Mistero

Cosa è successo a bordo della Seajewel? Nessuna traccia di ordigno e nessuna rivendicazione (per ora): la nave resta a Savona

La petroliera non è in grado di navigare, verrà portata in secca per le riparazioni. Dalla Procura bocche cucite: le indagini proseguono, il giallo resta

Seajewel Savona petroliera generica

Savona. Nessuna minaccia. Nessuna rivendicazione. Nessuna tracci di ordigno trovata. È questo ciò che trapela dalla Procura a seguito dell’incidente che ha colpito la petroliera Seajewel a Savona.

La notte tra venerdì e sabato scorso, la nave, ancorata nel campo boe Sarpom a pochi chilometri dalla costa, ha subito due esplosioni che hanno danneggiato lo scafo sotto la linea di galleggiamento.

Fortunatamente, le lamiere della camera di sicurezza hanno retto, evitando un disastro ambientale. Le cause sono ancora in fase di accertamento: potrebbe trattarsi di un guasto tecnico durante le operazioni di scarico del petrolio, ma l’equipaggio ha riferito di aver udito due forti boati e le lamiere piegate verso l’interno fanno pensare ad altro, come ad un ipotetico attacco esterno.

Le indagini sono in corso, con la Guardia Costiera di Savona e i sommozzatori della Spezia al lavoro per chiarire la dinamica dell’incidente. Bocche cucite dalla Procura, ma gli indizi che potrebbero portare verso un ipotetico attentato di certo non mancano: la particolare conformazione del danno e la moria di pesci rilevata nell’area hanno alimentato il sospetto che possa trattarsi di un ordigno. Tuttavia, al momento, non è stato trovato alcun esplosivo né timer.

Seajewel Savona petroliera generica

L’unica certezza, per ora, è che la Seajewel non si muoverà da Savona. La nave non è in grado di navigare e, per questa ragione, verrà portata in secca per le riparazioni.

Se l’ipotesi di un attentato dovesse rivelarsi fondata, chi avrebbe cercato di far saltare in aria la petroliera? Gli inquirenti non avrebbero scartato anche la tesi della “flotta fantasma”, ovvero l’ipotesi che la Seajewel abbia trasportato petrolio russo in Europa, nonostante le sanzioni in vigore.

A rafforzare questo sospetto c’è la connessione della nave con il trasporto di greggio russo. La Seajewel, sotto bandiera maltese, è stata più volte legata a consegne di petrolio russo in Europa, alimentando ulteriormente i dubbi sulle reali motivazioni dietro l’incidente.

Per ora si tratta solo di ipotesi, forse anche influenzate da un contesto internazionale particolarmente delicato. Ciò che è certo è che a bordo della Seajewel è successo qualcosa di anomalo, un fatto che avrebbe potuto causare conseguenze ben più gravi. La Procura di Savona ha aperto un fascicolo e, al momento, nessuna pista viene esclusa.

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