Liguria. La Liguria è tra le Regioni che “compra” meno prestazioni dalla sanità privata, stanziando per gli acquisti dei servizi il 12,1% della spesa totale nel 2023. A rivelarlo è la Ragioneria generale dello Stato, secondo quanto comunicato dalla Regione stessa: la Liguria nel 2014 stanziava il 12,4%, quindi un 0,3% in più.
In testa alla classifica delle Regioni che spendono di più per acquistare prestazioni da privato troviamo il Lazio con il 29,3% della spesa, segue il Molise con il 28,7% e la Lombardia con il 27,2%. Al quarto posto la Sicilia con il 23,9%. Sopra la media nazionale anche la Campania (23,3%) e la Puglia con il 22%.
La Liguria è, quindi, al sedicesimo posto su ventuno, attestandosi tra le regioni che puntano meno sul privato: la Valle d’Aosta con il 7,7% cui segue la Provincia autonoma di Bolzano con il 9,9% e il Friuli con il 10,8%.
La strategia dell’acquisto di prestazioni dai privati è stata seguita in particolare dalla giunta Toti nel 2024 per abbattere le liste d’attesa. Sono stati spesi 7,4 milioni per mettere a sistema 120mila prestazioni nella diagnostica per immagini, altri 18 milioni in quattro anni erano pronti per la cardiologia vascolare ma l’assegnazione non è mai avvenuta.
Fin dalla campagna elettorale Bucci ha chiarito la sua linea: “Noi interverremo con soldi pubblici per aumentare il numero degli esami per ciascuna macchina. Se sarà sufficiente ad azzerare le liste d’attesa come è successo nel 2016 con Asl 3 bene, se non sarà sufficiente chiederemo aiuto a qualcun altro. Ma l’obiettivo per il cittadino è azzerare le liste d’attesa”. Per ora tutto tace, ma dagli uffici della Regione trapelano nuove manovre in atto per ripartire con gli affidamenti alle aziende.