Thriller

La Bettola – capitolo 10: “La tana del male”

Il thriller a puntate di IVG/young

Bettola

Il magazzino della Bettola era un luogo dove solitamente nessuno andava. Alberto lo usava spesso, ma era praticamente l’unico. Ogni cosa utile al locale era nella dispensa, abbastanza capiente da contenere tutto il necessario.

Il magazzino era una zona grande, piena di cianfrusaglie e roba vecchia polverosa, illuminato da poche luci soffuse appese al soffitto. Non doveva esserci nulla di importante; ma la teoria è sempre diversa dalla pratica.

Quando i quattro Spettri arrivarono videro subito che la teoria era crollata. Il loro piano, il progetto del Buco Nero, si era realizzato, ma non nel modo in cui volevano. Le loro tenebre avevano creato un mostro indesiderato.

“Martina” nominò Gaia sconvolta.

Gli ultimi clienti della Bettola erano morti e le loro teste erano poste agli angoli di una stella satanica a cinque punte. L’ultima punta aveva una ciotola piena di sangue postagli sopra. Intorno alla stella, sangue e arti umani.

“Gaia, Spettri, che bello avervi qui”

I quattro rimasero per qualche istante fermi nell’osservare il tradimento di una di loro in favore di un culto che non avrebbe portato nulla di buono nè a lei nè a chiunque altro. Li aveva traditi tutti, per Satana.

Dovevano morire tutti i clienti, certo, ma questa ode al demonio non andava fatta. Nessuno ci credeva davvero, ma era comunque orribile pensare di sacrificare all’Inferno delle anime, seppur di peccatori.

“Cosa hai fatto?!” urlò Gaia col dolore nella voce.

“Ciò che dovevo. La missione del Buco Nero. Uccidere tutti i clienti, il Soldo nero e l’Inquisitore. Ricominciare da zero, senza lasciare tracce”.

Martina parlava con una tranquillità d’animo sconvolgente. Credeva davvero di aver fatto la cosa giusta. Per lei stava facendo tutto secondo norma. Non capiva che stava seguendo un falso padrone.

“So benissimo quali obiettivi ha il Buco Nero, Martina, li ho creati io!” urlò Gaia piena di rabbia.

“E allora?” domandò Martina dubbiosa.

“Sei una satanista?!” domandò Nicolò.

“Amo il vero signore del mondo.”

Veronica si avvicinò a Nicolò per stringerlo in una specie di abbraccio. Valentina si sedette a terra, sentendosi mancare. Poteva aspettarsi tutto, ma non il tradimento di uno Spettro come lei. Era troppo da affrontare.

“Tu eri una di noi! – disse Gaia, piangendo – Era destino che ci aiutassi, non che ci tradissi”.

Martina si avvicinò al gruppo con la mano sporca di sangue tesa verso Gaia e parlò con voce amorevole e seducente. Fece un discorso che fece morire i cuori dei suoi ascoltatori, per il dolore della perdita.

“Serfi ci ha sconfitti. La bettola poteva essere abbattuta e lui ci è riuscito. Accettiamo la realtà. Non possiamo uccidere i seguaci di Alberto e le armi segrete dell’Inquisitore senza un aiuto. E nessuno può aiutarci, se non il signore delle tenebre. Unitevi a me; adoratelo, e lui ci guiderà”.

Gaia la fissò per qualche secondo, con le lacrime agli occhi. Poi alzò il braccio che teneva la pistola e lo avvicinò alla mano tesa di Martina, che le sorrise felice di quello che stava accadendo. Ci era riuscita.

“Insieme”.

Gaia non fermò la sua mano. Il braccio si mosse ancora e la mano che reggeva la pistola arrivò davanti agli occhi di Martina. Senza dire nulla, premette il grilletto e le sparò dritta negli occhi. Martina perì in un secondo.

“Mai credere alle entità ultraterrene – disse verso di lei, per poi girarsi – Non piangiamo per questa morte. Andiamo a finire il lavoro: presto le truppe di Alberto periranno!”

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