Giovedì 26 settembre, alle ore 18.30, alla Libreria Feltrinelli Savona, via Astengo 9r, l’autrice Alma Spina presenta Corpi abitati (peQuod) dialogando con Anna Maria Cimino. Per informazioni: whatsapp 353 4184503, savona@feltrinellifranchising.it.
Ti vedo da lontano che riparti.
Non sarai così ordinata e non
chiamerai quando fuori è giorno.
Stanno già aperti i rubinetti
che danno sfiatamento ai radiatori:
presto bisognerà nuotare.
Corpi abitati, (peQuod)
è una raccolta di poesie. Si articola in tre sezioni: Esuvie, Quando mi alzo rimango seduta e Corpi abitati. Questo libro indaga i diversi stadi di abitazione del corpo, nello spazio dei pieni e dei vuoti.
Si apre con un corpo disabitato, nella sua forma prima di morte, deserto, involucro, guscio, («Appaiono nitidi i contorni della perdita / nella forma cava delle chele sbiancate / tra i gusci dei ricci, dentro il vulcano / rimasto vuoto»), per passare poi attraverso un corpo che vive stati di disabitazione o iper-abitazione temporanei («si crea un improbabile entusiasmo / una scoperta evidentissima di me / e avviene tutta una muta delle penne»), giungendo infine ad una piena, presente ed oggettiva presenza, esperita tramite componimenti spesso dal carattere anatomico («Riempio una ciotola della mia saliva / e la guardo. / Prima era in bocca; non so se in cima o in fondo alla bocca. Lì / non mi è dato vedere. / Ora che galleggia in questa ciotola / coi miei mortali occhi la vedo: / e lei è già morta»).
La seconda sezione, Quando mi alzo rimango seduta, è per eccellenza il luogo dell’ambiguo, del grottesco, del mostro. Si articola in cinque momenti, ognuno dei quali viene introdotto da una prosa poetica che fa da cappello alle poesie contenute in quella particolare stanza. Riprendendo le ambientazioni dell’opera di Borges, il personaggio guida in questa sezione è legato all’immaginario del Minotauro, creatura orrorifica e insieme umana, prigioniera e al contempo libera.
La terza sezione, che dà il titolo al libro, si apre con un racconto breve. Qui il corpo è attivo: un vulcano in eruzione che fa da contraltare al cratere spento della prima sezione. Nelle ultime poesie l’abitazione si manifesta attraverso una documentazione metodica delle anatomie, degli umori, delle espressioni proprie dei corpi.
Corpi abitati vorrà essere sempre di più un mezzo per portare messaggi politici legati al tema del corpo.
In questo libro c’è l’anticapitalismo, c’è l’impossibilità per le donne lesbiche di accedere a una pos-sibilità di maternità in questo paese, c’è la depressione, c’è la disforia dei corpi non conformi, c’è la sorellanza.
Alma Spina è nata a Savona nel 1991. Si è laureata in Letterature moderne e spettacolo all’Università di Genova, città dove vive e lavora. È attivista femminista e lesbica. Fa parte dell’Associazione culturale Alle Ortiche con la quale collabora per la rigenerazione urbana e culturale di una parte dell’ex vivaio comunale di Genova e per la quale cura la rassegna di poesia performativa Rapsodie. È autrice di Rovi (Eretica edizioni, 2018) e Corpi abitati (peQuod, 2024). Insieme al musicista Stefano Gualtieri e alla video-maker Letizia Salerno Pittalis porta avanti un progetto di ricerca intorno alla poesia orale e performativa. Sue poesie sono apparse su atelier, settepiani, neutopia rivista del possibile, rapsomag.
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