Infuocato

Regione, la prima sfuriata di Bucci in consiglio: “Non siete degni di stare qui dentro”

Il governatore, interrotto più volte dal Pd, ha perso le staffe: "Questa è violenza, è una totale vergogna". Poi lo scontro col vicepresidente Arboscello

Liguria. L’antipasto era stato servito la settimana scorsa, con l’arrivo in ritardo dei consiglieri d’opposizione e la ramanzina in diretta. E oggi, alla seconda seduta della nuova legislatura, il presidente Marco Bucci ha perso davvero le staffe e ha alzato la voce contro la minoranza durante la presentazione della giunta e del programma di governo.

Gli animi si sono scaldati fin dall’inizio con polemiche e battibecchi non certo insoliti in un’aula consiliare. Poi, durante il lungo discorso di Bucci, i consiglieri del Partito Democratico hanno commentato più volte a microfono spento ma a voce alta. Lo hanno fatto a più riprese l’ex candidato presidente Andrea Orlando, il segretario regionale Davide Natale e il segretario genovese Simone D’Angelo, sul tema della sanità e poi su quello dei rifiuti.

E proprio sul termovalorizzatore, che Bucci ha promesso di realizzare “ma non posso ancora dire dove”, è arrivata l’ennesima interruzione che ha mandato Bucci su tutte le furie: “Questa è violenza – ha sbottato il governatore visibilmente alterato -. Io la ritengo un’offesa. È una totale vergogna. Queste cose sono assolutamente inaccettabili. Bisogna rispettare le regole e chi non le rispetta non è degno di stare qua dentro“.

Poi Bucci si è girato verso il presidente Stefano Balleari facendo pressione per interrompere la seduta, gesto subito stigmatizzato dal vicepresidente Roberto Arboscello: “Lei non può dire di sospendere la seduta”. Alla fine Balleari, non senza difficoltà, ha preso in mano la situazione: “Non si sospende la seduta, io esigo il silenzio. Che nessuno interrompa“. Alla fine anche l’imprecazione di Gianni Pastorino (Lista Orlando) sui “dieci minuti di insopportabile lezione”.

Alla fine della seduta è scoppiata una nuova polemica. Orlando ha chiesto di prendere la parola “per fatto personale”, possibilità prevista dal regolamento, ma Balleari lo ha interrotto prima che potesse terminare la spiegazione e ha chiuso i lavori. “Non si può far passare l’idea che l’opposizione sia a conoscenza di un piano per il taglio delle liste d’attesa se questo piano non è ancora stato illustrato all’aula”, ha poi dichiarato ai giornalisti fuori dall’aula interrotto a sua volta da Bucci.

Questo non è un piano operativo, è un programma, sono due cose diverse – ha replicato il governatore -. Bisogna spiegargli la differenza anche se è stato tre volte ministro? Il regolamento va rispettato, non c’è discussione. Chi infrange il regolamento inizia un percorso che non funziona. Interrompere più volte chi parla come hanno fatto non è accettabile”.”Oggi non era previsto nessun intervento, era un’illustrazione del programma – si è difeso il presidente Balleari -. Hanno interrotto più volte senza motivo in maniera maleducata. Manca il rispetto delle regole”.

All’attacco poi il vicepresidente dell’assemblea, Roberto Arboscello del Pd: “Il presidente Bucci prevarica il ruolo del presidente del Consiglio, una cosa per me inaccettabile. Non esiste che un presidente di giunta regoli i lavori di un Consiglio regionale, che è regolato dal presidente e dall’ufficio di presidenza. Bucci deve imparare a stare al suo posto. Ha detto che sono bravo, sì, ma sono bravo nel far rispettare il buon regolamento. Sono vicepresidente e quello sta a me. Non mi sono permesso di intervenire quando il consigliere Balleari ha interrotto i consiglieri di minoranza, ma mi sono permesso quando Bucci ha intimato al presidente di sospendere il consiglio regionale, una cosa inaccettabile”.

Il consigliere regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia Rocco Invernizzi ha commentato a margine della seduta: “Non é in corso alcun attentato alla democrazia, semmai un modus operandi per snellire e velocizzare la macchina burocratica. I consiglieri regionali di minoranza probabilmente vogliono travisare le dichiarazioni del presidente Bucci e l’autorevolezza e l’impegno della giunta e dell’intera maggioranza”. Lo stesso Invernizzi chiarisce che “nessuno vuole sminuire il lavoro del consiglio, così come delle commissioni. Gli organismi legislativi – sottolinea il consigliere regionale – continueranno a lavorare come prevede lo statuto regionale e il regolamento del consiglio stesso, un concetto che é stato più volte ribadito. Vorrei precisare, inoltre, che sette assessori per gestire tutte le deleghe di lavoro sono pochi. Proprio per questo – prosegue il capogruppo in pectore di FDI – ritengo positive le dimissioni degli assessori che, se da un lato consentono ai consiglieri subentranti di concentrarsi sull’attività del consiglio, dall’altro evitano agli stessi assessori di svolgere sia la funzioni che, sotto certi aspetti, stridono tra loro”.

Invernizzi ricorda l’importanza del concerto di democrazia che “deve sempre prevalere su ogni altro cosa. Con questo incarico nella dodicesima legislatura i consiglieri di FdI rispettano alla lettera il risultato arrivato dalle urne elettorali che hanno decretato il nuovo presidente della Regione Liguria. Spetterà a lui e a tutta l’Amministrazione organizzare i lavori di questa nuova legislatura. Capisco benissimo che, per chi oggi siede sui banchi dell’opposizione, la sconfitta elettorale bruci ancora. Ma ora é il centrodestra propositivo e compatto a governare la Regione per i prossimi cinque anni”, conclude Invernizzi.

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