sabato
12
Febbraio
2022

L’universo della malattia mentale nello spettacolo “Dove vanno a dormire i gabbiani” a Finale Ligure

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12
Febbraio
2022
"Dove vanno a dormire i gabbiani" spettacolo teatrale Baba Jaga

Finale Ligure. Prosegue la Stagione 2022 del Teatro delle Udienze, nello splendido Palazzo del Tribunale a Finalborgo, centro culturale sempre attivo nel proporre progetti trasversali e multidisciplinari che non si limitino all’evento singolo, bensì aprono a percorsi di approfondimento, scoperta e riflessione. Sabato 12 febbraio alle ore 21 andrà in scena “Dove vanno a dormire i gabbiani”, uno spettacolo che racconta l’universo della malattia mentale e la reazione di chi deve imparare a conviverci attraverso una delicata e struggente astrazione.

Non si racconta la malattia in sé, né di come essa vada affrontata e trattata: in scena vanno i pensieri, le paure e l’assoluta impotenza dei protagonisti di fronte a ciò che la vita ha dato loro da affrontare, in una realtà ancora legata alle superstizioni, alle credenze popolari. Lo spettacolo è prodotto da Baba Jaga Arte e Spettacolo APS, con testo e regia di Maria Grazia Pavanello, che dirige gli interpreti Marco Taddei, Laura Montanari e Susanna Narice. Scene e costumi sono di Sara Pelazza.

Tre vite sospese tra passato e presente, fra reale e immaginario, si intrecciano sulla riva del mare. Tre fratelli vivono immersi in uno spazio bianco che si distende su una sottile linea di confine e in cui il tempo pare essersi fermato, cristallizzato attorno al mondo di Nené. Il suo autismo è ritratto attraverso i suoi stessi occhi: non c’è una via di mezzo, le cose appartengono al mondo onirico e non possono essere tradotte in realtà se non attraverso regole sociali apprese a memoria.

In questa sua visione il fratello Nunù è legato al mondo del sogno: il mare. È il “pescatore di sogni” e ogni giorno salpa per rifugiarcisi, tornando con una nuova storia da raccontarle. La riva è invece la terra, in cui è prigioniera la sorella, chiamata simbolicamente soltanto Donna, e racconta di una dura e concreta realtà, fatta di quotidiano, lavoro, stanchezza e fatica. Nené è una donna adulta, ha cinquant’anni, dei tre fratelli è la più grande ma vive in totale distacco dalla realtà, in un mondo di sogni baciati dalle onde del mare, che intrecciano le loro storie a quelle delle sirene, lì “Dove vanno a dormire i gabbiani”.

I giorni si assomigliano, si rincorrono, si ripetono sempre uguali: un grammofono su cui gira sempre lo stesso disco, onde del mare che si infrangono sulla battigia. Poi arriva il risveglio, l’improvviso momento in cui il riflesso nello specchio del mare rimanda indietro un’immagine estranea, consumata, inaridita, invecchiata senza avere vissuto. Il tempo è passato, il tempo sta finendo. Rifuggendo dal pensiero del domani, per rifugiarsi solo nell’oggi, i tre personaggi si spogliano e abbandonano al mare ciò che resta di loro.

L’evento è pensato per dialogare con il percorso laboratoriale “Daydreamers”, che l’associazione Baba Jaga sta portando avanti, con il contributo della Fondazione Agostino De Mari e in collaborazione con l’Associazione A Cielo Aperto e il Liceo “Arturo Issel” di Finale Ligure, per dare voce alla solitudine di chi soffre un disagio di carattere psichiatrico. Lo spettacolo si inserisce nell’ambito di un progetto di respiro più ampio che mira ad utilizzare lo strumento teatrale come via di comunicazione per raccontare un mondo troppo spesso relegato ai margini nel tentativo di rimuoverne la presenza.

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