Pensiamoci

Una ricchezza per savona

Mercato Civico: la “via savonese all’aperitivo” consacrata dal Gambero Rosso, rito con le eccellenze enogastronomiche del territorio

Il Comune ora lavora all’apertura della terrazza, straordinario punto di osservazione

Mercato civico Savona

Savona. Nuova vita al Mercato Civico di corso Mazzini, divenuto trendy nella movida savonese per l’aperitivo serale del venerdì (soprattutto) e del sabato, frutto degli sforzi degli operatori, del Comune e un po’ anche di quell’impalpabile fortuna che aiuta gli audaci, perché non esiste una ricetta precisa per diventare “di moda”.

Basta passare in corso Mazzini il venerdì sera per notare la piccola folla eterogenea davanti al mercato: tanti giovani, famiglie con bimbi, adulti. Ma la consacrazione è arrivata in questi giorni da una recensione di Patrizia Ferlini sul prestigioso Gambero Rosso. Ferlini afferma che Savona “trasuda storia da ogni sua pietra” e che oggi si sta riprendendo il ruolo che merita e lo fa anche attraverso le iniziative del Mercato Civico. Scusate se è poco.

Di più. Il Gambero Rosso parla delle testimonianze del passato che hanno reso la “Città dei Papi” fulcro della cultura ligure. Poi spiega che il Mercato “sbircia verso le grandi strutture multi attività diffuse in tutta la Spagna. Ha preso piede in Europa la tendenza a creare mercati coperti dove poter acquistare prodotti, degustare sul posto e partecipare a eventi. Savona lo fa in un modo tutto suo. Invece di voler somigliare ai mercati gourmet delle grandi metropoli, che ospitano succursali di ristoranti stellati, Savona ha puntato tutto sulla veracità della quotidianità locale. Banchi di ortofrutta, pesce fresco, prodotti sfusi, birra, carne e formaggio. Un palcoscenico per le eccellenze del posto, il tutto partito dalla proposta del bar interno di offrire un aperitivo che esulasse dalle classiche patatine”.

Va più nello specifico Gabriella Branca, assessore comunale con delega alle politiche agroalimentari: “Abbiamo appunto il bar di Alice e Marco, Fiorini con pasta e gastronomia, Workshop con la pinsa, le pescherie Grigio con i frittini e Rim, Macri’ con panini speciali, macelleria Macri’ con gli spiedini, la birreria Altavia. Alcune cose, quindi, anche da asporto”.

Conclude Branca: “Abbiamo organizzato eventi con gli chef del territorio, con la cucina mobile acquistata con il progetto Flag, con la consulenza di Linda Nano, mentre in collaborazione con la Camera di Commercio cerchiamo il riconoscimento IGT per chinotto e farinata di grano dopo aver ottenuto la Deco per le fette. Il cibo è uno dei temi del dossier per la candidatura a Capitale della Cultura, con progettualità specifiche per i nostri prodotti in abbinamento con case vinicole locali”.

Trae le conclusioni Elisa Di Padova, vicesindaco e assessore al Commercio: “I lavori strutturali, come l’aria condizionata, ci hanno permesso di colmare le troppe lacune del passato. Ha avuto la sua parte la nuova immagine che abbiamo voluto dare con MC al quadrato, i tavoli brandizzati e altri interventi, ovviamente senza la grande distribuzione. Ora servono cose pratiche, come una nuova illuminazione oppure organizzare una pausa pranzo sull’esempio dell’aperitivo, ma soprattutto interventi più strutturali e impegnativi, per i quali occorre maggior tempo. Parlo dello spazio inferiore e della possibilità di sfruttare la terrazza”.

La terrazza? Coraggio, datecela. Che cosa sarebbe vedere il Priamar, la Darsena, la Campanassa da un’unica prospettiva con un drink o un piatto davanti? Un passo decisivo, un’altra Savona. Ma attenti: le mode nascono, ma talvolta passano anche in fretta. Prima si fa, meglio è.

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