Lettera al direttore

Considerazioni

Povera Savona… e poveri savonesi

Il pensiero di un cittadino sulla nuova mobilità

Savona, al via i lavori in via dei Mille

Savona. Premetto che con la presente non ho la presunzione, né l’ardire di rivolgermi direttamente al nostro Primo Cittadino con scopo sterilmente polemico, tantomeno a mo’ di intemerata sfida, ma soprattutto non scrivo queste mie semplici quanto per me ovvie considerazioni per voler “battagliare”, contraddire o anche solo polemizzare con la “lettera aperta ai savonesi”, recentemente diffusa dal nostro Sindaco Marco Russo, in tema di circolazione stradale cittadina, in risposta alla petizione sottoscritta da 3.253 cittadini, ma semplicemente, conscio dei miei limiti, solamente esprimere il mio pensiero di cittadino savonese.

Voglio ancora precisare la mia assoluta buona fede, e che quindi il mio intento non è quello di aizzare o provocare nessuno, tantomeno di offendere alcuno, oppure il suo operato, e neppure di “schierarmi”, con l’una o l’altra parte, e se questo non dovesse emergere, ne faccio ammenda in anticipo e mi scuso sin d’ora se quanto dirò dovesse ledere o suscitare la sensazione della mancanza di rispetto verso il pensiero e l’autorità che lo promuove.
Nella semplicità con la quale mi spingo ad affrontare questa complessa problematica, mi vengono d’istinto due pensieri: entrambi leciti e, sempre a mio personale avviso, entrambi “giusti”, e che in qualche maniera sono importanti per le considerazioni che seguono.

Per il primo pensiero, il più pessimista, vorrei “scomodare” e citare la celebre frase di un “grande” della nostra recente storia (e non solo a livello sportivo, nel quale indubbiamente ha padroneggiato), dichiarato “Giusto fra le nazioni”: Gino Bartali. La Sua celeberrima citazione è: «L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!», che evidentemente non necessita di ogni altro alcun commento.
Il secondo pensiero, meno istintivo, “e di pancia”, più ragionato ed equilibrato, parte dal presupposto che l’annosa problematica della caotica ed inaccettabile attuale nostra circolazione cittadina, non è solo figlia di una sciagurata idea del nostro attuale Sindaco, ma al contrario esisteva già in precedenza, e poi ancora prima………., pertanto non trovo né corretto e neppure giusto “mettere in croce” ora il sindaco di turno!

Fatta questa doverosa ma indispensabile premessa, entro però nel merito e nei contenuti della recente “lettera aperta alla cittadinanza” promossa dal Sindaco. Mi sento di criticare l’approccio, il pensiero, e l’iter con il quale è stata affrontata e si pretende di gestire tutta la complessa problematica. Innanzitutto, proprio per la delicatezza, non fosse altro per il blasone, la storia, e per il prestigio della nostra Città di Savona perché ricordiamolo, se è vero che solo nel 1927 è diventata capoluogo di provincia, le sue prime origini risalgono ben all’età del bronzo, e nel corso dei secoli, anche con i suoi illustri concittadini ha ben attivamente contribuito all’attuale lusinghiero livello di progresso civile ed economico dell’intero Paese. Quindi il primo mio invito, pur rispettando tutta l’autorità e l’autorevolezza del Primo Cittadino e della Sua Giunta, è quello di evitare di entrare “a gamba tesa” sulla grave problematica della mobilità cittadina, manifestando inflessibilità ed ostinandosi a perdurare in una situazione peraltro già ampiamente compromessa, ma al contrario, spinto dalla primaria e lusinghiera prospettiva di maggiori e condivise valutazioni, di ascoltare e di aprirsi ad una maggiore comune condivisione ben recependo quindi anche eventuali nuove proposte ed obiezioni, che dovessero pervenire dai concittadini. Il primo indubbio successo sarebbe quello di favorire un maggiore coinvolgimento che unito ad una maturazione e ad una crescita democratica dell’intera città, porterebbe ad assorbire di fatto anche quegli attuali atteggiamenti polemici e di contrapposizione, peraltro non sempre sereni ed obiettivi.
La giusta via auspicabile dovrebbe essere quella più conciliante della disponibilità e di una bendisposta serena accettazione anche della critica. Ritengo che così facendo si potrebbero ottenere senza dubbio maggiori e migliori risultati, peraltro uniti e correlati dai consensi. Il segreto consisterebbe nel muoversi con più prudenza ed umiltà, con più delicatezza e pazienza, spinti dal primario interesse di tutti i savonesi! Ricercando pazientemente quindi consensi comuni e le migliori soluzioni, lavorando “più di cesello”, ancorati alla realtà con il dichiarato scopo della possibile comune massima condivisione, “a piccoli passi” e non forzando con arroganza comunque le proprie scelte assolute, ritenute giuste a priori, con i prevedibili e conseguenti “arroccamenti” di talune fazioni e le diverse contrapposizioni fra i cittadini.

L’invito mio brutale sarebbe quindi quello di abbandonare “il libro dei sogni”, delle filosofie sterili con le loro chimere visionarie troppo distanti dalle realtà quotidiane , ma con un “sano bagno di umiltà” ed un autentico spirito di servizio, di volersi calare nelle esigenze e nelle vicissitudini di una città sofferente, che prima di ambire ai “grandi ed ambiziosi traguardi” (vedi Capitale italiana della cultura 2027) ha un tremendo bisogno della risoluzione delle innumerevoli ma a volte anche piccole, semplici e quotidiane problematiche che stanno tanto a cuore dei suoi concittadini. Nell’auspicio di nuove, ma soprattutto di condivise proposte, auguro al Signor Sindaco ed a tutti i cittadini savonesi l’auspicio di ogni bene.

P.S. Solo una ultima precisazione, il mio nominativo non è presente fra quelli indicati nella petizione sottoscritta dai 3.253 concittadini.

Pomerano Franco

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