Le chiacchiere sportive

Il futuro dello sport è in pericolo, come quello della Terra; Calcio: due titoli in una settimana, è un Flamengo da sballo

La crisi ambientale mette a rischio la sopravvivenza di alcuni sport, mentre la squadra brasiliana trascinata da Gabigol è tornata alla vittoria dopo anni di astinenza

Climate change. Domenica a pranzo mentre guardavo la prima prova di sci alpino della Coppa del Mondo maschile, uno slalom speciale per l’esattezza, la Liguria e gran parte dell’Italia stavano soffrendo e scontando parecchie criticità dopo giorni di piogge. Di lì a poco il viadotto dell’A6 sarebbe crollato a causa di una frana. Preoccupato per la situazione della nostra regione e in particolare della nostra provincia, ho avuto uno strano pensiero, ma che purtroppo ho constatato essere una triste realtà: il surriscaldamento globale e i cambiamenti climatici, causa di questi disastri, quasi sicuramente provocheranno la fine di alcuni sport, o sicuramente ne modificheranno il loro svolgimento.

Uno di questi è proprio la disciplina che stavo guardando e che amo particolarmente: lo sci. Tutti siamo a conoscenza dell’emergenza climatica in corso provocata dall’effetto serra, ovvero dal continuo aumento di anidride carbonica e dei cosiddetti gas serra che impediscono al calore di uscire dall’atmosfera. Ciò provoca un aumento delle temperature medie del nostro pianeta causando effetti drammatici per il nostro ecosistema e mettendo a rischio il futuro del genere umano sulla Terra. Conseguenza diretta di ciò è lo scioglimento dei ghiacciai e una progressiva minor presenza di neve sulle montagne di tutto il mondo. È possibile constatare questo fenomeno direttamente sui nostri monti principali: le Alpi. Sempre più verde e meno bianco. I ghiacciai continuano a regredire. Spaventose sono le foto che mostrano la differenza tra la presenza di ghiaccio attuale e quella solo di alcuni decenni fa.

Il futuro dello sport è in pericolo, come quello della Terra; Calcio: Due titoli in una settimana, è un Flamengo da sballo

Purtroppo ciò potrebbe provocare gravi conseguenze anche nello sport, come per esempio nello sci alpino, o analogamente nello sci di fondo o nello snowboard. Capire il perché non è difficile. Per adesso la potenza dell’organizzazione degli eventi di tale disciplina, Coppa del Mondo piuttosto che Mondiali o Olimpiadi, ci ha messo una pezza. Con la neve sparata e una complessa lavorazione di mantenimento a basse temperature della stessa si è garantito quasi sempre lo svolgimento della gara, spesso però in condizioni difficili, con la neve che sembrava più simile a un ghiacciolo d’estate che a una pista da sci. Il tutto a scapito dello spettacolo.

Il futuro dello sport è in pericolo, come quello della Terra; Calcio: Due titoli in una settimana, è un Flamengo da sballo

Gli eventi estremi provocati dal cambiamento climatico colpiscono di giorno in giorno la nostra casa: il pianeta Terra. E lo sport patisce anch’esso a causa di tutto ciò. Vi avevamo parlato della maratona ai Mondiali di atletica di Doha, più che una maratona una lotta di sopravvivenza a causa del caldo asfissiante. Ma questo è solo una delle situazioni in cui le manifestazioni sportive possono essere “rovinate” a causa dei cambiamenti climatici. Come già detto gli sport invernali praticati sul manto bianco potrebbero scomparire come conseguenza dell’innalzamento delle temperature che precluderebbe la presenza della neve, elemento imprescindibile per tali discipline.

Il futuro dello sport è in pericolo, come quello della Terra; Calcio: Due titoli in una settimana, è un Flamengo da sballo

È però il caldo record e mai registrato prima che preoccupa maggiormente. Tutti gli sport praticati all’aria aperta, in particolar modo quelli più faticosi, ne risentono già: dal calcio (con i “cooling break” mai visti prima) al ciclismo, dall’atletica leggera al rugby, dal tennis addirittura ai motori. Ultimo esempio i Mondiali di Beach Soccer in corso di svolgimento in Paraguay, con l’Italia tra le favorite per la vittoria finale. La temperatura di alcune delle partite giocate è stata abbondantemente sopra i 40 gradi. Converrete con me che nonostante gli atleti siano dei professionisti ben allenati, con un certo caldo è quasi impossibile mettere in pratica determinate prestazioni fisiche. Pensate anche allo sforzo dei ciclisti che, con un calore eccessivo, sono costretti a sforzi disumani.

Il tutto va a influire sulla bellezza di tali discipline e sullo spettacolo per noi appassionati. Il cambiamento climatico è un problema che va affrontato subito per la nostra sopravvivenza e soprattutto per le generazioni future. Se la questione non vi sta a cuore, fatelo almeno per una cosa su cui tutti siamo d’accordo e amiamo: lo sport.

Il futuro dello sport è in pericolo, come quello della Terra; Calcio: Due titoli in una settimana, è un Flamengo da sballo

Dopo aver trattato questo tema ne approfitto per invitarvi a partecipare al quarto sciopero mondiale per il clima, che a Savona si terrà venerdì 29 novembre. Il futuro dipende da noi.

Il futuro dello sport è in pericolo, come quello della Terra; Calcio: Due titoli in una settimana, è un Flamengo da sballo

Calcio totale. Ecco il giusto aggettivo per definire l’idea dello sport più amato al mondo secondo i tifosi sudamericani. Per loro il calcio è infatti passione, grinta, sudore, gioia o disperazione, un motivo di riscatto sociale e un passepartout per l’Europa, obiettivo da raggiungere per i maggiori talenti dell’America Latina.

