Iniziativa

Giornata contro la violenza sulle donne, Pietra Ligure si stringe alla panchina rossa dedicata a Janira D’Amato

Il sindaco De Vincenzi: "Per ricordarci sempre di Janira che, per noi, riassume i volti di tutte le donne che hanno subito e subiscono violenza"

Pietra Ligure. Questa mattina, in piazza La Pietra, nella “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, con un momento semplice ma carico di emozioni e commozione e di significato, promosso dall’amministrazione comunale, la nostra comunità si è stretta intorno alla panchina rossa di Janira D’Amato.

L’iniziativa è avvenuta alla presenza del Questore Giuseppe Mariani, con il sindaco Luigi De Vincenzi, gli assessori Marisa Pastorino e Daniele Rembado e i consiglieri Gaia Cavalleri e Giovanni Liscio, insieme ai genitori di Janira Rossano e Tiziana, al sindaco del Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi di Pietra Ligure Asia Robutti, agli alunni delle scuole primarie Dott. Sordo e Papa Giovanni XIII e della scuola secondaria di I grado “Martini” accompagnati dalla dirigente scolastica dott.ssa Giuseppina Manno e dalle loro insegnati, agli studenti dei corsi di pasticceria, sala e accoglienza turistica dell’istituto alberghiero “Migliorini” di Finale Ligure, accompagnati dalla vice preside Stefania Arata e dal prof. Angelo Barone, alle autorità militari e religiose, ai rappresentanti delle associazioni sportive, militari, delle attività produttive e di volontariato del territorio pietrese, oltre a molti dipendenti comunali e a tante concittadine e concittadini.

“Ci siamo ritrovati qui, come facciamo ogni anno, per non dimenticare mai e per ricordarci sempre di Janira che, per noi, riassume i volti di tutte le donne che hanno subito e subiscono una violenza” ha detto il sindaco Luigi De vincenzi.

“Un evento che ha visto gli alunni delle scuole esporre i loro lavori e leggere brani e poesie dedicati al tema, cui ha fatto seguito la lettura di alcune pagine tratte da “Ero roccia ora sono montagna” di Nasim Eshqi a cura della Biblioteca comunale e un rinfresco offerto dall’istituto alberghiero “Migliorini” di Finale Ligure, i cui “pasticceri”, sotto la guida del prof. Angelo Barone, hanno preparato e offerto la “torta di Janira”, la torta di mele renette con la quale, ogni anno a maggio, l’istituto alberghiero e la famiglia di Janira raccolgono fondi per borse di studio da assegnare a ragazze meritevoli e dal carattere sensibile e disponibile come era lei”.

Le iniziative dedicate alla “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, proseguono nella sala consiliare “Augusto Rembado” di Palazzo Golli con Nasim Eshqi, “Ero roccia e ora sono montagna – La mia battaglia per la libertà delle donne in Iran e nel mondo”.

violenza donne janira pietra

“Come amministrazione continuiamo fermamente nel nostro impegno nel promuovere azioni di contrasto e sensibilizzazione contro il femminicidio e la violenza di genere, diffondendo la cultura del rispetto e della prevenzione, con particolare attenzione alla sfera educativa di bambini e ragazzi, favorendo lo sviluppo di una sensibilità che non può che nascere sui banchi di scuola” ha aggiunto il primo cittadino pietrese.

“Nell’ambito del patto di comunità, siglato con l’Istituto comprensivo di Pietra Ligure, come Comune ci siamo dati l’impegno di affrontare con serietà e profondità questa tematica e la giornata di oggi testimonia la volontà di partire fin dai bambini più piccoli per educare alla gentilezza, insegnare che la violenza, verbale o fisica, non è mai la risposta e che tutto ciò che fa soffrire, non rispetta, ferisce e sminuisce non è amore. Un impegno quanto mai necessario, urgente e, purtroppo, sempre più attuale”.

“Grazie a tutti quelli che oggi hanno voluto partecipare a questo momento certamente in memoria di Janira ma anche e soprattutto per condividere e lanciare un messaggio di sensibilizzazione e prevenzione per il futuro, come ci hanno ricordato le parole del Signor Questore e come sempre ci ricorda Rossano D’Amato, il papà di Janira” ha concluso De Vincenzi.

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