Il racconto

Ragazzo derubato su un Intercity a Savona: rincorre il ladro, lo blocca nel bagno e poi “lo grazia”

La testimonianza di un pendolare loanese: "Ha scelto di derubare la persona sbagliata, ho capito subito che c'era qualcosa di strano e lo stavo tenendo d'occhio"

Savona: ragazzo derubato sul treno, rincorre il ladro e lo blocca nel bagno, poi lo grazia

Savona. Brutta avventura per un 40enne loanese lo scorso 3 dicembre. Secondo il racconto inviato al nostro giornale, l’uomo sarebbe stato derubato mentre si trovava a bordo di un treno.

“Sono stato derubato da un nord-africano sul treno intercity 745 diretto a Milano Centrale – scrive -. Mi stavo recando a Padova per una visita medica di lavoro e proprio nella fase iniziale del viaggio, la mia borsa 24 ore riposta sulla cappelliera posta sopra le poltrone passeggeri, è stata notata dal borseggiatore. Con una mossa d’astuzia, l’uomo si è posizionato alle mie spalle e ha posizionato la propria giacca sopra la borsa in modo da ricoprirla totalmente. Dopo pochi minuti, tirando a sè la giacca, ha trascinato via la borsa, dileguandosi in pochi istanti fuori dalla carrozza (nell’angolo dei servizi igienici) e della porta di uscita del treno. Ma il tentativo di furto, non è andato a buon fine”.

Secondo quanto riferito nella testimonianza, il ragazzo loanese si sarebbe immediatamente accorto dopo pochi secondi della mancanza del suo bagaglio: “Non mi sono perso d’animo e l’ho inseguito per le carrozze fino a bloccarlo nei pressi del bagno vicino alla porta di uscita. La borsa si trovava a terra coperta da un grosso giaccone, in modo da non renderla visibile, ma con una rapida mossa mi sono impossessato dell’oggetto di mia proprietà. Dopo aver controllato che non fosse stato rubato nulla al suo interno, ho spiegato al ladro quanto fosse stato grave il danno che avrebbe provocato se il furto fosse andato a buon fine”.

“Ha scelto di derubare la persona sbagliata, in quanto già da qualche minuto avevo capito che c’era qualcosa di strano e lo stavo tenendo d’occhio – conclude il pendolare -. Non ho avuto paura e l’ho rincorso senza pensarci due volte, dovevo recuperare quella borsa di lavoro, sarebbe stato un guaio se non fossi riuscito a bloccarlo prima che il treno si fermasse. Alla fine, dopo aver ricevuto le sue scuse, ho spiegato al borseggiatore che aveva calcolato male i tempi e che sarebbe stato bloccato prima della prossima fermata del treno a Genova Principe. Alla fine l’ho lasciato scendere, avvisandolo di non farsi più rivedere sui treni e di non appropriarsi mai più in modo criminale di ciò che appartiene ad altri”.

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