Savona. Sabato 10 luglio alle ore 18:30 s’inaugura l’esposizione della vincitrice Lara De Sio e delle menzioni speciali Licia Cicala e Arianna Cola assegnate dalla Galleria GulliArte alla quinta edizione del concorso “Coffee Break Museum”, indetto dal Museo della Ceramica “Giuseppe Gianetti” di Saronno. Quest’anno GulliArte ha programmato infatti diverse mostre collaterali nell’arco temporale di tre mesi e le ha unite alla mostra madre “Kéramos”. Inoltre ha sviluppato e sdoppiato gli spazi espositivi in due sale distinte, inferiore e superiore, unendole con un “filo” e la tematica del mondo ceramico.
La perfezione delle forme e delle superfici trattate con la tecnica antica rende il lavoro di Lara De Sio affascinante e magnetico allo sguardo. L’occhio corre veloce sulla superficie intuendone la pelle liscia o le rugosità leggere, si sofferma sulle decorazioni astratte date dal fuoco e continua nella ricerca di un piacere estetico che sembra infinito.
Licia Cicala realizza in ceramica solidi neutri, bianchi ed eterei che diventano parte del nostro immaginario costruendo le città della nostra fantasia. Sono accostamenti leggeri e poetici con piccoli rimandi a costruzioni, stanze e moduli che fanno parte del nostro abitare. Sono storie di paesi lontani e appena accennate, che lasciano all’osservatore la libertà di ricordare o inventare i propri pensieri.
Nelle opere di Arianna Cola i legami possono essere molteplici e di varia natura e non sempre si scelgono, a volte ci capitano, altre volte ci sorprendono, spesso sono sempre stati li. Questo lavoro nasce sottolineando la connessione tra il mondo manifesto e non e si sviluppa con pazienza e capacità nel gesto lento e ripetitivo dell’annodare, del ricordare e del legare la terra ai nostri pensieri.
“La collaborazione con Antonella Gulli risale al 2019 e si consolida in questa esposizione, che inauguriamo con grande piacere e la cui scelta artistica rivela una sensibilità verso la ceramica e le sue espressioni contemporanee che trovano riscontro negli obiettivi del nostro museo – dichiara la direttrice Mara De Fanti – Seppur diverse per tecnica e ricerca le tre artiste s’incontrano attraverso un dialogo di forme, colori e suggestioni che fanno immergere lo spettatore in un mondo delicato e poetico”.