Le chiacchiere sportive

Grandi ragazze all’Europeo e super Berrettini allo Us Open! Caso Schwazer, che succede?

La nazionale femminile di pallavolo ha ottenuto il terzo posto nella competizione, mentre sembra che l’atleta sia stato accusato di doping grazie a delle provette manomesse

Super ragazze. Dopo dieci anni siamo sul podio a un Europeo. Non è un pronostico speranzoso, ma la realtà dei fatti. Le “ragazze terribili” allenate da coach Mazzanti hanno tenuto fede alle aspettative, regalando ai propri tifosi delle emozioni che difficilmente dimenticheranno.

L’innesto nel sestetto titolare di Sorokaite al posto dell’acciaccata Bosetti, gli ingressi provvidenziali di Fahr e Orro nei momenti di difficoltà e alcune rotazioni vincenti hanno dato ragione a mister Mazzanti che, ancora una volta, ha permesso all’Italia di svolgere un ruolo da protagonista.

In un girone che presentava Belgio e Polonia come maggiori insidie, infatti, le nostre giocatrici si sono superate, chiudendo al primo posto dopo aver ottenuto quattro vittorie e una sola sconfitta al tie-break contro le polacche padroni di casa.

Superato il primo ostacolo ecco a voi il pubblico di Bratislava, che ha atteso la nostra nazionale per sostenere le proprie beniamine della meno quotata Slovacchia. L’Italia si è dimostrata cinica e attenta (nonostante qualche sbavatura qua e là) e, dopo un primo set non perfetto, Egonu e Sylla hanno preso per mano la squadra, trascinandola ai quarti di finale in un palazzetto, come già sottolineato, gremito di spettatori (commovente la loro perseveranza nel sostenere le proprie giocatrici).

Al turno successivo è stata la volta della Russia, team forte, preparato e determinato. Nel 2015 furono proprio le sovietiche a estromettere la Diouf e compagne da un Europeo che poi avrebbero vinto proprio le giocatrici dell’est Europa.

Grandi ragazze all’Europeo e super Berrettini allo Us Open! Caso Schwazer, che succede?

Questa volta, però, dopo un primo set perso in modo rocambolesco, le azzurre hanno tirato fuori gli artigli e, grazie ai nervi saldi e a un’indemoniata Myriam Sylla, sono riuscite a prevalere in un match complicatissimo.

Sabato poi è toccato alla Serbia, squadra campionessa del mondo proprio ai nostri danni. Per la vendetta purtroppo però dovremmo aspettare ancora. Le ragazze terribili infatti, hanno abdicato sotto i colpi di una scatenata Mihajlovic, perdendo per 3 set a 1. La speranza di rimontare era nata nel terzo parziale con un convincente 25-21, ma i troppi errori di Egonu e una difesa ballerina hanno permesso alle serbe di accedere alla finale (successivamente vinta proprio da loro).

Le nostre fantastiche azzurre però non si sono rassegnate e, nella finalina per tornare sul podio europeo dopo dieci anni di astinenza, hanno risposto presenti. Polonia annichilita con un rotondo 3-0 e terzo posto conquistato, con buona pace di Mazzanti che, alle Olimpiadi, spera di poter guadagnare una storica medaglia.

Adesso dal 12 settembre toccherà alla nazionale maschile di volley che, nella medesima rassegna europea, potrebbe essere una vera e propria outsider.

L’articolo potrebbe terminare con un sonoro e roboante “Forza ragazzi!”, però in America un italiano ha raggiunto le semifinali dello Us Open, ultimo Slam della stagione.

Grandi ragazze all’Europeo e super Berrettini allo Us Open! Caso Schwazer, che succede?

Matteo Berrettini è un fenomeno, ormai non ci sono più dubbi e, 42 anni dopo Adriano Barazzutti, ha raggiunto i quarti di finale del torneo americano che, a quei tempi, non si disputava nemmeno a Flushing Meadows.

Il romano ha compiuto una vera e propria impresa, raggiungendo la posizione numero 13 nel ranking atp (la più alta della sua carriera).

Dopo aver battuto Gasquet, Thompson, Popyrin e Rublev, tra Matteo e la storia l’ostacolo era rappresentato da Gaël Monfis. Il vincitore di una sfida epica terminata solamente al quinto set è stato proprio il nostro tennista che, in semifinale, ha incontrato sul suo cammino Rafael Nadal.

Tasso di difficoltà proibitivo per Berrettini, ma non si poteva chiedere nient’altro a un tennista che, dopo questo Slam, possiede la consapevolezza di potersela giocare con chiunque. Con lo spagnolo è stato comunque un successo nonostante l’eliminazione dato che, il nostro super Matteo, si è arreso per 7-6, 6-4, 6-1.

Ringraziamo quindi Berrettini, ma anche Egonu e compagne per le emozioni regalateci in queste due settimane.
L’impressione è che gli atleti italiani siano riusciti a tornare a dire la loro in qualsiasi sport e questa, per noi appassionati, è la una notizia fantastica!

Grandi ragazze all’Europeo e super Berrettini allo Us Open! Caso Schwazer, che succede?

