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Altare celebra Giuse Maggi con “Il tappeto volante: intrappolare luce per volare”

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Altare "Il tappeto volante: intrappolare luce per volare" mostra Giuse Maggi

Il Museo dell’Arte Vetraria Altarese dedica la decima edizione di “Altare Vetro Arte” ad un’artista che ha saputo diffondere l’arte del vetro a livello internazionale declinandola secondo la sua personalissima poetica, frutto di incontri fra culture lontane e visceralmente diverse. “Giuse Maggi. Il tappeto volante: intrappolare luce per volare” ha il pregio di essere la prima retrospettiva italiana dedicata ai trent’anni di carriera di Giuse Maggi in Medio Oriente.

L’antologica illustra i molteplici aspetti sottesi all’atto creativo dell’artista: sono in mostra affascinanti opere realizzate con le tecniche della vetrofusione, della pasta di vetro, del casting e della filigrana di vetro, tecnica elaborata da Maggi stessa. Le opere rimandando alla formazione scientifica dell’artista, introducono antiche attività e spingono il pubblico a meditare sull’urgenza di preservare il mondo naturale e l’identità dell’uomo.

Nate da un’idea di Mariateresa Chirico ed Enzo L’Acqua e promosse dall’Istituto per lo Studio del Vetro e dell’Arte Vetraria, “Altare Vetro Arte” e “Altare Vetro Design” si riconfermano dunque preziosi momenti di dialogo tra il mondo del vetro, l’innovazione del design e la poesia dell’arte. Il Museo dell’Arte Vetraria Altarese continua le sue attività di tutela e studio del passato, di cui è mirabile esempio la sua prestigiosa collezione di vetri, insieme ad un’attività di ricerca in ambito contemporaneo.

Altare Museo dell'Arte Vetraria Altarese

Di origine milanese, Giuse Maggi cresce a Pavia, città in cui si dedica allo studio della storia dell’arte e sperimenta la lavorazione della ceramica. Questa esperienza la porta ad avvicinarsi alla materia vetro, di cui apprenderà ben presto i segreti più preziosi. Nel contempo si laurea in Geologia, ambito disciplinare che nutrirà la sua creatività grazie a spunti formali e coloristici derivati dal mondo minerale.

Nel 1987 si trasferisce in Medio Oriente, dove esplora con curiosità e passione le città arabe (dallo Yemen al Qatar, dall’Oman all’Arabia Saudita, fino al Bahrein, dove vive e lavora dal 2004), traendo ispirazione dai paesaggi e dalle tradizioni artistiche e artigianali dei popoli che incontra. È così che i colori del deserto si uniscono ai motivi e alle composizioni tipici del design e della cultura araba, dando vita a opere che riflettono su tematiche di carattere sociale e ambientale.

L’esposizione è visitabile dall’11 ottobre dal martedì alla domenica dalle 14 alle 18 con prenotazione gradita ed è a cura di Carla Carieri ed Erika La Cecilia, conservatrice del museo, e organizzata dall’ISVAV con il patrocinio del Comune di Altare e della Direzione Regionale Musei Liguria e il sostegno di Quidam e Fondazione De Mari. Il 10 ottobre alle ore 17 si terrà l’inaugurazione, durante cui il critico d’arte Riccardo Zelatore introdurrà l’artista illustrando le specificità della sua produzione artistica e i contenuti della sua poetica.

Altare
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