Liguria. “Come Movimento Indipendenza vogliamo più sicurezza e meno furti”. Lo dichiara Fulvia Boidi, consulente per l’immigrazione e candidata del Movimento Indipendenza nel collegio di Savona e di Imperia.
“L’Osservatorio regionale sulla sicurezza e sulla criminalità, organizzata nei propri report annuali, ci dice che in Liguria il reato maggiormente denunciato è il furto, che rappresenta circa il 40% delle denunce complessivamente presentate nella regione tra il 2015 e il 2022. In particolare, nel 2022, in Liguria, l’incidenza dei furti in rapporto alla popolazione è la sesta più elevata tra le regioni italiane. Io stessa ne ho subito le conseguenze quando, nella primavera di quest’anno, mi sono ritrovata a entrare in casa e trovare tutto violato, tutto in disordine. Mi ci sono voluti dei minuti per accettare ciò che stavo guardando: dei ladri sono entrati nella mia casa, nella mia proprietà privata, dove dovrei sentirmi sempre al sicuro”.
“Lo sappiamo tutti – prosegue Boidi – ormai i ladri sono tecnologici, bastano 1-2 ore per trovare e aprire tutto ciò di cui hanno bisogno. E non si preoccupano più di aspettare la notte, sempre più si sente di furti avvenuti in pieno giorno. Sentirsi violati: a quanti di voi, purtroppo, è successo? Gli autori di questi furti sono persone che non vogliono la civile convivenza né il rispetto delle leggi e delle nostre Forze dell’Ordine. Persone che non vogliono fare sacrifici, lavorare e contribuire alla società civile. Con il mio lavoro di consulente dell’immigrazione mi ritrovo puntualmente a contatto con persone straniere, e tante volte mi ritrovo a parlare con loro del problema della sicurezza. Molti furti vengono attribuiti agli stranieri e, in molti casi, si scopre essere così. Questo perché troppe persone straniere arrivano sui nostri litorali senza alcuna volontà di integrarsi, nè di fare parte del tessuto sociale italiano. Arrivano consapevoli di essere dei delinquenti e di voler continuare a esserlo. Il mondo va diviso secondo la nostra percezione di bambini: esistono persone buone e persone cattive, a prescindere dall’etnia”.
“Cosa dobbiamo fare? Dovremmo innanzitutto fare un patto sociale tra italiani e persone straniere buone, quelle persone che portano all’Italia un valore aggiunto reale, che amano noi, le nostre tradizioni e la nostra storia e mettere sempre più all’angolo le persone che non rispettano le leggi italiane. Per fare ciò, a livello regionale occorre allocare sempre più risorse per la sicurezza, e per finanziare i progetti che vengono predisposti dai Comuni e da altri Enti. Occorre finanziare più pattugliamenti, più cultura della legalità attraverso l’istituzione di specifici e costanti convegni in materia, anche e soprattutto con interventi delle nostre forze dell’ordine della Stato e della Polizia Locale, aumentare l’illuminazione pubblica, snellire la burocrazia per assegnare il finanziamento tramite contributi europei a queste buone pratiche. Promuovere una banca dati e un dialogo continuo tra cittadini e Forze di Polizia e una diffusione capillare delle segnalazioni di avvenuti furti, come un passaparola tra cittadini, in modo da rendere sempre più difficile a questi delinquenti di scomparire e restare impuniti”.
“Dobbiamo restituire le risorse necessarie – conclude Boidi – per permettere a Polizia Locale, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza di operare al meglio anche con la partecipazione attiva dei cittadini”.