Vicenda triste

Ragazza down multata sul bus per un biglietto di colore sbagliato, scoppia la polemica. Tpl: “Disponibili a incontrare la famiglia”

La madre: "Provo un gran disgusto". Incorvaia, anima della Jet Ski Therapy: "Farla piangere è disumano". L'azienda si scusa: "Crediamo fermamente che un servizio pubblico debba anche promuovere un ambiente accogliente, soprattutto nei confronti delle persone più fragili"

bus tpl linea loano

Savona. Un biglietto pagato (anzi, tre) e regolarmente timbrato, ma del colore sbagliato. E scatta la multa. Solo che la protagonista dell’episodio è una ragazza affetta da sindrome di Down. E, per lei, quella che per tanti sarebbe una semplice “disavventura” diventa un dramma.

E’ successo ieri a bordo di un bus Tpl. La ragazza, in viaggio da Altare a Savona, è salita a bordo con in mano tre biglietti, e ne ha regolarmente obliterato uno. I biglietti di Tpl, però, funzionano “a zone”, contraddistinte da colori diversi: a seconda della lunghezza del viaggio serve un biglietto specifico. E il biglietto timbrato dalla ragazza era blu: non il colore “giusto” per quel tipo di viaggio (ne serviva uno viola). Così, quando una giovane controllora è salita a bordo e si è accorta dell’errore, ha chiesto i documenti alla ragazza e l’ha multata. Un provvedimento a cui la giovane ha reagito piangendo.

La madre della ragazza esprime “profonda preoccupazione” per il trattamento riservato alla figlia: “La multa per un errore innocente (acquisto colore errato del biglietto) è già difficile da accettare, ma quello che è ancora più grave è stata la mancanza di empatia e comprensione mostrata dal controllore (una dolce signora). Come genitore, è mio dovere proteggere e supportare mia figlia, e episodi come questo mi ricordano l’importanza di lavorare insieme per creare un ambiente più inclusivo e accogliente per tutti. Spero che le autorità competenti possano prendere in considerazione questo episodio e lavorare per migliorare la formazione e la sensibilizzazione del personale dei pubblici servizi. Sono stupita di me stessa… per non essermi espressa come realmente avrei voluto. Provo un gran disgusto“.

La storia, comprensibilmente, in queste ore sta scatenando l’indignazione di molti, soprattutto di chi con i ragazzi down ha a che fare quotidianamente. Ad esempio Fabio Incorvaia, il pluricampione del mondo di moto d’acqua che ha “inventato” la Jet Ski Therapy: “Multare una ragazza perchè aveva un biglietto dell’autobus del colore sbagliato e farla piangere è disumano – tuona sulla sua pagina Facebook – Non è un trasgressore. Aveva tre biglietti con sé, la ‘controllora’ poteva anche fargliene timbrare un altro o farle pagare l’integrazione”.

La questione non è ovviamente legata alla multa in sé – 60 euro – quanto all’aspetto umano della vicenda: davvero, è la domanda che si pongono in molti sui social network, non esisteva una alternativa alla multa? Di fronte all’evidenza del fatto che non si trattava di una “furbata” ma di un semplice errore (la ragazza aveva un biglietto timbrato con sé), non era possibile, se non “chiudere un occhio”, almeno adottare un provvedimento alternativo come pagare una integrazione o acquistare il biglietto giusto a bordo?

L’episodio è ovviamente giunto in breve tempo all’attenzione dei vertici di TPL Linea, l’azienda di trasporto pubblico, che con una nota ufficiale esprime “il proprio rammarico e riafferma con forza i valori che guidano quotidianamente il proprio operato: rispetto della persona, inclusione, ascolto e responsabilità sociale“.

L’azienda, hanno fatto sapere, “si è immediatamente attivata per ricostruire l’accaduto e ha dato piena disponibilità a incontrare la famiglia coinvolta, con l’obiettivo di aprire un dialogo costruttivo e di trasformare ogni segnalazione in un’occasione di crescita“.

“Crediamo fermamente – aggiungono dall’azienda – che un servizio pubblico non debba limitarsi a garantire collegamenti sicuri ed efficienti, ma debba anche promuovere un ambiente accogliente, attento ai bisogni di ogni individuo, soprattutto nei confronti delle persone più fragili. Per questo, siamo impegnati in un percorso di formazione e sensibilizzazione continua del nostro personale, volto a rafforzare la cultura dell’inclusione e a prevenire ogni possibile forma di discriminazione o mancanza di attenzione”.

TPL Linea “rinnova così il proprio impegno a favore di una mobilità non solo sostenibile, ma anche profondamente rispettosa dei diritti e della dignità di tutti”.

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