Al limite. Tutto può cambiare in un secondo. Il cuore può smettere di battere facendoci accasciare a terra, salutando in quel modo senza preavviso la vita che, per quanto alcuni sostengano di non sopportare, è sicuramente il dono più prezioso che abbiamo. Spesso, soprattutto negli sport relativi ai motori, la propria esistenza viene messa in pericolo. È per questo che i vari comitati organizzativi stanno imponendo misure sempre più conservative volte alla sicurezza dei piloti, senza quindi pensare unicamente allo spettacolo come in maniera scellerata veniva fatto anni fa.
In tal senso la Formula 1 ha pianto l’ultimo decesso di un suo protagonista a causa dello schianto contro una gru di Jules Bianchi, pilota francese (amico di Leclerc ndr) deceduto dopo un lungo periodo di coma trascorso in ospedale. Il sinistro si verificò nell’ormai lontano 2014, mentre nove mesi dopo il transalpino smise di combattere, andandosene nella speranza di trovare la pace eterna.
Sono ormai passati sei anni da quei tragici e concitati momenti successivi al Gp di Suzuka (fu proprio il circuito giapponese lo scenario del terribile accaduto). Durante questo arco di tempo, per fortuna, sono state varate diverse riforme significative, come per esempio quella relativa all’introduzione della virtual safety car. Inoltre non dobbiamo dimenticare l’adozione dell’Halo, oggetto in titanio che dalla stagione 2018 deve obbligatoriamente circondare l’abitacolo dei piloti in ogni monoposto.
Ecco, senza quest’ultima innovazione staremmo sicuramente per intraprendere l’analisi di una tragedia e non di un violentissimo incidente con un lieto fine. Avete capito di cosa stiamo parlando? Esatto, stiamo alludendo proprio al sinistro capitato a Romain Grosjean.
Bianchi da lassù ha probabilmente scelto che questa vicenda non dovesse avere lo stesso epilogo della sua, aiutando il suo connazionale a non perdere i sensi dopo l’impatto. È stato proprio questo il fattore che ha salvato il pilota della Haas, visto che Romain è riuscito ad uscire da solo dall’abitacolo della sua vettura ormai in preda alle fiamme.
Diverse ustioni e qualche frattura, questo il bilancio per il pilota francese che ha poi raccontato le sue sensazioni nei giorni successivi. “Mentre ero all’interno della monoposto ostaggio del fuoco urlavo di non voler morire”: queste le parole da brividi del transalpino, salvo quindi anche grazie alla sua enorme forza di volontà.
Un inno alla vita, un appello per tutti coloro che storcono il naso quando sentono parlare di riforme per garantire una sempre migliore sicurezza. Gli sport motorizzati ovviamente avranno sempre un alto tasso di rischio, ma il compito della FIA dev’essere proprio quello di rendere sempre più sicure le gare per i piloti e per gli addetti di corsa.
Incidenti come quello di Grosjean sono destinati a passare alla storia con il lieto fine, che oltretutto attesta l’efficacia dei crash test e della prevenzione messa in pratica, ma non per questo bisognerà abbassare il livello di guardia. Per fortuna comunque non abbiamo assistito a nessun Lauda bis, con Romain che ha potuto da subito riabbracciare sua moglie ed i suoi bambini.
Una storia terminata nel migliore dei modi quindi, che ci ricorda un detto popolare davvero di vitale importanza: prevenire è sempre meglio rispetto al curare!
Europa. Quest’anno la nostra Serie A si sta rivelando più interessante del previsto, ma sarebbe un peccato dimenticarsi di seguire il calcio oltre confine, che si dimostra sempre molto intrigante.
Se si parla di football estero si pensa subito alla Premier League, dove non possiamo fare a meno di notare l’inaspettato primato condiviso dal Tottenham di Josè Mourinho e dal solito Liverpool di Jurgen Klopp. La squadra dello Special One, nelle ultime tre partite, ha ottenuto davvero degli ottimi risultati, battendo Manchester City ed Arsenal e pareggiando contro il frizzante Chelsea a Stamford Bridge. Questi risultati stanno già facendo sognare i tifosi degli Spurs, che da anni si augurano che la loro squadra possa entrare saldamente nell’olimpo del calcio inglese.
Buon rendimento anche da parte proprio dei Blues, che con il loro terzo posto stanno tenendo fede alle aspettative di inizio stagione, mettendo probabilmente le basi per qualche futura sorpresa. Un’altra squadra che inaspettatamente ricopre le zone nobili della classifica è sicuramente l’Everton di Ancelotti, che però dopo un inizio davvero scoppiettante ha un po’ rallentato e ora si trova in settima posizione. Per quanto riguarda invece le delusioni, non si può non notare il flop delle due squadre di Manchester: il City si trova settimo, mentre lo United sesto.
Ora però ci spostiamo in terra teutonica per vedere come sta andando la Bundesliga. In testa troviamo il solito Bayern a 22 punti: la squadra bavarese veniva da un trittico di gare in cui aveva totalizzato ben sette punti, vincendo con Dortmund e Stoccarda, pareggiando inoltre con il Werder Brema. Ad attendere la squadra campione di Germania c’è stata in seguito la supersfida con il Lipsia, pareggiata nell’ultima giornata con il risultato di 3-3.
Al secondo posto contro ogni pronostico al momento si trova invece il Bayer Leverkusen, che nonostante la perdita della stellina Kai Havertz (andato al Chelsea) sta impensierendo le avversarie, iscrivendosi quindi nella lotta per la corsa al titolo. Al momento a deludere è il Borussia Dortmund del fenomeno Haaland, con l’ultima parte di stagione che si sta rivelando abbastanza mediocre rispetto a quelle che erano le premesse della vigilia.
La delusione più grande del campionato è comunque rappresentata dallo Schalke 04, formazione ultima a soli tre punti dopo ben 10 giornate. La squadra di Gelsenkirchen ormai da anni non occupa più posizioni di spicco, ma quest’anno sembra che ci sia un vero e proprio problema strutturale.
Tornando al tema delle grandi sorprese è la Liga a regalarcene altre. La Real Sociedad infatti è seconda a 25 punti: un risultato storico per i baschi. Davanti a tutti si trova invece il determinato Atletico Madrid del ritrovato Joao Felix, che sta trascinando i Colchoneros verso grandi traguardi.
Seguono al terzo e al quarto posto la rivelazione Villareal e l’affaticato Real Madrid di Zinedine Zidane, allenatore che mercoledì probabilmente si giocherà la propria permanenza contro il Borussia Monchangladbach. La grande delusione sembra essere rappresentata dal Barcellona targato Koeman, nono in classifica e ancora in piena fase di costruzione.
Facciamo infine un piccolo salto in Ligue 1 per parlare dell’appassionante parte alta della classifica che vede coinvolte ben sei squadre. In testa troviamo un poco brillante PSG, con a seguire il Lille a -2 a pari merito con il Lione di Rudi Garcia.
Insomma, in giro per l’Europa così come in Italia i campionati nazionali sembrano continuare a riuscire ad esercitare il loro storico fascino, avendo un enorme seguito anche per merito delle numerose sorprese. Chi si imporrà secondo voi nei campionati sopraccitati? Fatecelo sapere nei commenti!
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