venerdì
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Gennaio
2023

Al Nuovofilmstudio la proiezione del film “Godland – nella terra di Dio” di Hlynur Palmason

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Venerdì 13 (ore 15.00 – 21.00), sabato 14 (ore 18), domenica 15 (ore 21)  e lunedì 16 gennaio (ore 15 – 21) al Nuovofilmstudio delle Officine Solimano verrà proiettato il film “Godland – nella terra di Dio” di Hlynur Palmason, con Elliott Crosset Hove, Ingvar Eggert Sigurðsson, Victoria Carmen Sonne

La trama

Alla fine del XIX secolo, un giovane prete danese raggiunge una remota regione dell’Islanda per costruire una chiesa e fotografare i suoi abitanti. Ma più si addentra in quel paesaggio spietato, più si allontana dal suo obiettivo, dalla sua missione e dai suoi principi morali…

Omaggiando le lezioni di Bergman e Dreyer, il 38enne regista islandese Hlynur Palmason (“A white, white day”) alza il tiro, portando a Cannes il ritratto, ispirato a una storia vera, di un giovane prete danese. Senza spettacolarizzazione, a cominciare dal formato, il regista racconta un viaggio impervio, dove tutto è ostile, dagli uomini alla natura, fino al linguaggio. Ma tra vulcani in eruzione, ghiacciai, guadi e acqua dappertutto, nonostante le asperità, la bellezza regna sovrana. Sorretto dalla fede, l’uomo è anche animato da un intento antropologico e dalla passione per la fotografia, per cui con una guida esperta, uomini, cavalli e un fido interprete, s’imbarca nell’attraversamento della terra. Pálmason realizza un film rigoroso, di grande cura formale, calato nel confronto tra due culture diverse, due lingue imperfettamente parlate e comprese. L’ottima regia viene sorretta dalla fisicità degli interpreti e da apporti tecnici (fotografia e musiche in particolare) che, con pochi tocchi quasi da cinema muto, immergono nell’inaccessibilità dei luoghi e nell’evoluzione psicologica del protagonista.

“Godland è ambientato all’epoca in cui l’Islanda era sotto la dominazione danese. Il mio desiderio era esplorare gli opposti: nel paesaggio, nel temperamento degli uomini e nella lingua come fonte di incomprensione, ma anche nelle convenzioni, nei sentimenti e come essi si rivelano. Penso che sia meraviglioso leggere i diari o le lettere di quel tempo e vedere che la mente è attraversata dagli stessi pensieri che abbiamo oggi. Tutti noi proviamo ancora gli stessi sentimenti, desideri e bisogni primitivi. È possibile percepire il conflitto interiore dei personaggi attraverso il modo in cui viene rappresentato il mondo che li circonda. Il film esplora i legami familiari, l’accettazione del mito o di una sorta di magico realismo. Parla anche di un viaggio nell’ambizione, nell’amore, nella fede e nel timore di Dio. Parla del bisogno e della volontà di trovare il proprio posto all’interno di tutto ciò, di essere visti e di far parte di qualcosa. Parla dell’umanità e della natura e di come questi due estremi collidano, attraverso l’uomo, gli animali e il mondo che ci circonda. Alla fine ho compreso che questo film parla soprattutto di ciò che ci divide e di ciò che ci unisce. È questo il nucleo di Godland, il suo cuore pulsante” ha espresso Hlynur Palmason.

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