Clasico barcelona real madrid

Barcelona-Rèal Madrid: “el clasico”

Una delle partite più belle del calcio moderno, una partita che deve assolutamente essere vista

Il Barcellona ha già vinto la Liga e il Rèal Madrid è sicuro di un posto in Champions per la prossima stagione. Si potrebbe pensare a una partita normale di fine stagione, in cui nessuna delle due squadre ha più nulla da chiedere al campionato: provo a spiegarvi perché non sarà così e perché domenica sera alle 20.45 tutti gli amanti del calcio dovrebbero essere seduti davanti al televisore a godersi questo spettacolo.

Barcelona contro Rèal madrid non è un semplice match di calcio: in Spagna, ma credo ormai a livello mondiale, è riconosciuta come LA partita. Una rivalità storica in Spagna nata fin dal primo campionato del 1929 vinto dai Blaugrana all’ultima giornata ai danni dei Blancos. Dalla metà degli anni 2000 questa ostilità sportiva si è accentuata notevolmente: le due squadre spagnole hanno dimostrato di essere i team più forti al mondo nell’ultimo decennio, sfidandosi in ogni competizione, sia a livello nazionale che in Champions League, per la conquista di tutti i trofei in palio. Ogni anno le sfide sono sempre state più emozionanti, dando vita a spettacolari partite in cui la tensione e il livello tecnico in campo sono stati altissimi con alcuni tra i calciatori più forti del mondo, tra cui Ronaldo e Messi. Per comprendere meglio il dominio di questi due club a livello mondiale occorre semplicemente dare alcuni numeri: dal 2005 a oggi si sono spartite la Liga (9 Barcelona e 4 Rèal madrid) ad eccezione del 2013/2014 in cui trionfò l’Atletico Madrid di Simeone, la Copa del Rey (la coppa nazionale spagnola, 6 i catalani e due i madridisti) e la Champions League (4 Barcelona e 3 Rèal Madrid).

Proviamo ad analizzare la partita di domani sera. Bisogna però partire dall’inizio di questa stagione per capire il match che tutto il mondo guarderà. Per la prima volta negli ultimi anni, ad Agosto, una squadra sembrava nettamente più forte rispetto all’altra. La supercoppa spagnola vide il dominio dei Blancos sui Blaugrana: un totale di 5 a 1 tra andata e ritorno che sancì una netta superiorità del Rèal, confermata dalle parole di Piquè che ammise per la prima volta di sentirsi inferiore alla squadra capitanata da Ramos. Il neo tecnico dei Blaugrana Valverde cambiò modulo per la partita di ritorno, dal 4-3-3 al 3-5-2, ma il risultato non ebbe gli esiti sperati: il tiki taka e il gioco palla a terra del Barca, che hanno fatto innamorare milioni di persone nel mondo intero, sembrava fossero giunti al termine del loro ciclo vincente. Dopo una stagione deludente, con la sola vittoria della coppa del Re, e il predominio del Rèal con la vittoria di Liga e Champions, questa nuova sconfitta sanciva la fine di un’era, mentre indirizzava i favori del pronostico verso i madrileni. Ma oggi non possiamo confermare ciò: i Blaugrana hanno già vinto la Liga, con quattro giornate di anticipo, e la Copa del Re, mentre il Rèal ha sì guadagnato la finale di Champions, ma non ha convinto fino in fondo e non è riuscito a compiere una stagione secondo le aspettative. Certo non si può giudicare negativa una stagione in cui ha conquistato Supercoppa spagnola, Supercoppa europea, Mondiale per club e probabilmente la sua terza Champions League consecutiva, ma a Madrid non sono proprio contenti di veder gioire i rivali catalani per la vittoria della Liga. Il Rèal dopo le prime vittorie nelle supercoppe ha affrontato diverse difficoltà. In campionato ha abbandonato il sogno scudetto nel “clasico” dell’andata, perso 3-0, dove il barca è riuscito a superare lo schock d’inizio stagione e a capire che poteva ancora competere con i marziani con la camiseta blanca. In Champions, nonostante un Ronaldo strepitoso in grado di segnare in tutte le partite dal girone ai quarti, i blancos hanno faticato parecchio per arrivare in finale, non riuscendo a esprimere un buon calcio ma soprattutto mostrando una evidente fragilità difensiva dovuta alla mancanza di filtro del centrocampo: le due partite con il Bayer testimoniano ciò. I blaugrana, a cui brucia ancora l’eliminazione dall’Europa con la Roma, sono invece cresciuti nel corso della stagione, trovando una propria quadratura con il 4-4-2, modulo più difensivo che ha dato copertura ed equilibrio a una squadra troppo offensiva negli ultimi anni: subendo pochi gol sono arrivati Liga e coppa del Re.

