Le chiacchiere sportive

AD10S Diego: l’ultimo saluto al più grande che ci lascia in un anno davvero maledetto

Ad una settimana dalla sparizione di Diego Armando Maradona, ecco il nostro ricordo

AD10S Diego: l’ultimo saluto al più grande in un anno davvero maledetto

AD10S.  Il 25 novembre scorso, all’età di 60 anni, è mancato all’effetto dei suoi cari Diego Armando Maradona, uno dei giocatori se non il calciatore più forte di tutti i tempi. Nell’anno forse più triste del ventunesimo secolo evidentemente non bastavano una pandemia e il decesso a causa di un incidente aereo della star del basket Kobe Bryant, oltre alla morte di diversi personaggi di spicco del mondo dello spettacolo.

No, questo non era sufficiente. Il maledetto 2020 si è infatti macchiato con l’ennesimo lutto doloroso, la scomparsa del numero 10 che fece sognare Napoli e Argentina a suon di gol e giocate diventate leggendarie. La nostra chiacchierata settimanale non poteva che parlare di questo fatto, che ha probabilmente segnato la fine di un’era.

Due campionati italiani, una Coppa Uefa, una Coppa Italia ed una Supercoppa italiana lo hanno reso l’idolo di una città fino a quel momento snobbata dagli italiani, ingannati dagli odiosi ma purtroppo spesso presenti stereotipi. Un modello per i ragazzini, che con il pallone tra i piedi sognavano di diventare come lui, un uomo capace come detto di far conoscere Napoli nel mondo per com’era davvero, abbattendo i luoghi comuni.

AD10S Diego: l’ultimo saluto al più grande in un anno davvero maledetto

Vinse dei titoli anche in Spagna e nella sua Argentina, trascinando inoltre la sua nazionale al successo nei Mondiali disputati in Messico nel 1986, competizione che gli valse il soprannome di “Mano de Dios” per la rete siglata proprio con quell’arto che estromise l’Inghilterra dalla coppa. In finale poi “El Pibe de Oro” servì l’assist per il decisivo gol di Burruchaga, mandando in estasi un’intera nazione.

Solare e sempre pronto a mettersi in gioco, Maradona è anche stato allenatore, diventando selezionatore proprio dell’Albiceleste nel 2008, senza però ottenere il successo sperato. Murales e canzoni dedicate, oltre a manifestazioni d’affetto costanti, Diego Amando già in vita veniva idolatrato dai fan, che non perdevano mai l’occasione per dimostrargli tutti il loro affetto.

L’eterna sfida con Pelè alimentò il ricordo delle sue gesta in campo, conosciute persino dai giovani d’oggi. I due incredibilmente non vinsero mai un Pallone d’Oro, ma questo accadde perché il premio, fino al 1995, era riservato soltanto ai calciatori europei. Maradona, proprio in quell’anno, ottenne comunque un riconoscimento di quel tipo, con l’assegnazione del Pallone d’oro alla carriera.

Nel 2017 gli era poi stata riconosciuta la cittadinanza onoraria dalla “sua” Napoli, con un bagno di folla memorabile in piazza del Plebiscito. Genio e sregolatezza, spesso purtroppo le pagine dei giornali hanno parlato di lui anche per questioni extra sportive, che però non tireremo in ballo in questo ricordo. Preferiamo infatti concentrarci solamente sulle sue gesta in campo e, in quel rettangolo, Diego Armando è sempre stato impeccabile. AD10S Maradona, nella speranza che tu possa davvero riposare in pace.

AD10S Diego: l’ultimo saluto al più grande in un anno davvero maledetto

Il 10 con le ali (il ricordo da parte di un tifoso partenopeo). La morte di Maradona ha scosso tutto il mondo e ogni amante del calcio presente sulla faccia della Terra ha reso omaggio al Pibe de Oro (il ragazzo d’oro), basti pensare alla marea di gente accorsa davanti alla Casa Rosada a Buenos Aires e a tutti i tributi che ogni testata sportiva gli ha dedicato.

C’è però una città in cui l’amore per questo straordinario giocatore era ed è un vero e proprio culto. Non vi servirà molta fantasia per capire che sto parlando di Napoli: è qui infatti che il fenomeno argentino diede il meglio di sé facendo raggiungere alla squadra cittadina traguardi inimmaginabili come i due scudetti sollevati o la Coppa Uefa vinta nel 1989.

In molti si chiedono cosa significhi davvero per un tifoso napoletano la figura di Maradona. Difficile capirlo se non si è nei panni di un sostenitore partenopeo. Sicuramente “El Pibe de Oro” è un personaggio che è riuscito a dare lustro alla città vesuviana attraverso il calcio come mai nessuno aveva fatto e per Napoli, spesso ingiustamente messa in disparte rispetto ad altre grandi città italiane, questo ha avuto una grandissima importanza.

AD10S Diego: l’ultimo saluto al più grande in un anno davvero maledetto

Anche se Maradona divenne presto l’idolo di tantissimi tifosi in tutto il mondo e non solo di quelli napoletani bisogna ricordarsi che la tifoseria del club azzurro è una delle più passionali del panorama calcistico ed è per questo che ricopre di affetto tutti i suoi idoli. Per tradizione è quindi apparentemente naturale che un giocatore stellare come Maradona venisse amato dal popolo partenopeo, ma per il numero 10 argentino c’era e c’è un qualcosa in più: un’enorme empatia, creatasi fin dal primo momento fra la città, il giocatore e la gente di Napoli.

Ecco perché appunto a Napoli più che in qualunque altro posto del mondo (eccetto probabilmente Buenos Aires) si è celebrata la morte di un idolo di un intero popolo, un grandissimo giocatore e soprattutto un grandissimo napoletano, perché è questo che Diego riusciva ad essere: un figlio adottivo di una delle città più particolari e belle del mondo.

Riposa in pace D10S, ci mancherai. 

 

 

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