Anche quest’anno Loano, “Città che legge”, aderisce al progetto nazionale “Libriamoci”, promosso dai ministeri dell’Istruzione, tramite la Direzione Generale per lo Studente, e della Cultura, tramite il Centro per il Libro e la Lettura, per incentivare la lettura, specie tra i più giovani.
In collaborazione con gli Amici della Biblioteca “Antonio Arecco” e l’associazione Cosa Vuoi che ti Legga e con il patrocinio dell’Assessorato comunale a Turismo e Cultura sono in programma su YouTube e Facebook due eventi, che saranno condotti da Graziella Frasca Gallo.
In occasione della Giornata Internazionale della Poesia domenica 21 marzo alle ore 21 i lettori dell’associazione e tanti ospiti a sorpresa daranno vita al reading “Il Borgo dei Poeti online” per onorare la poesia classica e contemporanea, ascoltare parole che aprono mondi e suggestioni di poeti visionari, immaginare un nuovo futuro e accompagnarci nuovamente all’incontro con l’altro, lontani ma vicini.
Nel contesto della Giornata Internazionale della Donna e con il patrocinio del Centro Antiviolenza “Artemisia Gentileschi” e dello Zonta Club di Albenga e Alassio sabato 27 marzo alle ore 21 il poeta Stefano Raimondi presenterà i monologhi “Soltanto Vive”. I lettori di Cosa Vuoi che ti Legga ne interpreteranno alcuni brani.
La raccolta è ispirata a casi di cronaca ed esperienze realmente accadute e contiene messaggi e ricordi di donne abusate e costrette ad un annientamento. Nel libro si fa narrazione del loro disagio e della loro disperazione: sono donne che parlano dal disincanto della violenza subita, dai margini dei loro isolamenti e dalla paura degli uomini che le hanno annientate.
Per il suo impegno civile l’opera ha vinto il Premio “Fernandez Enriquez” 2017. “Con il suo libro ‘Soltanto Vive. 59 monologhi’ Stefano Raimondi fa svolgere alla poesia una delle sue funzioni primordiali: la liberazione dal silenzio, la confessione che non si fa atto riparatorio ma annienta un’afasia troppo vicino alla morte – si legge nella motivazione – Una poesia onesta di donne abusate, voci trasformate in prose poetiche”.