Sentimento ed emozione

Fiamma che alimenta e consuma, vento che rinfresca e travolge: e tu come definiresti l’amore?

Tante le forme di amore, ma mai dimenticare la fonte: quello per se stessi

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L’amore è l’essenza della vita, ci avvolge fin dalla nostra prima comparsa al mondo e ci accompagna per tutto il resto del nostro viaggio.

C’è amore nei cuori di due genitori che scoprono di essere appena divenuti tali, negli occhi di una madre che tiene in braccio per la prima volta la propria creatura, nello sguardo fiero dei nonni che vedono crescere i nipoti e poi, finalmente, nei figli stessi che diventano a loro volta genitori, in un ciclo inesauribile; questo è un tipo di amore costante, solido, puro ed eterno, che lega curi e destini delle famiglie in maniera inscindibile, insito nell’anima e persistente a prescindere da qualunque caso della vita.

Poi c’è un altro tipo di amore: volubile, spesso passeggero, incosciente e soprattutto che “non ci appartiene” perché è scatenato in noi dall’esterno, irrompe all’improvviso, travolge e accarezza i nostri cuori senza alcuna promessa di eternità. È quell’amore che si prova a vent’anni, che si legge nei libri di fiabe, che fa sentire le famose “farfalle nello stomaco” e non lascia dormire di notte.

Per molti questa parola, così piena e al contempo inesplicabile, è descrivibile attraverso gesti o parole espliciti: il “ti amo” pronunciato sotto le stelle, i mazzi di rose a San Valentino, la cena al ristorante o il gioiello per l’anniversario; per me questi aspetti rappresentano una minima parte dell’amore, quella più esteriore e manifesta, che si tenta di tradurre ed esplicitare in maniera razionale.

Ma la vera essenza dell’amore è quell’emozione tanto inafferrabile e astratta che pure brucia dentro di noi come una fiamma, che ci consuma dall’interno ma allo stesso tempo nutre le nostre membra come pioggia nel deserto; è quel vento capace di farci fluttuare su un mondo che d’un tratto appare più bello e luminoso, quasi come se noi stessi divenissimo un sole attorno al quale tutto inizia a ruotare; è quella sensazione che, a tratti, fa mancare il fiato e trova nella persona amata l’unico ossigeno in grado di far tornare a respirare.

Non esiste sensazione migliore di sentire il proprio io avvolto e attirato da questa sorta di magia che conduce e si risolve nella fonte del nostro amore, essere rapiti dal desiderio di congiungerci in ogni istante a quel principio e fondersi con esso, di avvertire un senso tutto nuovo e sublime delle cose.

A volte, però, può capitare che questa fiamma si spenga, l’incantesimo si spezzi e il vento smetta di soffiare, abbandonandoci di fronte a una nuova e dolorosa consapevolezza: l’amore spesso non è eterno e sicuramente non è controllabile; può esaurirsi e svanire all’improvviso così come era apparso e non esiste rimedio per farlo risorgere se non è lui stesso a travolgerci nuovamente. È anche possibile che ci animi per il resto della vita ma senza essere corrisposto e divenire così fonte di logoramento, ma anche in questo caso, in fondo, non possiamo essere noi a porre fine definitivamente a questa tortura; sì perché è l’amore a dettare le regole, è un’arma a doppio taglio che dona ma riscuote con gli interessi, che sceglie ma non si fa scegliere.

A nulla serve allora il famoso cercarsi negli occhi degli altri, rimuginare ricordi ed emozioni di un sentimento che rimarrà per sempre unico ma irripetibile; forse, a quel punto, una delle più grandi dimostrazioni d’amore che si possa compiere è proprio accettare lo spegnimento di quel fuoco, lasciare andare l’altra persona, liberando lei e noi stessi dal “peso” di una sorgente ormai asciutta; quando la magia si rompe è vano qualsiasi tentativo di una riparazione: l’amore è come le ferite, se è destino si rimarginerà da solo.

Il bello di questa forza sublime e trascendente è che però può apparire nuovamente in ogni momento, luogo e circostanza; le possibilità sono infinite perché, se è vero che ogni amore è unico, è altrettanto naturale che lo si possa provare nuovamente, più volte e in mille modi differenti. L’aspetto veramente importante è continuare a credere in lui, persistere nella ricerca e nell’apertura verso quella brezza avvolgente e soprattutto non dimenticare di rigenerarsi costantemente presso la fonte d’amore più pura ed essenziale che possa esistere: quello per se stessi.

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