Varazze. “Ieri ho assistito ad una sceneggiata degna del teatro napoletano. Sono sbottato e me ne sono andato prima che finisse il Consiglio, perché certe cose non si possono sentire da un sindaco, che dovrebbe avere molto più carattere per amministrare una città”.
Così il consigliere di Varazze Domani, Gianantonio Cerruti, dopo la seduta del Consiglio Comunale di ieri sera durante la quale il sindaco Luigi Pierfederici ha risposto a una interrogazione della maggioranza di Essere Varazze in merito alla vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto dopo, come ha sottolineato, “un’esposto a firma di due consiglieri di minoranza“ e poi assolto perché il fatto non sussiste.
“Premetto che non ho firmato l’esposto per questioni di deontologia professionale, ma resto dell’idea che se un consigliere comunale ravvisa un illecito lo debba segnalare, prima internamente al segretario comunale e, nel caso fosse inascoltato, a chi di competenza e secondo quanto dice l’articolo 361 del codice penale, – prosegue il consigliere Cerruti. – Al sindaco, invece di fare la vittima e dire che la politica deve rimanere al suo posto e nei luoghi dediti, gli rispondo che negli ultimi anni sono stato querelato almeno 3 volte da esponenti della sua maggioranza, compreso il suo mentore ed ex sindaco Bozzano, di cui era il vice. Ed esclusivamente per motivi politici, per ‘farmi fuori’ dal Consiglio Comunale, dato che a volte risulto ‘scomodo e fastidioso’ con le mie iniziative al fine del bene comune e della giustizia sociale”.
“Vi ricordo che, su input della maggioranza, sono addirittura stato perseguito dalla polizia locale, travisando artatamente una mia frase detta in Consiglio, sicuramente unico caso nella storia del Comune, e attendo ancora di essere rinviato a giudizio per difendermi. E il sindaco – continua il consigliere di Varazze Domani – ne era ben a conoscenza anche ieri sera, probabilmente se ne è dimenticato perché altrimenti non poteva venire a fare la morale e la vittima ieri sera in consiglio. Però, a differenza sua, ho sempre lottato in silenzio e con determinazione, e non faccio la vittima e verso lacrime per nascondere i miei evidenti limiti amministrativi”.