sabato
3
Febbraio
2018

Alexandra David Neel: la “regina” del Tibet

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Febbraio
2018
Alexandra David Neel: la regina del Tibet

Alexandra David Neel è stata una delle figure più straordinarie vissute a cavallo tra ’800 e ‘900. Nata infatti nel 1868 e spentasi nel 1969, ha avuto una lunga carriera da esploratrice, fotografa, orientalista e antropologa ma anche di artista e cantante e ha scritto numerosi testi inerenti i suoi viaggi, che riportano le sue notevoli esperienze e la conoscenza profonda del mondo tibetano e delle sue pratiche rituali che l’hanno resa celebre in tutto il mondo. Tra i più importanti citiamo “Mistici e Maghi del Tibet”, “Viaggio di una parigina a Lhasa”, “Il buddhismo del Buddha”, “Il potere del nulla” e molti altri.

Spinta fin da giovanissima dal desiderio di conoscenza, studiò le filosofie orientali e si iscrisse alla Società Teosofica, in cui poté approfondire il buddhismo tibetano imparando nel contempo anche la lingua alla Sorbona. Fece parte anche della Massoneria, approfondendone gli aspetti simbolici. Se i primi viaggi li fece in Europa, sempre alla ricerca di fonti e di testi che riguardavano l’Oriente, a partire dal 1890 cominciò a recarsi in India e poi in Tibet e in Cina nei decenni successivi, Paesi questi dove soggiornò per molti anni percorrendoli in lungo e in largo.

David Neel si immerse completamente nella cultura e nella pratica religiosa induista e tibetana, arrivando laddove nessun occidentale, in particolare nessuna donna, era ancora mai pervenuto. Tra le varie esperienze vissute da questa donna straordinaria sono gli anni di eremitaggio praticato nel Sikkim, in una caverna insieme ad un monaco tibetano Aphur Yongden, che non si staccò mai più da lei per il resto della vita. Fu anche l’unica donna occidentale ad essere ricevuta dal Dalai Lama in esilio e tra le personalità più importanti conobbe Aurobindo.

L’esperienza che l’ha resa più famosa è stata la visita nel 1924 alla città santa del Tibet Lhasa, allora vietata agli occidentali, approdandovi dopo un viaggio di otto mesi di marcia iniziato in Mongolia e poi attraverso il Tibet, durante il quale si travestì da tibetana.

Questa sua passione profonda per la cultura orientale, il senso del misticismo, il coraggio nella sperimentazione diretta di pratiche riservatissime, conosciute soltanto dagli asceti indiani e tibetani a cui ebbe il privilegio di accedere, sono stati riversati da lei nei numerosi libri che ha scritto, in parte resoconti di viaggio, in parte veri e propri compendi delle conoscenze esoteriche praticate nelle valli del Tibet.

David Neel attraverso la sua incredibile vita non solo ha tramandato gli insegnamenti di una tradizione antichissima ma ha anche sempre cercato una congiunzione tra Oriente e Occidente come accade a chi ha una visione ed un’esperienza profonda della vita spirituale, che non vede barriere e contrapposizioni ma unità originaria delle tradizioni.

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