Venerdì 23 e sabato 24 luglio alle ore 21:30 al 55esimo Festival Teatrale di Borgio Verezzi andrà in scena una delle storie d’amore più note della nostra cultura popolare: quella tra il ragionier Ugo Fantozzi e la signorina Silvani. Anna Mazzamauro torna infatti in piazza sant’Agostino con lo spettacolo in prima nazionale e da lei stessa scritto e diretto “Com’è ancora umano lei, caro Fantozzi”.
Accompagnata dalla chitarra e dal pianoforte di Sasà Calabrese, Mazzamauro racconterà Paolo Villaggio e ne mostrerà il personaggio più famoso. Inoltre ripercorrerà il suo impatto con il cinema e vent’anni di vita professionale a puntate: vent’anni in cui è stata la signorina Silvani. Un ritorno molto gradito per Mazzamauro, che a Verezzi aveva portato “Cyrano” nel 2002 e “Brava!” nel 2011, premiato poi come miglior spettacolo della stagione.
“Mi sono sempre chiesta legittimamente che nome avesse la Signorina Silvani, alla quale Paolo Villaggio ha regalato eternità e che io, da tramite riconoscente e in debito, ho contribuito a mantenere – spiega l’attrice e regista – Ho provato un elenco di nomi tra i più vintage, quali Alma, Ada, Ludmilla, Cunegonda, Tecla, Moira, Iris, Ersilia, Genoveffa, Miranda e Dorotea, ma se provate a mettere dopo ognuno di loro il cognome della Silvani non vi apparirà quell’immagine, quel grottesco e paradossale rosso sesso, quell’impasto di donna e solitudine”.
“Poiché quella signorina mi appartiene di diritto e i personaggi non nascono casualmente ma raccontano, nascondendoli con l’ironia, i nostri segni, i nostri umori, le nostre inclinazioni, il nostro animo, allora la Silvani sono io! – aggiunge – Adesso provate a chiamare la Silvani con il mio nome: Anna Silvani. È perfetto!”.
“Allora come Anna Silvani soltanto io posso, con il mio nome e il suo cognome, raccontare Paolo raccontando Ugo – conclude – Leggeremo insieme il nostro incontro, il suo primo film, il mio divertente impatto con il cinema e via via vent’anni della nostra vita professionale a puntate, vent’anni di solitudine della Silvani che non aveva capito che Fantozzi fosse stato l’unico uomo ad averla veramente amata”.
“Sono davvero contento del ritorno di una delle grandi signore dello spettacolo – dichiara il direttore artistico Stefano Delfino – Al di là dell’indiscutibile bravura Anna è una professionista esemplare che nel 2002, in occasione del mio primo festival, benché colpita da un grave lutto familiare, aveva voluto lo stesso onorare l’impegno ed era andata regolarmente in scena con il curioso ‘Cyrano'”.
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