Vado Ligure. “Non entro nelle questioni territoriali o locali. Quello che posso dire è che, per quanto riguarda l’ex Ilva, una delle offerte prevede anche l’installazione di una nave rigassificatrice nel porto di Taranto per fornire gas in maniera continuativa a prezzo più basso. Quindi il governo intende procedere”.
Così il ministro del Made in Italy Adolfo Urso sul nuovo impianto energetico nel savonese, per il quale non arriva un pronunciamento diretto, pur evidenziando la questione strategica delle forniture energetiche: “Noi dobbiamo garantire l’energia al nostro Paese, in questa fase sicuramente attraverso l’utilizzo del gas e con il parallelo sviluppo, come stiamo facendo, delle energie rinnovabili, fotovoltaico, eolico, geotermico e certamente anche idroelettrico” ha evidenziato Urso.
“Poi in futuro, anche in previsione del fatto che tra qualche decennio bisognerà rinunciare anche al gas, ovviamente con l’unica fonte energetica continuativa pulita e a basso costo che attualmente si conosce, che è l’energia nucleare di nuova generazione”.
“L’energia rinnovabile per quanto importante sia, e noi dobbiamo svilupparla, non garantisce lo sviluppo industriale” ha concluso il ministro, con riferimento al complessivo fabbisogno energetico per le attività produttive e non solo.
Tuttavia l’impianto nel porto di Taranto è ancora una ipotesi, che resta però vincolata alla soluzione per la vertenza dell’ex Ilva e la filiera dell’acciaio.