Savona. A tre anni dalla scomparsa dello chef Claudio Tiranini, che se ne è andato tra le onde, davanti casa, il 1* aprile 2022, il figlio Alberto presenta l’ultima idea di papà, un vino Pigato davvero particolare. Che poi dire l’ultima è un po’ azzardato, perché Claudio ha impostato talmente tante cose che chi è rimasto (Alberto, Pervinca, Angela e tutti i familiari) non si stupisce di trovare ancor oggi tracce della sua fervida immaginazione imprenditoriale.
Ma veniamo al Pigato. Claudio si era innamorato di un pezzo di terra alle Case Rosa, sopra Spotorno, e aveva cominciato a immaginarvi sopra un Resort da sogno vista mare circondato da vigne. Il destino ha voluto che finisse diversamente, ma l’idea di produrre un Pigato è stato portato avanti da Alberto con la collaborazione di tanti amici ed esperti, a cominciare dall’enologa Daniela Serra.
Non sono tante bottiglie, e sono prodotte dalla Cascina Feipu dei Massaretti, a Bastia d’Albenga, con fine fermentazione e affinamento in tava, com’è noto agli esperti anfore fatte a mano, che proteggono dalle contaminazioni grazie alla purezza e alla resistenza della ceramica. Quel qualcosa in più che cercava Claudio.

Ma la storia più bella riguarda il nome del Pigato, “Portami in Liguria”. Claudio Tiranini si trovava a Milano e il mood di quei giorni in riva ai Navigli era la Sardegna. “Portami in Sardegna” ripetevano i meneghini. In Sardegna? “Non sia mai detto”, pensò Claudio, che tradusse subito il ritornello del giorno in “Portami in Liguria”. E’ il nome che compare sulle bottiglie, assieme a una Liguria stilizzata, raggiunta proprio nel Savonese da percorsi tratteggiati in partenza da Piemonte e Lombardia e l’autografo di Claudio Tiranini.
Si può degustare e acquistare ovviamente ai Marea (al ristorante A-Spurcacciun-a, al Bistrot e al Sushi Beach) o in stagione per un aperitivo a bordo piscina.
Il senso di tutto ciò è tratteggiato da Alberto: “Cerco di portare avanti le idee di papà con l’ orgoglio e la passione che mi ha trasmesso e insegnato, a cominciare dai suoi principi e dall’amore per la nostra terra ancor prima che dagli interessi”.