Andora. Primo giorno del progetto “Le Parole che fanno male”, promosso dal comune di Andora e dallo Zonta Club Alassio-Albenga. Questa mattina, l’assessore alle politiche sociali Monica Risso, l’assessore alle pari opportunità e politiche giovanili Alexandra Allegri e il vice sindaco Daniele Martino, hanno distribuito agli studenti delle classi terze della scuola “Benedetto Croce” di Andora le schede su cui sono invitati a esprimere parole e le situazioni che li feriscono e che possono far crescere il germe della violenza di genere.
E’ stata anche la prima occasione di contatto con la psicologa Graziella Cavanna che, con la collega Beatrice Pandolfi, ha subito coinvolto i ragazzi in una riflessione sulle origini della disparità, sui modi in cui si esprime nel quotidiano, sulla reazioni individuali rispetto alle situazioni. Il discorso si è incentrato anche sul concetto di rispetto dell’individuo, uomo o donna che sia: “Perché se si conosce il valore del rispetto, la violenza non c’è pur in presenza di rabbia”- si è detto. Immediata la partecipazione degli studenti che si sono sentiti a proprio agio nell’esprimersi. Per tutti ci sarà comunque la possibilità di farlo, in forma anonima, grazie alla scheda distribuita. Il progetto coinvolge le classi quinte delle Primarie e tutte le classi delle Medie dell’Istituto comprensivo Andora-Laigueglia. Questa mattina l’incontro con le prime tre classi.
I contenuti, saranno oggetto il 10 dicembre a Palazzo Tagliaferro di un ulteriore incontro in cui i ragazzi, insieme agli psicologi, potranno ulteriormente esprimersi e riflettere leggendo le frasi scritte dai compagni. Esperienza che si ripeterà con tutte e classi fino all’8 marzo.
“Come Amministrazione abbiamo ideato questo progetto per iniziare un percorso concreto mirato alla prevenzione: è stato accolto con grande disponibilità dalle docenti ed è realizzato con il prezioso supporto dello Zonta Club Alassio-Albenga che mette a disposizione gli psicologi che incontreranno i ragazzi – ha dichiarato l’assessore Monica Risso – Il nostro obiettivo è dare ai nostri giovani strumenti e spazi per parlarne in modo continuativo, collettivo e anche personale. Una opportunità di ascolto e di libera espressione. La collaborazione degli insegnanti e la capacità della dottoressa Cavanna che, con la dottoressa Pandolfi, hanno già creato sintonia con i ragazzi, ci fa davvero ben sperare”.
La dottoressa Graziella Cavanna ha espresso parole di grande ammirazione nei confronti dei ragazzi. “Sono stati attenti e partecipi – ha detto la psicologa – Hanno dimostrato di essere sensibili al tema e propositivi, analizzando le situazioni quotidiane e proponendo loro stessi temi e problematiche. E’ importante partire dal loro quotidiano per fare prevenzione”.
Obiettivo del progetto è favorire anche la presa di coscienza dei giovani anche in merito a situazioni che vengono tollerate pur provocando sofferenza. “Questa mattina si è cominciato a trasmettere ai ragazzi un ulteriore importante concetto: ciò che ci fa soffrire o limita la nostra libertà di espressione non può essere confuso o accettato come una componente dell’amore” ha dichiarato Alexandra Allegri.