Olimpiadi di Pechino. 22 agosto 2008. Alex Schwazer, ventiquattrenne altoatesino di Vipiteno, vince la marcia 50 km e conquista l’oro olimpico stabilendo il nuovo record in 3 ore, 37 minuti e 9 secondi. Indimenticabile il suo giro di pista finale nello stadio di Pechino, da solo, in lacrime.

Vigilia delle Olimpiadi di Londra. 6 agosto 2012. Il marciatore italiano viene trovato positivo all’eritropoietina in un controllo antidoping a sorpresa. Viene condannato a tre anni e otto mesi di squalifica. In un’intervista toccante (in cui non riesce ad alzare lo sguardo) ammette la colpevolezza e i propri errori, spinto dalla pressione delle vicine Olimpiadi e dai tormenti fisici degli anni precedenti.

Grandi ragazze all’Europeo e super Berrettini allo Us Open! Caso Schwazer, che succede?

21 giugno 2016. Schwazer, a 29 anni, riprende gli allenamenti nel 2013 con l’allenatore Donati (paladino contro il doping) e torna con il botto alle gare nel maggio del 2016 (vincendo il campionato del mondo a squadre nella marcia 50 km). Ma nel giugno del 2016 risulta nuovamente positivo all’antidoping, per una quantità fuori norma di anabolizzanti steroidi. Il giorno dopo convoca un’intervista e afferma la propria innocenza, dichiarando che il suo ritorno nella marcia è stato pulito.

Questa la storia di Alex Schwazer: una stella nata, caduta, rialzatasi e caduta nuovamente, definitivamente. Sì perché ad agosto 2016 l’accusa è stata confermata dal Tas (tribunale arbitrario dello sport), che ha squalificato l’atleta italiano per otto anni. L’allenatore Donati si è rivolto all’Antimafia, convinto dell’innocenza del suo marciatore.

Ha affermato di aver ricevuto minacce e pressioni per non far correre Schwazer e impedirgli di partecipare a Rio 2016. Il caso è tuttora aperto ed è notizia di tre giorni fa che il Ris (reparto investigazioni scientifiche) di Parma ha consegnato la perizia al tribunale di Bolzano dove il 12 settembre si disputerà l’udienza definitiva. Indiscrezioni parlano di una svolta, con l’innocenza dell’altoatesino provata dalla manomissione della provetta di Schwazer contenente i risultati dei test antidoping del 2016.

Grandi ragazze all’Europeo e super Berrettini allo Us Open! Caso Schwazer, che succede?

Quella provetta fatale che ha messo fine alla carriera del marciatore e al sogno di ritornare alle Olimpiadi, dopo i tanti sforzi e dopo le tante difficoltà affrontate dopo la prima squalifica. Due bronzi mondiali, un oro all’Europeo nel 2010 (assegnato dopo la squalifica per doping di un’atleta russo), ma soprattutto l’apoteosi olimpica che ha fatto emozionare un paese intero. Quella vittoria storica che ha portato la conseguente fama e notorietà (anche testimonial in un famoso spot pubblicitario), l’attenzione dei media per la storia con la più famosa pattinatrice Carolina Kostner. Apice della carriera ma forse inizio della caduta che lo ha portato a fare uso di doping.

Ingiustificabile l’uso di tali sostanze, completamente contrarie ai valori dello sport e dei giochi olimpici. Ricordo ancora, poco più che sedicenne, quell’intervista del 2012 in cui ha ammesso la propria colpevolezza. Lì ho visto una persona pentita, arrabbiata con se stessa, incredibilmente mortificata per lo sbaglio commesso, soprattutto nei confronti verso chi gli era vicino.

Mi ha toccato molto la sua storia. Forse ancora un po’ ingenuo, visto la mia giovane età, sono rimasto molto dispiaciuto e comprensivo. Nonostante io sia assolutamente intransigente verso chi compie queste azioni. Lo sportivo però è umano e come chiunque sbaglia. Felicissimo per il suo ritorno alle gare nel 2016 ad altissimi livelli (con vittoria a Roma) sono rimasto letteralmente scioccato dalla nuova positività. Ma in realtà non ci ho mai creduto a questa notizia, per non voler scalfire quell’immagine che mi sono fatto di questa persona. Un atleta che ha sbagliato ma che ha imparato ed è ripartito con più grinta di prima.

Grandi ragazze all’Europeo e super Berrettini allo Us Open! Caso Schwazer, che succede?

Voglio credere al “sbagliando s’impara” e non al “il lupo perde il pelo ma non il vizio”. E spero che la sentenza di giovedì possa scagionare Schwazer. Non tanto purtroppo per l’atleta, ormai negatagli la possibilità di regalarci altre medaglie olimpiche. Ma per l’Alex Schwazer persona e per un ragazzo come me, che dallo sport vuole trarre insegnamenti e ispirazioni per la vita. E la storia di Schwazer lo è, se il tribunale confermerà ciò che da tre anni ripete l’altoatesino: la sua innocenza. In quel caso sarebbe la prova che rinascere è possibile, se si ha la volontà. Se l’esito sarà negativo, un altro pessimo esempio nello sport legato al mondo del doping. Un mondo veramente brutto.

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