Le chiacchiere sportive

Quagliarella e Zapata, classe e fantasia al potere; Musetti spettacolare, Harden incontenibile

L’attaccante della Sampdoria ha eguagliato un mostro sacro come Batistuta, mentre a Melbourne un italiano ha scritto la storia vincendo gli Australian Open Junior

“Le chiacchiere sportive del martedì”: Quagliarella e Zapata, classe e fantasia al potere, Musetti spettacolare e Harden incontenibile per un weekend indimenticabile

James Harden, are you kidding me? 50, 32, 47, 35, 35, 39, 41, 45, 41, 43, 44, 38, 32, 42, 43, 38, 57, 58, 48, 37, 61, 35, 40. No, questi non sono i numeri da giocare al lotto. Sono semplicemente i punti segnati dal devastante cestista degli Houston Rockets James Harden nelle ultime 23 partite giocate da metà dicembre ad oggi. La scorsa notte infatti, la guardia statunitense, ha realizzato per il 23esimo match consecutivo almeno 30 punti: nella storia dell’NBA solo Wilt Chamberlain è riuscito a fare meglio con 25 partite di fila, obiettivo ormai non lontano per il “barba”. Il giocatore degli Houston, così soprannominato per la sua folta barba che lo contraddistingue, sta giocando un livello di basket altissimo, vicino all’onnipotenza. Grazie a questo ultimo mese e mezzo letteralmente speciale ha migliorato alcuni dei primati personali della sua carriera, come il dato sul maggior numero di punti segnato in un match, 61, e stabilito nuovi record per la storia della Nba: in particolare, nella già citata striscia di 23 partite, ha contribuito in ogni singola gara ad almeno 50 punti (tra canestri segnati e assist forniti ai compagni) e ha realizzato 76 canestri consecutivi senza assist dai propri compagni, ovvero segnando sempre su azione personale.

Lo scorso anno aveva già disputato una stagione fantastica vincendo il premio di MVP (miglior giocatore della lega) della regular season. Il problema è che quest’anno si sta superando e sta facendo ancora meglio. I numeri fatti registrare in questi quattro mesi di stagione regolare risultano superiori a quelli dell’annata 2017/2018: la media punti, intorno ai 37 a partita, i recuperi effettuati (2 a partita) e il numero di tiri presi e segnati, sia liberi che triple (record assoluto per media di triple tentate a partita, 13). Tali statistiche sembrerebbero descrivere un giocatore fortissimo ma che gioca troppo da solo, forse un po’ egoista, senza coinvolgere i propri compagni. In realtà non è così visti i numerosi assist sfornati ogni partita, con le sue penetrazioni e con quella mano sinistra in grado di far arrivare il pallone dove e quando vuole. Infatti, dall’inizio della sua fantastica striscia personale, i suoi Rockets hanno riguadagnato posizioni importanti nella lega in vista dei playoff, dove si vedrà il vero valore della squadra verso la corsa all’anello.

Che ne pensate voi? La notte è fatta per dormire, oppure per ammirare i campioni del basket americano come James Harden? Le prossimi nottate le passerete nel letto o resterete svegli per vedere se il “barba” riuscirà a battere il record di Chamberlain di 25 partite consecutive con almeno 30 punti a referto?

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