Dal 1996 il 21 marzo di ogni anno vengono ricordate le vittime innocenti delle mafie dalla fine dell’800 ad oggi e delle quali si è riusciti a ricostruire la storia. Con la legge numero 20 dell’8 marzo 2017 lo Stato ha istituito ufficialmente in loro ricordo la Giornata della Memoria e dell’Impegno.
Quest’anno a causa delle restrizioni stabilite per evitare il diffondersi del Covid-19 non sarà possibile celebrare la giornata in una sola città italiana, come avvenuto in passato, perciò i promotori organizzeranno tanti eventi distribuiti sul territorio nazionale e nel rigoroso rispetto delle norme che impongono di evitare assembramenti.
Per l’edizione 2021 a Loano sabato 20 marzo alle ore 10 su YouTube si terrà una conferenza in streaming. Interverranno il sindaco Luigi Pignocca e l’assessora comunale alla Polizia Locale Enrica Rocca. Francesco Vignola prenderà la parola su “L’impegno di Avviso Pubblico e delle istituzioni nel contrasto a mafie e corruzione”, Nicola De Paolo porterà l’esperienza dei familiari delle vittime di mafia con la sua congiunta Graziella De Palo, Luca Losio, rappresentante di Libera, parlerà della “Realtà locale dell’antimafia”. Infine grazie alla partecipazione dei ragazzi dell’Istituto “Giovanni Falcone” sarà data lettura dell’elenco delle vittime di mafia.
Lo slogan
“A ricordare e riveder le stelle” racchiude molti significati. L’etimologia latina di “ricordare” ha un duplice significato: “re” significa “indietro” ma anche “nuovamente” mentre “cor” significa “cuore”. Quindi “richiamare nel cuore” coloro che hanno perso la vita per mano mafiosa e “tornare” ad essere “nuovamente” ricordati per rivivere nella nostra capacità di fare memoria. Il passaggio dal ricordo alla memoria ci dà la possibilità di interrogare insieme il passato per esprimere la cura e la responsabilità di cui è intriso il nostro impegno nell’oggi e nel domani.
“riveder le stelle” cita l’ultimo verso dell’”Inferno” della “Divina Commedia” di Dante Alighieri, a settecento anni dalla sua morte, “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, con cui il sommo poeta saluta i suoi lettori alla fine del viaggio. Il desiderio di “riveder le stelle” e uscire dall’inferno della pandemia, dopo un anno di isolamento e distanziamento, è forte fra tutti i cittadini. La parola stessa ci rimanda al cielo: desiderare è avvertire la mancanza di stelle (“sidus” in latino), quindi sentire forte la necessità di buoni auspici e luce che illumina e dà energia.

In questo senso le stelle sono anche le persone che ogni giorno si battono per la giustizia sociale e la legalità democratica, fari del nostro operare ed esempi ai quali dobbiamo quotidianamente volgere il nostro sguardo. Osservare le stelle nel cielo vuol dire avere un panorama sgombero da nuvole e nitido, ciò a cui dobbiamo tendere per superare una fase caratterizzata da offuscamento e confusione.
Il firmamento è la nostra capacità di andare oltre ciò che stiamo vivendo oggi per generare un futuro migliore: agire per l’altro e l’altrove, parafrasando lo slogan di Palermo 2020. Se da un lato sentiamo il dovere di essere custodi di un patrimonio storico fatto di eventi tragici e gesti di reazione e rottura, dall’altro abbiamo la necessità di portare le nostre battaglie oltre quel periodo per saldarle alle emergenze sociali che schiacciano e indeboliscono le nostre comunità oggi. Sono le storie delle persone, vittime innocenti che tracciano e ridisegnano la linea del tempo, l’impegno nel presente per rigenerare i nostri territori.
Il titolo della giornata vuole dunque essere un inno alla vita, allo sguardo verso un orizzonte migliore da costruire insieme, a partire dalla memoria di chi quella vita ci ha lasciato, come un testimone nelle mani di un corridore che deve vincere la gara più importante: quella per l’affermazione del bene comune. L’obiettivo è un coinvolgimento ampio di tutto il territorio nazionale con tanti collegamenti internazionali in Europa, Africa, America Latina: per le istituzioni e la società civile sarà occasione per lanciare un segnale concreto di impegno comune contro le mafie e la corruzione.

“Il 21 marzo è un momento di riflessione, approfondimento, incontro, relazioni vive e testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune, a partire dalle storie di quelle vittime”, è la riflessione di Libera e Avviso Pubblico.
“È una giornata di arrivo e ripartenza per il nostro agire, al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale e primario alla verità, diritto che appartiene alla persona vittima, ai familiari della stessa ma anche a noi tutti – aggiungono le associazioni – È altresì il momento in cui dare spazio alla denuncia della presenza delle organizzazioni criminali mafiose e delle connivenze con politica, economia e massoneria deviate”.
“Leggere i nomi delle vittime e scandirli con cura è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri. Storie pulsanti di vita, passioni, sacrifici, amore per il bene comune e affermazione di diritti e libertà negate”, conclude il messaggio.
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