Nell’ambito del progetto dimostrativo denominato “Lieviti autoctoni” – isolamento, selezione ed utilizzo di lieviti da uve locali (in particolare Pigato) per favorire il miglioramento della tipicità delle produzioni enologiche del Ponente ligure, sotto il profilo organolettico – lunedì 31 agosto, dalle 14,30 alle 18,30, presso la sede C.I.A. di Savona, ad Albenga, Reg. Torre Pernice n. 15/B si svolgerà la visita virtuale dei laboratori del Crea (Centro di Ricerca per l’Enologia di Asti e dei laboratori della Sinergo Soc. Cooperativa Centro Studi Ricerche e Servizi per l’Enologia di Nizza Monferrato).
Attraverso una sequenza di video e immagini i partecipanti assisteranno a una visita virtuale del Crea e della Sinergo. Per prendere parte all’iniziativa, occorre dare adesione di partecipazione chiamando l’ufficio tecnico della Cia di Albenga al numero 0182545633.
All’incontro, in qualità di esperta e partner del progetto, interverrà la dott.ssa Paola Manera, enologo della ditta Sinergo della Soc. Cooperativa Centro Studi Ricerche e Servizi per l’Enologia di Nizza Monferrato (AT). La Sinergo è una società nata nel 1993 per soddisfare la richiesta dei produttori di vino di avere un adeguata, qualificata e professionale assistenza a costi compatibili con le realtà aziendali.
Uno degli aspetti chiave per i futuri mercati sarà proprio quello di mettere il produttore in condizione di avere un adeguato e migliore rapporto qualità/prezzo per i beni che vuole mettere sul mercato. La Sinergo ha quindi nel proprio organico qualificati professionisti che possono fornire l’assistenza di un’azienda agroalimentare a un costo contenuto soddisfacendo l’esigenza di controlli analitici, con puntualità, efficienza e precisione.
All’iniziativa prenderà parte anche il dott. Enrico Tommaso Vaudano, ricercatore presso Crea (Centro di Ricerca per l’Enologia di Asti).
Il Centro di Ricerca per l’Enologia (CRA-ENO) è un Ente Pubblico e la missione istituzionale è sviluppare ricerche su uve, vini, aceti, succhi, con attività prevalenti nei settori di trasformazione delle materie prime, conservazione dei prodotti, utilizzo dei sottoprodotti e valorizzazione della biodiversità dei microrganismi, con particolare riferimento alla qualità delle produzioni, alla competitività delle aziende vinicole italiane, alla tracciabilità, alla sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare.
Di fatto, che sia esplicitamente dichiarato o che si legga tra le righe della formulazione della missione, così come è stata definita in passato, essa viene espressa con un concetto tanto fondamentale quanto elementare: contribuire attraverso la ricerca e la sperimentazione al miglioramento qualitativo del vino del nostro Paese.
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