Commento

L’US Albenga non c’è più: ma il disastro era annunciato da mesi, le istituzioni sportive dov’erano?

I sintomi c'erano tutti fin da subito: nervosismo con la stampa, ritrosia nel dire chi ci metteva i soldi, la rinuncia al settore giovanile. Possibile che i filtri alle iscrizioni siano così deboli?

Generico febbraio 2025

L’Albenga non c’è più. Tutti avevano la sensazione che sarebbe finita così. Possibile che le istituzioni sportive non abbiano saputo metterci una pezza? Possibile che i filtri alle iscrizioni siano così deboli?

Chi bazzica da un po’ nel calcio dei dilettanti e non solo aveva potuto notare che i sintomi c’erano tutti fin da subito. Battito accelerato e nervosismo nei confronti della stampa alle prime indiscrezioni e tentativi di domande. Ritrosia a livelli di hikikomori nell’aprirsi al mondo esplicitando chi e come ci avrebbe messo i soldi. Tanto da impedire l’accesso a un giornalista sgradito in una gara di Coppa Italia. Autolesionismo nel mutilarsi fin da subito rinunciando al settore giovanile. Ed è così che l’Albenga (inteso come club) è morto facendo harakiri in questo weekend per dar fine all’agonia.

La rinuncia alla partita contro la NovaRomentin, dopo quella avvenuta contro l’Imperia, porterà inevitabilmente all’esclusione dal campionato. Un club storico che, come pochi nella nostra provincia, riesce a catalizzare l’attenzione di una comunità. Una morte lenta avvenuta nel silenzio delle istituzioni politiche e soprattutto sportive. Che nel quarto campionato di calcio italiano si possa iscrivere un club che riesce a maturare 185mila euro di debiti di materiale sportivo è decisamente clamoroso.

Ma riavvolgiamo il nastro e torniamo alla primavera. Il nuovo corso societario guidato dal dirigente sportivo Nicola Bisazza e dal presidente Christian Candela aveva iniziato la sua comunicazione con un cartello “work in progress” a cui aveva fatto seguito un silenzio durato quasi tutto luglio. Già questo strideva, e non poco, con la super organizzazione dei club della medesima categoria: Vado, Cairese e Ligorna solo per citarne alcuni. Proprietà riconoscibilissime, dove i soldi si sa benissimo da dove arrivano. Settori giovanili corposi, mentre l’Albenga aveva già da subito delegato il Pontelungo alla gestione dei giovani ingauni. Come possono le istituzioni sportive pensare una società che non riesce a mantenere un settore giovanile possa essere all’altezza della Serie D?

La squadra costruita in fretta e furia d’estate dal direttore sportivo Francesco Virdis e da mister Marco Mariotti si è dimostrata fin da subito di livello assoluto. Tanto che poteva venire da pensare che quei sintomi evidenti fossero magari guaribili, o avessero una spiegazione che sfuggiva.

E invece no, perché la macchina da punti costruita in estate è durata appena due mesi. Via allenatore, dirigenti e tutti i giocatori a novembre. Da allora la squadra, affidata a un allenatore senza patentino idoneo, Thomas Massa, ha iniziato ad essere un via vai di giovani calciatori probabilmente a caccia di qualche presenza in Serie D. Diciotto sconfitte e una vittoria. Alcune disfatte di portata clamorosa. Il campionato falsato ma anche qui la Federazione e la LND non sono intervenute. Forse era troppo tardi? Il problema, probabilmente, è stato a monte in estate. Ma non è davvero possibile intervenire drasticamente a livello istituzionale quando un club dopo appena un mese non riesce a onorare i contratti?

Squadra che crollava mentre si rincorrevano voci di debiti in città. Addirittura, il ristoratore che forniva il pranzo ad alcuni giocatori ha pubblicamente annunciato di non poter più effettuare tale servizio visti i debiti maturati dal club. Club che nelle ultime giornate non è stato in grado di fornire nemmeno gli steward necessari per far giocare al Riva con le porte aperte. Anche qui, le istituzioni sportive non potevano intervenire? E quelle cittadine che concedono il campo alla società? E’ evidente che il Comune “nulla può”, ma siamo sicuri che non avesse senso provare almeno ad assumere pubblicamente prese di posizione forti, nel disperato tentativo di costringere la società a spiegare, a dichiarare qualcosa, qualunque cosa?

E invece, un silenzio stampa perpetuo anche di fronte a voci sempre più insistenti che l’Albenga fosse diventata una palestra in cui bastava “iscriversi” per disputare qualche partita di Serie D. IVG ha posto addirittura le domande pubblicamente. Ma anche in questo caso, nulla dal Riva. Le promesse de visu di una conferenza stampa sanno ora, a distanza di mesi, di presa in giro. Ma non degli organi di stampa, ma bensì di tutta una comunità legatissima alla propria squadra.

Cosa succederà ora è possibile ipotizzarlo. Sotto le macerie e la cenere lasciate da questa gestione ferve ancora la passione delle persone di Albenga che all’US Albenga tengono davvero. Sono ancora freschissime nella nostra memoria le immagini del Riva pieno di gente per la cavalcata in Eccellenza targata Buttu-Marinelli. L’Associazione culturale Orgoglio Ingauno ha già lanciato un logo nelle scorse settimane che potrebbe essere quello della ripartenza della società in categorie inferiori.

Come col Savona cinque anni fa – ricordate Patrassi? – un canovaccio che si ripete. Ma la Serie D è ormai un campionato di professionisti. Basta guardare i compensi e come la maggior parte delle persone coinvolte viva di calcio. Di fronte a tale giro di denaro, anche per rispetto dei club che fanno i salti mortali per mantenere la categorie, le istituzioni non possono rimandare ulteriormente una stretta ai parametri per l’iscrizione al quarto campionato italiano.

leggi anche
annibale riva
Caos albenga
Serie D, l’Albenga non c’è più. L’ex presidente Tomatis: “Il club ha 185mila euro di debiti per materiale sportivo”
albenga orgoglio ingauno
Il saluto
Serie D. Albenga escluso dal campionato, la lettera dei tifosi: “Ti hanno ferita ma non uccisa, la nostra storia continuerà”
Generico febbraio 2025
Ufficiale
Serie D, Game Over Albenga: non gioca contro NovaRomentin, ingauni esclusi dal campionato
Contestazione Albenga Bisazza
Fotonotizia
Serie D, Albenga: contestazione verso Nicola Bisazza
Generico febbraio 2025
Colpo di scena
Albenga, la Juniores gioca contro l’Asti: ha deciso il giovane gruppo squadra bianconero
Generico febbraio 2025
Lettera
Il ritiro dell’Albenga è un monito per tutto l’ambiente: serve un ridimensionamento
Generico febbraio 2025
Parla il primo cittadino
Albenga escluso dalla Serie D, il sindaco Tomatis: “Delusi e dispiaciuti per un epilogo previsto, la collaborazione del Comune rimarrà”
Di Porto Albenga Serie D
A cuore aperto
Calcio, dentro al disastro Albenga. Il calciatore Di Porto: “Niente stipendi, dovuto chiedere soldi al club per comprare da mangiare”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.