Dal 7 al 22 settembre nel foyer del Teatro Chebello ci sarà la mostra “Pachì e gli araldi del tempo che c’è” che sarà visitabile dalle 16 alle 18 tutti i giorni tranne il lunedì.
“E’un tuffarsi tra i blu e i rossi di un teatrino dell’immaginario. Già nel titolo s’intuisce il tentativo di farsi largo nella quotidianità per cercare di trovare e poi tenere ben strette, le briciole di arte che si sono riuscite a fare proprie. Briciole come un tesoretto, un’originalità riconosciuta nel corso del tempo. Niente di eclatante e definitivo, ma per un pittore avere certezza di creare un esistente che corrisponde alla propria essenza codificato nella realtà di una tela, è già un bell’attrezzarsi, un farsi forza e un proteggersi dalle molte insidie rotolanti intorno come stili e tendenze. Realisticamente una manciata di quadri non definiscono un artista ma ne fanno almeno intuire lo scopo che per quanto mi riguarda è cercare e mettere in equilibrio “cose” per creare un collage atemporale, un acquario cerebrale rappresentativo della propria arte. Il perché rimane sconosciuto. Il visibile è una visione mentale in uno spazio cosmico strutturata dal personale bagaglio culturale e poetico.”
La via è tracciata!