mercoledì
5
Febbraio
2020

Il cantante Gero presenta il nuovo album “Un anno in più”

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Febbraio
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Gero cantante (Gero Riggio) (Calogero Pasquale Riggio)
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In contemporanea con l’uscita in digitale per Carioca Records mercoledì 5 febbraio alle ore 20 all’Auditorium San Carlo ad Albenga il cantante Gero (o Gero Riggio), pseudonimo di Calogero Pasquale Riggio, presenta ufficialmente al pubblico il nuovo album “Un anno in più”, anticipato dal singolo attualmente in rotazione radiofonica e dal videoclip de “L’ultimo piano”.

Un disco di dieci inediti scritti e composti dal cantante siciliano in cui è contenuto “Svuoto il bicchiere”, brano con cui ha vinto il premio nazionale “Musica contro le mafie” e dedicato al giudice Paolo Borsellino.

In questo album Gero (voci e cori) è stato affiancato da Sebastiano Valenza e Giuseppe Perrone (batteria e percussioni) Vincenzo Marranca e Luca Castiglione (basso elettrico) Gianluca Genova, Luca Castiglione e Peppe Milia (chitarre acustiche, elettriche, ukulele) e Leo Curiale (pianoforte, fender rhodes, programmazione e synth), che ha curato anche la produzione artistica, gli arrangiamenti e il missaggio. Registrato interamente presso il Master Play Studio di Leo Curiale a Mussomeli (Cl). Masterizzato da Gianni Bini presso gli Hog Studios a Viareggio (Lu).

“L’unità di misura della nostra esistenza sono gli anni. Convenzionalmente la vita è un continuo ciclo di attimi, secondi, minuti, ore, giorni e anni. Uno spazio di tempo che serve ad ogni essere vivente per imparare, fare esperienza e migliorarsi – dichiara Gero, descrivendo il suo secondo lavoro discografico – Ho voluto introdurre questo concetto nella mia musica: un anno in più per migliorarsi, vivere cose nuove e raccontarle, muovere cose importanti all’interno della nostra coscienza. Dunque ogni canzone è un momento particolare e racconta una cosa ben precisa. Tutte le canzoni messe in fila sono sostanzialmente le ‘tappe’ del mio ‘anno in più'”.

L’album apre con la intro strumentale “Ufo31”, che introduce “L’amore salva”, una canzone – inno in cui Gero sottolinea l’importanza nel credere che l’amore possa salvare e dare un calcio a quella modernità che spesso raffredda e allontana i rapporti interpersonali. Il terzo brano è la ritmata “Dieci & Love”, che racconta della condizione di abbandono emotivo di un uomo al termine di una relazione, che spesso può trasformarsi in ossessione se si ancorano momenti di quotidianità ai ricordi.

“Veleno” è la prima ballad del disco, un dialogo tra due amanti che hanno deciso di mettere la parola fine sulla loro relazione e si interrogano sulla loro condizione, sul bisogno di tornare alle proprie vite e sognarsi. Il brano successivo, “L’ultimo piano”, parla della continua ricerca della “forma” più che del “contenuto” di una generazione interessata più alle mode, più a curarsi esteticamente che interiormente.

Con “Svuoto il bicchiere” il cantautore siciliano ha provato a raccontare con delicatezza la Storia di un “eroe”, Paolo Borsellino, dei giorni moderni attraverso gli occhi e i sentimenti di sua figlia Fiammetta che lo va a trovare in ospedale dopo che si è causato un banale incidente in Vespa. In “Un’estate (a ritmo di dance)” Gero ha cercato di racchiudere quella “insana” voglia di divertirsi, quel lasso di tempo in cui i giovani lasciano spazio alle loro più proibite fantasie.

Gero cantante (Gero Riggio) (Calogero Pasquale Riggio)

Il brano che dà il titolo all’album è un dialogo diretto in cui si cerca di spiegare che “Un anno in più” non è niente quando si vive appieno e con passione tutto quello che la vita ci mette sul piatto: gioie, dolori, felicità. Con “Yemen” Gero ha voluto focalizzarsi sul tema del Medio Oriente per richiamare l’attenzione sulla condizione umana di tanti ragazzi arruolati nell’esercito, che partono per una missione in attesa di ritornare ad abbracciare i lori figli.

La penultima canzone è “Oltre il silenzio”: in un’epoca in cui si parla tanto, troppo, più di quello che si dovrebbe, si dà poco spazio al linguaggio dello sguardo. Un invito a spingersi oltre le dimensioni comunicative che conosciamo.

“Tutto quel poco che ho” è la canzone che chiude il disco: un’atmosfera “noir” per raccontare il brano più introspettivo dell’intero progetto. “Il testo è l’esatta descrizione della mia vita in tutte le sue sfaccettare più intime – spiega il cantante – Ho provato a raccontare la mia anima per vederne la sua forma primordiale. Ho parlato dei miei sentimenti e delle mie attitudini. Ho parlato semplicemente di Gero”.

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