Figura

Cairo, il 30 novembre in biblioteca la commemorazione del comandante Giancarlo Garello

Pilota della Marina Militare italiana e storico autore di innumerevoli libri e  articoli sulla storia dell’aviazione

biblioteca di Cairo

Cairo Montenotte. Sabato 30 novembre alle 10.30 nel salone di rappresentanza della biblioteca Rossi di Cairo Montenotte avrà luogo la commemorazione del comandante Giancarlo Garello, già socio della s ezione “Stefano Baglietto” di Savona dell’Associazione Arma Aeronautica.

Il nucleo Del Carretto di Cairo Montenotte, città di cui Garello era originario ed a cui era legatissimo, intende rendere omaggio alla sua figura di pilota della Marina Militare italiana ma soprattutto allo storico autore di innumerevoli libri e  articoli sulla storia dell’aviazione, scritti e pubblicati in oltre cinquant’anni di attività.

Scomparso nel 2020, Giancarlo Garello è stato un ufficiale pilota antisom della Marina Militare e comandante Alitalia.

Nato a Cairo Montenotte,  classe 1935, alla sua carriera professionale ha affiancato una prolifica attività editoriale indagando temi che spaziano dagli scontri della Regia Aeronautica con l’Armée de l’Air al Breda 65 e l’Aviazione d’Assalto, gli aerei francesi nella R.A., il campo d’aviazione di Cairo Montenotte nelle due guerre mondiali, i G.55 dell’ANR, i bombardieri CANT.Z. 1007 e 1018, il Piaggio P.108, che era uno dei suoi soggetti preferiti, e tanti altri.

A seguire il Generale Div. Aer. R Salvatore Gagliano, presidente regionale dell’Associazione Arma Aeronautica, ed Elena Bagnasco, presidente dell’Associazione “Giorgio Parodi”, presenteranno il volume “Giorgio Parodi: le Ali dell’Aquila”, storia di un’impresa pionieristica che, nell’entusiasmo della appena conclusa prima guerra mondiale, vede Giorgio Parodi ed i compagni di volo (Stefano Baglietto, Giovanni Ravelli e il maresciallo motorista Carlo Guzzi) applicare le acquisite conoscenze dei motori aeronautici alla creazione di una motocicletta innovativa, la Moto Guzzi, destinata a diventare celebre nel mondo sotto l’effige dell’aquila ad ali spiegate.

Chi era Giancarlo Garello

Marinaio appassionato di volo, per oltre quattro decenni Giancarlo Garello, mancato improvvisamente il 21 giugno 2020 all’età di 85 anni, è stato tra i rinnovatori della storiografia aeronautica italiana nel momento in cui era più avvertito il bisogno di uscire dalla fase mitica per approdare alla ricostruzione fattuale.

Se la specialità Antisom è quella nella quale Aeronautica e Marina si incontrano per lavorare insieme, Garello sembrava destinato ad approdarvi.

Nato il 7 novembre 1935 a Cairo Montenotte (Savona), dove è mancato, si era appassionato di volo e aviazione da giovanissimo. Suo padre Mario, classe 1901, era stato marconista prima sui dirigibili della Regia Marina e poi, transitato in Aeronautica, sugli idrovolanti (accompagnando tra l’altro Eugenio Casagrande MOVM nel suo tentativo di traversata atlantica con l’S.55 “Alcyone”, oggi conservato in Brasile come “Jahù” e unico esemplare sopravvissuto di quella gloriosa macchina), quindi a terra (a Monte Moro e poi al Lido di Venezia). Divenuto capitano nel 1943, diresse il 302° Magazzino di Padova.

Completati gli studi classici, Garello sognava di indossare la divisa azzurra e diventare pilota. Quando la madre, cui spettava la patria potestà dopo la prematura scomparsa del marito, rifiutò di firmare la domanda per il concorso in Aeronautica, il giovane si indirizzò prima alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova e quindi all’Accademia Navale di Livorno (1953). Qui, con il corso “Vichinghi”, il cui capo corso Angelo Mariani sarebbe poi divenuto Capo di Stato Maggiore della Marina, partecipò nel 1956 al giro del mondo dell’incrociatore “Montecuccoli”.

Promosso guardiamarina nel 1957, Garello imbarcò inizialmente sulla cannoniera “Alano” ma, ormai sottratto alla tutela materna, fu rapido nell’aderire alla ricerca di piloti da parte della Marina.
Insieme ad alcuni colleghi, tra i quali “Etto” De Angelis e Paolo Pecini, era stato così avviato alle scuole di volo della US Navy, prima a Pensacola e poi a New Iberia, in Louisiana, dove nel settembre 1960 conseguì le “wings of gold”.Al rientro in Italia prestò servizio sul Grumman S2F Tracker, prima presso l’87° Gruppo di Sigonella e quindi con l’86° di Capodichino. Svolse, inoltre, i prescritti periodi d’imbarco, comandando i dragamine “Mango” e “Bambù” e le corvette“Todaro” e “Sibilla”.

Nel grado di Capitano di corvetta, la prospettiva di interrompere l’attività di volo militare e l’espansione della flotta Alitalia legato all’entrata in linea del DC-9 lo indussero a passare alle linee civili.

Entrato in Alitalia nel 1969, volò su SE 210 Caravelle, Douglas DC-9, Boeing 727, Douglas DC-8, McDonnell Douglas DC-10 e Boeing 747, sul quale dopo 25 intensi anni concluse l’attività con oltre 15.000 ore di volo.

Libero dagli impegni di servizio, Garello utilizzò la residenza a Roma e la possibilità di viaggiare per dedicarsi alla ricerca archivistica, approfondendo i temi più diversi, con un impegno che ci è impossibile sunteggiare in poche righe.

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