Celle Ligure. È un paese attonito. Senza voce. Una notizia, una tragedia, che lascia tutti senza fiato. Renato Zunino non c’è più. Un epilogo tragico conclude un pomeriggio fatto di ricerche e di speranza e una pagina che ha segnato la storia del paese.
Ogni mattina, molto presto, già in giro per Celle. Sempre. Il giornale sotto il braccio, il sorriso aperto. Due parole. L’ufficio in largo Giolitti, la bandiera dell’Anpi. La commemorazione dei Fratelli Figuccio. Anche questo era Renato.
La notizia arriva fredda, come questo tardo e pungente pomeriggio di dicembre. La racconta anche il buio del mare. Nero. A vederlo, vengono i brividi. In paese non si parla d’altro. L’apprensione è cominciata a crescere con il passare delle ore. Renato Zunino è stato cercato da tutte le parti. Anche a Cassisi, persino a Sanda. Poi la fine di una giornata che lascia scossi.
Cordoglio. Questa sera ci sarebbe stata l’accensione dell’albero di Natale della Croce Rosa, annullata in segno di lutto. Rimarrà spento l’abete dei volontari. Come le speranze di trovarlo ancora vivo.
È un susseguirsi di messaggi. Di parole. Di ricordi. Perché anche Renato ha scritto gli anni di questo paese. Un paese che questa sera rimane senza voce.