con gol per Lukaku e Sensi, ritorno alla rete per Candreva che, pensate, non riusciva a far comparire il suo nome sul tabellone di uno stadio dal primo settembre del 2018.

Effetto Conte dicono già dalle parti di Appiano Gentile, dove intanto si sono incontrati nella giornata di martedì il presidente Zhang e Marotta, che hanno ribadito a Icardi e alla sua agente la linea societaria: l’argentino è fuori dal progetto tecnico.

Giovedì tutti i tifosi italiani faranno il tifo per il Torino, a cui serve un’impresa per accedere alla fase a gironi dell’Europa League (dovrebbe vincere con due gol di scarto fuori casa).

Nel frattempo però prepariamoci tutti perché, tra pochi giorni, ci aspetta una seconda giornata incandescente. Il destino, infatti, ha messo di fronte le due romane per il primo derby stagionale e due contendenti allo scudetto, cioè Juventus e Napoli.

Allacciate le cinture amici, la Serie A è tornata e ha già inserito il turbo!

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Italbasket. “Chi ben comincia… è a metà dell’opera”. Ecco questo proverbio non è assolutamente da accostare alla squadra azzurra del Ct Meo Sacchetti, reduce da un pre Mondiale avaro di soddisfazioni, ma ricco di sfortuna e di polemiche.

Sabato l’Italia farà il suo esordio nel campionato del mondo contro le Filippine, poi sarà la volta dell’Angola (lunedì) e della corazzata Serbia (mercoledì). I match sono tutti in mattinata o all’ora di pranzo, poiché la manifestazione si svolge in Cina.

Passano agli ottavi le prime due del girone. Il nostro percorso si focalizza sulle partite con Angola (39esima nel ranking) e Filippine (31esima), avversarie alla portata dell’Italia che, secondo i pronostici, dovrebbe almeno raggiungere gli ottavi.

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Semplice a parole, ma difficile sarà nei fatti, perché gli azzurri arrivano a questo Mondiale non certo nei migliori nei modi. La preparazione e i test-match hanno lanciato segnali tutt’altro che positivi.

Già a metà luglio, con la squadra in ritiro senza i big (Melli, Datome, Gallinari, Belinelli e Hacket), è arrivata la prima brutta notizia. Niccolò Melli, appena acquistato dai New Orleans Pelicans in NBA, si è operato al ginocchio (come da programma) per una pulizia, ma il suo recupero per i Mondiali è stato messo in forte dubbio. Nella Trentino basket Cup di fine luglio gli azzurri hanno battuto la Romania e la Costa d’avorio, due clienti piuttosto modesti.

Tuttavia pochi giorni dopo un’altra notizia ha lasciato tutti con il fiato sospeso. Danilo Gallinari (neo giocatore degli Oklahoma city Thunder) viene operato di appendicite. Ma le notizie sono buone: i Mondiali non sono a rischio, ma l’azzurro potrà ritornare solamente nell’ultima settimana prima della competizione iridata, saltando gran parte della preparazione.

Nel torneo di Verona (ancora senza Gallinari, l’altro Nba Belinelli e Datome) l’Italia ha passeggiato sul Senegal e sul Venezuela, ma ha perso con la Russia (prima squadra di vero livello affrontata, decima nel ranking), facendo trasparire i primi segnali negativi sul campo.

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Il 13 agosto la rinuncia che tutti si aspettavano: Niccolò Melli è costretto a saltare il Mondiale. Una notizia negativa non solo per l’altissimo livello del giocatore, ma soprattutto perché il neo giocatore dei New Orleans Pelicans è un’ala grande o all’occorrenza pivot (il centro, ovvero il lungo che gioca vicino a canestro), ruolo in cui l’Italia è deficitaria di giocatori di qualità e di centimetri.

Assenza in quella zona di parquet che si aggiunge a quella dell’ingiustificato Bargnani, ex stella Nba assente sui campi da basket da più di due anni. Nel successivo torneo dell’Acropolis di metà agosto il campanello d’allarme è suonato forte. Nonostante l’esordio di Belinelli, sono arrivate le pesanti sconfitte con la Grecia di Antetokounmpo, MVP dell’ultima Nba, e con la Serbia (favorita per il Mondiale insieme agli USA), oltre a quella con la Turchia, avversario alla nostra portata.

Nei continui tagli per ridurre il roster a 12 elementi, il Ct Meo Sacchetti ha escluso Pietro Aradori. Il neo giocatore della Fortitudo Bologna si è così sfogato con un tweet attaccando la nazionale, alzando la tensione in un momento difficile in vista del Mondiale.

Volata in Cina l’Italia ha ritrovato Datome e Gallinari, ma nel torneo di Shengeng di questi giorni il risultato non è cambiato. Le buone prestazioni con Serbia e Francia (due top team) sono terminate però sempre con una sconfitta. E l’ultima amichevole disputatasi lunedì contro la Nuova Zelanda (38esima nel ranking), persa per 78–72, ha confermato tutte le difficoltà e i limiti dell’Italia, a pochi giorni dall’esordio nel Mondiale.

E, Datome, non ancora al meglio dopo il lungo stop per infortunio, potrebbe non prendere parte ai Mondiali. Sarebbe un altro bruttissimo colpo in un pre Mondiale che peggio di così non poteva andare.

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Le premesse non sono buone e l’incertezza regna sovrana anche nella mente del Ct Sacchetti, che deve ancora tagliare due giocatori, aspettando le condizioni del capitano Gigi Datome. I 14 presenti in questo momento sono: i play Hackett e Filloy, le guardie Belinelli e Della Valle, le ali Datome, Sacchetti (figlio del mister), Abass, Ricci, Brooks, Gallinari e Gentile, i centri Biligha e Tessitori.

L’unica cosa che possiamo fare noi tifosi è tifare per la nostra nazionale e goderci lo spettacolo della manifestazione. Difficile se non impossibile sperare in un miracolo, più realistico aspettarsi un posto tra le migliori sedici. Forse meglio pregare e sperare in un futuro più luminoso per il nostro basket. Ma intanto ci sono i Mondiali e, dopo tredici lunghi anni di attesa, essere presenti è già una vittoria. Per il momento accontentiamoci.

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