Albenga. Si conclude la triste vicenda legata alla morte di Emanuel Scalabrin, il 33enne albenganese deceduto il 5 dicembre 2020 nella camera di sicurezza della Compagnia dei carabinieri di Albenga qualche ora dopo l’arresto durante un’operazione antidroga.
Questa mattina (31 gennaio), infatti, Paolo Pelusi, amico arrestato insieme a Scalabrin, è stato condannato a Imperia a a 3 anni e 4 mesi per calunnia aggravata nei confronti dei carabinieri.
L’uomo, alcuni giorno dopo il decesso dell’amico, aveva dichiarato di aver sentito urlare Scalabrin per presunte percosse subite dai militari, che avrebbero quindi contribuito al decesso.
Fin da subito l’ipotesi (poi confermata in via definitiva) era stata quella di una morte naturale, ma per escludere in modo inequivocabile la possibile esistenza di altre cause la magistratura aveva aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo.
In seguito all’accaduto, 11 carabinieri in servizio al momento dei fatti avevano deciso di querelare per calunnia Pelusi. Era stato chiamato a testimoniare anche l’ex comandante della Compagnia carabinieri dell’epoca, il tenente colonnello Sergio Pizziconi.
Oggi, con la decisione del giudice Marta Maria Bossi, si chiude la vicenda, certificando in via definitiva il buon operato dei carabinieri coinvolti.