Sicuramente il “clasico” è una partita speciale sotto il punto di vista tattico. All’andata Zidane stupì un po’ tutti: Kovacic in marcatura a uomo su Messi. Una mossa strana, quasi a voler confessare la paura per il fenomeno con il 10 sulla schiena: azzardo che si rivelò sbagliato. La “Pulga” (Pulce) con i suoi movimenti liberò gli spazi per i compagni che fecero male alla porta di Keylor Navas. Il 4-4-2 catalano, con 4 centrocampisti di ruolo (Paulinho e Iniesta laterali, Bousquets e Rakitic in mediana), riuscì ad annullare lo strapotere offensivo di cui gode Zidane, che snaturò il suo solito 4-3-3 per ottenere più densità in mezzo al campo, fallendo nel suo intento. Ronaldo e Benzema dall’inizio, Asensio e Bale della panchina non riuscirono a incidere. Vedremo domani se Valverde confermerà una squadra più difensiva, con Iniesta e Paulinho dall’inizio, oppure se la giocherà più a viso aperto scegliendo il talento di Coutinho e Dembelè; sarà curioso, sponda Madrid, osservare come Zidane metterà i suoi in campo: ultimamente ha utilizzato diversi sistemi di gioco, dal 4-3-1-2 al 4-4-2 molto offensivo, oppure potrà decidere per il collaudato 4-3-3. Non avendo nulla da perdere probabilmente opterà per un 11 abbastanza sbilanciato.

Sarà un match spettacolare. Negli ultimi anni non sono mai mancati gol, ribaltamenti di risultato e colpi di scena. Anche se non c’è più niente in palio, Barca e Rèal proveranno a vincerla fino alla fine. Nonostante la tattica giocherà un ruolo molto importante, le due squadre si affronteranno a viso aperto, dando vita a uno spettacolo a cui noi italiani assistiamo poche volte: tiri e potenziali occasioni di continuo, per una partita che non darà un attimo di respiro, lasciando probabilmente da parte schemi e tatticismi dopo pochi minuti di gioco. L’alto livello tecnico farà la differenza. A partire dal portiere per arrivare agli attaccanti non c’è un giocatore che sfigura con la palla al piede. Potremo ammirare la bellezza massima del gioco, non solo dal punto di vista emotivo, ma anche della tecnica.

Non una semplice sfida di fine stagione ma partita avvincente: il Real vorrà rifarsi del 3-0 subito in casa dell’andata ma soprattutto vorrà battere i blaugrana per impedire loro di stabilire un nuovo record, quello di un’intera stagione di Liga senza sconfitte. A quattro partite dal termine il Barcellona non ha ancora perso una volta, per cui oltre a festeggiare la vittoria del campionato e regalare una gioia al suo pubblico, non vorrà uscire sconfitto dal Camp Nou per continuare a sperare di raggiungere questo record.

Il Camp Nou, appunto, uno stadio meraviglioso che con le sue coreografie e la sua maestosità potrebbe valere da solo il prezzo del biglietto. Probabilmente i tifosi dedicheranno qualcosa di speciale al suo capitano, Andrès Iniesta, che ha annunciato il suo addio a fine stagione. Quindi un “Clasico” ancora più speciale, perché sarà l’ultimo con protagonista quel signore con la maglia numero 8 che ha fatto la storia del suo club: Don Andrès.

Una bella rivalità calcistica quella tra Rèal Madrid e Barcelona, ma che, come purtroppo molte volte accade, ha sfondi di carattere politico-ideologico. È la sfida tra il potere centrale di Madrid e la regione catalana che chiede da anni l’indipendenza dallo Stato centrale. Un proprio orgoglio regionale espresso in termini politici dai colori giallo-arancione (colori della Catalogna) che coloreranno lo stadio, probabilmente in segno di protesta, e in termini calcistici dai giocatori provenienti dalla cantera, il settore giovanile del Barca. Un fatto che ha reso e renderà comunque la partita ancora più tesa ed emozionante.

E poi ci sono loro due: Ronaldo e Messi. Una sfida infinita quella tra il portoghese e l’argentino che quando si incontrano in campo si accendono e regalano uno spettacolo unico nel suo genere. Il primo è a quota 42 gol e 8 assist in 41 partite stagionali, il secondo a 43 gol e 18 assist in 51 match. L’ultima volta che si sfidano in questa stagione, sono pronti a scrivere un nuovo episodio della saga che li vede protagonisti ormai da una decina d’anni. Messi sembra ormai essere sicuro del titolo di capocannoniere in Liga, ma il confronto più interessante è sul pallone d’oro: è anche attraverso queste partite e confronti che si guadagnano consensi importanti in vista del prossimo Dicembre, mese in cui si assegna il più prestigioso titolo individuale.

Questi sono gli ingredienti di una partita speciale che, anche se non ha più importanza ai fini della classifica, sarà da gustare dall’inizio alla fine.

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