Ancora problemi

Serie D, Albenga. Brutte figure in campo e sugli spalti: ecco cosa è successo

La gestione Candela e Bisazza sta infliggendo un grande danno di immagine a livello sportivo e organizzativo

albenga calcio
foto di Roberto Ruaro

Albenga. Se la sconfitta di oggi per 6 a 0 contro il Città di Varese non potesse bastare, arriva l’ennesimo problema di una stagione turbolenta, oltre che in campo, anche a livello societario. Che l’aria della prima partita casalinga dell’Albenga fosse fredda, non lo si percepiva solamente dall’attuale condizione meteorologica, e la stessa metafora non si può paragonare nemmeno con i raggi di sole, battenti solamente sullo stadio e non sulla condizione attuale del club.

All’ingresso delle tribune, l’occhio sbatte subito sulla gradinata sud, vuota e priva di tifosi. Lo si capisce una volta saliti sulle tribune che i tifosi non hanno disertato, ma bensì sono, come di consueto da qualche mese a questa parte, attenti ad esporre il classico striscione di protesta che recita “Liberate l’US Albenga”, questa volta sulle transenne della tribuna nord dello stadio.

Da qui iniziano gli interrogativi e si capisce dopo qualche minuto il motivo di questo spostamento da una gradinata all’altra e, il motivo, è chiaro. Il Comune di Albenga applica le norme per le quali, per garantire la sicurezza dei tifosi allo stadio, devono essere presenti steward per garantire la sicurezza dei presenti.

Essendo che gli addetti non erano presenti alla partita, il Comune ha deciso di non firmare il documento idoneo per ampliare gli accessi allo stadio riducendolo al massimo consentito, ovvero di 99 spettatori che potrebbero stare regolarmente sulla gradinata nord.

Nonostante questa presa di decisione, allo stadio erano presenti più di 200 persone. Parlando con i vari tifosi però, nessuno era a conoscenza di questa presa di posizione, siccome né il Comune né la società dell’Albenga l’avevano comunicata nei giorni prima del match.

Resta da capire se il sindaco Riccardo Tomatis prenderà ulteriori misure a riguardo. Inoltre, sembrerebbe che i tifosi che hanno pagato l’abbonamento ad inizio campionato siano infuriati con l’attuale società firmata Candela-Bisazza, dato che da diversi mesi l’ingresso allo stadio è totalmente gratuito.

Per finire, a vedere la partita erano presenti anche dei genitori di qualche giocatore ingauno che, a gran voce, hanno manifestato disappunto sull’attuale situazione. Potrebbero quindi esserci nuove partenze in un Albenga, ormai, ridotta all’osso.

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