Loano. Una gardenia e un’ortensia, due fiori in armonia, simboli di un legame profondo tra le donne e la sclerosi multipla. La sclerosi multipla, malattia che colpisce in modo doppio le donne rispetto agli uomini, fa il suo ingresso nella vita tra i 20 e i 30 anni, un periodo di grandi progetti e sogni. Per questo Aism con “Bentornata Gardensia 2025” porta i suoi due fiori nelle piazze italiane per la Giornata Internazionale della Donna.
Promossa da Aism, la manifestazione, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, invita tutti a partecipare scegliendo una pianta di gardenia, di ortensia o entrambe. Un gesto che va oltre la bellezza dei fiori, sostenendo la ricerca scientifica, l’unica arma oggi per sconfiggere la sclerosi multipla e le patologie correlate.
Venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 marzo decine di migliaia di piante di gardenia e ortensia verranno distribuite da 14 mila volontari di Aism, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, in migliaia di piazze italiane. Un invito a donare e a diffondere speranza per un futuro oltre la malattia, che coinvolge non solo chi ne è colpito, ma l’intera famiglia.
I fondi raccolti nelle piazze andranno a garantire e potenziare i servizi destinati alle persone con sclerosi multipla e a sostenere la ricerca scientifica su sclerosi multipla e patologie correlate.
A Loano le gardenie di Aism saranno in distribuzione in piazza Rocca il 7, 8 e 9 marzo (o, in caso di maltempo, i giorni 15 e 16 marzo) in cambio di un piccolo contributo.
Cronica, imprevedibile e invalidante, la sclerosi multipla è una delle più gravi malattie del sistema nervoso centrale. Il 50% delle persone con sclerosi multipla è giovane e non ha ancora 40 anni. Colpisce le donne due volte più degli uomini. In Italia sono 133 mila le persone colpite da sclerosi multipla, 3.600 nuovi casi ogni anno: uno ogni tre ore.
Grazie ai progressi compiuti dalla ricerca scientifica, esistono terapie e trattamenti in grado di rallentare il decorso della sclerosi multipla. La ricerca negli ultimi 20 anni ha fatto passi da gigante per assicurare cure molto efficaci che hanno cambiato l’impatto sulla qualità di vita quotidiana. Ma le cause della malattia sono ancora sconosciute e la ricerca è fondamentale per trovare la cura risolutiva.