Savona. In occasione dell’inaugurazione del monumento a Sandro Pertini, realizzato dal maestro Gianni Lucchesi nell’omonima piazza adiacente all’ex Ospedale San Paolo, da mercoledì 2 a domenica 27 giugno alla galleria GulliArte, in corso Italia 201R, è visitabile la nuova esposizione “In levare” dello stesso artista, con un ciclo di opere in corten generate dalla costruzione del monumento e le ultime produzioni di Lucchesi.
“Io intendo scultura quella che si fa per forza di levare”. Così Michelangelo scriveva a Benedetto Varchi per descrivere il concetto platonico dell’idea preesistente, chiusa nel rigore del blocco da cui l’artista deve liberarla levando il “soverchio”, ma soprattutto esprimere la propria lotta contro la materia, che doveva essere soggiogata, e come la mano ubbidire all’intelletto. Cosa succede di quel levare? Quale legame con l’opera originaria e sostanza possiedono intrinsecamente residui, scaglie, schegge, ritagli, espunti dal blocco grezzo per l’emersione dall’interno della propria idea?
A partire dall’esperienza della realizzazione del monumento a Sandro Pertini Gianni Lucchesi ha creato una serie di opere che riflettono su questo tema: ritagli, porzioni, ricavati sapientemente grazie all’ausilio della moderna tecnologia dall’opera princeps ma che, una volta estratti dalla materia informe, acquistano vita propria, valenza iconica indipendente, pur continuando a dialogare a distanza con la loro matrice originaria. Estrazioni derivanti da un’altra estrazione, quella dell’idea artistica iniziale, opere estratte dall’opera, frammenti pregnanti dalle forme sinuose, ambigue e che rinviano sapientemente ma vanno oltre i principi gestaltici di Rubin.
Seguendo il profilo delle sculture e gli inserti brillanti in foglia d’argento è possibile individuare il contorno delle lettere del monumento nella loro precisa collocazione, sino a leggere l’intervento fisico della creazione in levare, divenendo parte integrante e condividendo in qualche misura il valore e la forza semantica dell’idea artistica. Al contempo, nella loro bistabile ambiguità possiedono forma propria e indipendente che si astrae dallo sfondo, affascinante e ogni volta diversa. L’operazione del levare genera così una serie di matrici significanti che partecipano ad uno stesso ritmo: il gesto del levare diviene in Lucchesi un accento in levare che tende al battere successivo in un fluire dinamico in cui ogni elemento, debole o forte che sia, concorre alla medesima armonica melodia.
La mostra è curata da Carlo Alberto Arzelà con gli allestimenti di Julia Caracciolo e il testo critico di Letizia Badalassi ed è aperta tutti i giorni tranne il lunedì mattina, dalle ore 11 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:30. Il vernissage è in programma il 2 giugno alle ore 18:30.
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