Storie

“Cappuccetto rosso sangue” e i due sospetti

Lotte ben studiate, morti sconvolgenti, tutto l’occorrente per un bel film d’azione.

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Un thriller fantasy ispirato alla favola di Cappuccetto Rosso, dove il lupo diventa un licantropo e il pericolo non riguarda cappuccetto, bensì tutto il paese: questa è la storia raccontata nel film “Cappuccetto rosso sangue” del 2011.

La trama si sviluppa in un piccolo paese medievale, dove non ci sono soldati e da tempo è attivo un patto con un lupo, che però finisce per rompersi.

Un lupo infatti viene ucciso, ma non diventa umano dopo la morte. Il cacciatore di licantropi, chiamato da uno del paese, li informa su come combattere e si prepara alla battaglia.

L’intero film è uno scontro continuo tra questo prete cacciatore, con la sua piccola squadra di soldati, e il licantropo, un grosso lupo che vuole portare la protagonista via con sé.

Ma il licantropo altro non è che un umano. Ecco i due sospetti: gli amanti di Cappuccetto, il promesso sposo e l’amico di infanzia.

Il film è abbastanza lento, talvolta persino noioso, ma gli scontri sono emozionanti e il finale è sconvolgente.

Il vero cattivo, il licantropo, è il padre di Cappuccetto, che voleva solo trasformarla per scappare da quel paese e vivere nella natura.

Il film non è privo di classicismi televisivi, come la donna contesa tra due uomini, oppure il prete convinto che nel paese ci sia una strega e che ella vada bruciata, così come gli strumenti di tortura “di Dio” e l’attacco del lupo sempre perennemente al buio.

Nonostante questi stereotipi letterari, il film risulta bello, godibile, ben strutturato. Lotte ben studiate, morti sconvolgenti, tutto l’occorrente per un bel film d’azione.

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