La famosa garra charrúa di cui aveva parlato il telecronista Sky Daniele Adani (noto appassionato di calcio sudamericano) si può tradurre con tutti questi aggettivi. È la voglia di non mollare mai, il crederci sempre, il lottare su ogni pallone come se fosse l’ultimo, un’idea di calcio che, purtroppo, a volte viene dimenticata nel nostro continente.

Adesso i presidenti delle migliori squadre europee pensano al prestigio, agli sponsor, al fatturato, al far quadrare i conti e trattano i loro club come se fossero delle aziende. Così però mettono in secondo piano l’essenza dello sport amato da tutti noi, quel calcio che spesso regala emozioni uniche al mondo.

Perché diciamocelo, niente è paragonabile alla gioia data da una vittoria convincente della propria squadra. Il tutto viene reso ancora più incredibile se una vittoria del genere arriva al culmine di una super stagione, che magari porta alla conquista del campionato, o degli ancora più prestigiosi tornei internazionali (Champions League, Copa Libertadores ecc…).

Ormai lo sapete, noi autori di questa rubrica siamo degli inguaribili romantici e dei grandi appassionati di sport. Cerchiamo però di raccontarvi le cose in modo diverso, ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare questo trafiletto per introdurre la splendida impresa del Flamengo.

Squadra brasiliana, ricca di giocatori di qualità, spesso però accusati di peccare proprio in grinta e concretezza, ingredienti fondamentali per uscire vittoriosi dal campo al termine di un match.

L’allenatore dei rossoneri di Rio de Janeiro è Jorge Jesus, conosciuto dalle nostre parti per aver allenato con buoni risultati Benfica e Sporting Lisbona. Ecco, probabilmente è proprio grazie a lui che è nata la storia che vi stiamo per raccontare, favola la quale ha portato il Flamengo sul tetto del Sudamerica.

Un mercato ambizioso, con gli acquisti di Gabigol (meteora nell’Inter, consacratosi in Brasile), Felipe Luis (ex Atletico Madrid) e Gerson (ex Roma e Fiorentina) faceva presagire che la società puntasse a vincere subito.

Come però spesso si ripete da noi, per vincere ci vuole tempo e, i nuovi acquisti, necessitano di diverse partite per ambientarsi negli schemi di gioco. Come dicevamo prima però, in Sudamerica certamente valgono questi concetti, ma vengono messi in secondo piano.

Il calcio totale di cui vi parlavamo, con stadi strapieni e tifoserie commoventi, che incitano dal primo all’ultimo minuto i loro beniamini, indipendentemente dalla prestazione da questi ultimi offerta.

Il futuro dello sport è in pericolo, come quello della Terra; Calcio: Due titoli in una settimana, è un Flamengo da sballo

Le vittorie a inizio campionato hanno però contribuito a galvanizzare l’ambiente che, di conseguenza, ha spinto i calciatori oltre i loro limiti. È anche così che Gabriel Barbosa (Gabigol) è riuscito a mettere in mostra tutte le sue qualità, siglando l’incredibile numero di 22 reti in 26 presenze con la maglia rossonera.

Il 23enne brasiliano è riuscito a zittire le critiche grazie alla sontuosa stagione disputata, che ha fatto pentire l’Inter di averlo ceduto in prestito. Dalle parti di Appiano Gentile già si riflette su un possibile ritorno in Italia, ma i dirigenti del Flamengo sono stati chiari: per lui, sono disposti a spendere addirittura 25/30 milioni (cifre elevate per un club brasiliano).

Comunque, come vi stavamo raccontando, la formazione di  Jorge Jesus è riuscita a raggiungere la finale della Copa Libertadores (la Champions League sudamericana) e ha inoltre accumulato un notevole distacco dalle inseguitrici in campionato.

La finale della competizione più prestigiosa dell’America Latina metteva di fronte il River Plate e proprio il Flamengo, la garra charrúa contro la qualità, Argentina contro Brasile.

Come sottolineato da molti esperti, i grandi favoriti erano gli uomini di Gallardo, soprattutto per l’attitudine a giocare su questi prestigiosi palcoscenici.

L’impresa per i brasiliani si è fatta titanica quando gli argentini hanno trovato il vantaggio con Borré, dominando a tratti il match. I giocatori di Jesus hanno però saputo pazientare e, proprio Gabigol, tra l’89’ e il 92’, ha deciso che la sua squadra avrebbe dovuto vincere il trofeo, portando in vantaggio i suoi con due grandi gol.

Il futuro dello sport è in pericolo, come quello della Terra; Calcio: Due titoli in una settimana, è un Flamengo da sballo

Tifosi del River ghiacciati e Rio de Janeiro in festa, con il Flamengo che, per la seconda volta nella sua storia (a 38 anni dall’ultimo urrà) è riuscito a vincere la Libertadores.

Come se non bastasse, durante i festeggiamenti, è anche arrivata la notizia della sconfitta del Palmeiras in casa del Gremio, ed ecco la doppietta: Libertadores e Brasilerao (vinto con quattro giornate di anticipo).

Adesso vedremo come si comporteranno i brasiliani nel Mondiale per Club, sperando in una super finale contro i Campioni d’Europa del Liverpool!
P.S. Dovete sapere che Gabigol ha osato baciare il trofeo all’ingresso in campo, spezzando la nota “maledizione”. Guai però a fidarsi, perché si sa, in Europa spesso le cose vanno diversamente…

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