lunedì
10
Agosto
2020

Albissola Marina, Gad Lerner ospite del festival “Parole ubikate in mare”

lunedì
10
Agosto
2020
Gad Lerner

Anche quest’anno il Comune di Albissola Marina e la Libreria Ubik, nonostante le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria, tornano con l’undicesima edizione del prestigioso festival letterario estivo “Parole ubikate in mare”: tre lunedì sera con sei autori, sempre alle ore 21:15 e ad ingresso gratuito in piazza Wifredo Lam – Vittorio Veneto (in caso di pioggia gli incontri verranno rimandati a fine agosto), con la direzione artistica di Renata Barberis.

Libertà, incontro, rinascita: tre parole chiave che tessono il fil rouge del festival e degli autori di quest’anno. Le limitazioni delle libertà vissute in questo tempo hanno messo in luce le conflittualità della parola incontro: da una parte la paura e il pericolo, la percezione dei nostri simili come ‘contagio’; dall’altra l’assenza, che nel tempo diventa mancanza, desiderio e bisogno di confrontarsi.

In questo periodo di ritorno nelle strade e nelle piazze (come in queste tre serate del festival) stiamo prendendo forse definitivamente consapevolezza del senso ultimo dello stare insieme, della “vita plurale” (con le parole di Massimo Recalcati), del “bisogno di confini ma anche del loro superamento” (con le parole di Dario Vergassola e Moni Ovadia), dei “valori comunitari presenti nella nostra Costituzione” (con le parole di Gad Lerner e Marco Revelli). In altri termini, che solo nell’incontro con l’altro esiste la possibilità di rinascere.

Come disse un altro scrittore cileno, Pablo Neruda, anche lui, come Sepúlveda, vicino a Salvador Allende nel momento in cui un popolo dell’America Latina cercava un riscatto sociale e politico, “Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno”.

“L’emergenza sanitaria e le difficoltà per organizzare il festival in una piazza troppo piccola per rispettare il distanziamento interpersonale ci hanno indotto ad organizzare la rassegna in una piazza quattro volte più grande – spiegano gli organizzatori – La piazza e la via adiacente verranno liberate delle auto per soli tre lunedì sera (per non creare troppi disagi), per permettere i tre grandi eventi del festival, seguendo al contempo le severe normative di accesso e distanziamento previste”.

Lunedì 10 agosto arriva Gad Lerner per la presentazione del libro “Noi, partigiani. Memoriale della Resistenza italiana” (Feltrinelli), a cui partecipano il sociologo Marco Revelli e alcuni partigiani, con le letture a cura dell’attore Giorgio Scaramuzzino e in collaborazione con la Fondazione Nuto Revelli, l’ANPIA Associazione Partigiani di Savona e Albissola, l’ISREC Istituto Storico della Resistenza e La Via delle arti.

Un racconto corale di malinconia ma anche di felicità, che riporta alla luce i valori civili fondamentali che oggi dobbiamo difendere. Un grande romanzo collettivo di formazione di un soggetto fragile e inestimabile: la nostra Costituzione democratica. La Resistenza e la sua memoria sono fatte di azioni e di luoghi divenuti simboli di un’epoca tragica ed eroica della nostra storia. Ma la memoria svanisce e gli errori della storia possono ripetersi.

Quella dell’Anpi, di Gad Lerner e Laura Gnocchi è una corsa contro il tempo per dare voce a donne e uomini che nel 1943 erano giovanissimi, adolescenti o persino bambini. Cosa passava per la testa di quelle ragazze e di quei ragazzi quando furono chiamati a una scelta estrema, rischiosa e difficile come quella di conquistare anche con le armi una libertà che molti di loro non avevano mai conosciuto? C’è il ragazzo veneziano di buona famiglia che lascia il suo liceo un anno prima della maturità per andare in montagna in Friuli, senza avvertire i genitori, c’è la quattordicenne sfollata in un casolare sull’Appennino che si mette quasi per caso a fare la staffetta su e giù per i boschi, il suo coetaneo figlio di un antifascista perseguitato che si separa dalla madre vedova e prende dimestichezza nell’uso delle armi, trasformandosi da apprendista di fabbrica in combattente.

Un grande romanzo collettivo di formazione di un soggetto fragile e inestimabile: la nostra Costituzione democratica. Ricordi personali, episodi drammatici, dinamiche familiari, rievocazioni di figure ingiustamente dimenticate, ma anche riflessioni sul cammino incompiuto dopo la Liberazione si intrecciano in un racconto corale di malinconia ma anche di felicità, che riporta alla luce i valori civili fondamentali che oggi dobbiamo difendere.

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