Genova. L’ex governatore Giovanni Toti si riaffaccia pubblicamente in campagna elettorale e lo fa naturalmente per lanciare la sua ex portavoce, Jessica Nicolini, candidata nella lista civica Vince Liguria a sostegno di Marco Bucci, una delle poche rimaste a bordo di una nave che molti hanno abbandonato per accasarsi nei partiti del centrodestra dopo il terremoto giudiziario: “Il mio endorsement a Jessica Nicolini? Non solo era ovvio, è anche dovuto”.
“Credo che in questi nove anni si sia costruita davvero una Liguria diversa e migliore e sicuramente Nicolini è tra le persone che ha contribuito a tutto questo in modo importante – spiega Toti -. C’è stata nei momenti difficili di questa regione, il ponte Morandi, le mareggiate, il Covid. C’è stata nei momenti belli di questa regione. È un orgoglio che chi ha lavorato per costruire tutto questo oggi senta la responsabilità di portarlo avanti anche mettendoci la faccia in prima persona e candidandosi alle elezioni”.
All’aperitivo organizzato al Mako, di fronte all’iconico tramonto di corso Italia, si sono presentati a centinaia. Tra i big della politica, oltre allo stesso Bucci, figurano la deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo e Maria Stella Gelmini, ex Forza Italia, ex Azione, oggi tornata nelle fila del centrodestra. Pressoché al completo l’entourage totiano, dallo staff dei comunicatori che hanno seguito fedelmente Toti negli ultimi anni al maxi consulente Marco Pogliani. In pista anche il sindaco dei giovani Benedetto Pesce Maineri, e poi influencer, imprenditori, componenti a vario titolo della galassia arancione che adesso orbitano intorno a Jessica Nicolini.
Cocktail, tartine, palloncini blu e arancioni come ai tempi d’oro, sorrisi, foto, abbracci. Le vicende degli ultimi mesi qui sembrano appartenere a un altro mondo. “Nonostante qualcuno volesse rovinarci la festa noi siamo qua e siamo fortissimi – esordisce Nicolini, presentata sul palco dal padre Enrico, volto noto del mondo calcistico -. Mi candido perché in questi nove anni abbiamo fatto una rivoluzione liberale di cui io sono stata orgogliosa protagonista insieme a una grandissima squadra: una Liguria dell’ottimismo, una Liguria del sorriso, delle opportunità e del merito, ma anche una Liguria che non lascia indietro nessuno. Noi ci meritiamo un finale diverso da quello che c’è stato in Regione Liguria, le persone che hanno lavorato con Toti meritano un finale diverso, voi potete darci un finale diverso”.
Toti ha consegnato a Bucci una copia del suo libro Confesso, ho governato. “Siamo qui perché vogliamo continuare il percorso di crescita della nostra Regione – ha detto il sindaco – e su questo obiettivo ci giochiamo la faccia. Non vogliamo tornare indietro”.
Jessica Nicolini è anche coordinatrice genovese della Lista Toti, formazione politica che oggi di fatto è stata assorbita dall’ala civica di Bucci. “Non c’è una lista Toti perché sarebbe stata una cosa assurda che ci fosse una lista Toti con Bucci candidato, è qualcosa che non si è mai visto – spiega l’ex presidente -. C’è una lista del governatore in cui ci sono tante persone che hanno lavorato con me in questi anni e che continuano a farlo. Poi ce ne sono altre che avendo chiuso l’esperienza della lista Toti hanno cercato casa in altri partiti politici e va benissimo anche così, mi sento una responsabilità in meno di dover accasare qualche orfano lasciato in Liguria. Toti era il governatore di questo territorio e domani ci auguriamo tutti che sia Bucci. La Lista Toti così com’era conosciuta era l’architrave di un consiglio regionale che oggi è sciolto, ci sarà una lista Bucci che credo sarà l’architrave del consiglio regionale che verrà“.
Resta il fatto che Toti finora non si è visto ad altri eventi. “Io li voto, non hanno bisogno di invitarmi a tutti gli eventi. Potete immaginare per che lista voterò anche per quali candidati voterò, quindi invitare me è un invito sprecato”. E nega di essere stato scaricato dal centrodestra. “Francamente sento tutti, forse li sento pure troppo. Con Marco ci sentiamo, ci parliamo, come sempre accade in questi casi. Poi io credo che si faccia la campagna elettorale uno alla volta e se guidi un territorio uno alla volta. Ognuno ha il suo suo stile, il suo approccio, il suo modo di vedere la realtà ed è giusto che sia così. Non esistono navi navi che hanno due comandanti perché normalmente vanno per scogli. Si comanda uno alla volta e io sono orgoglioso di aver lasciato una Liguria in ordine con un buon abbrivio e sono certo che Marco saprà utilizzare quell’abbrivio per fare ancor meglio”.
E la vicenda giudiziaria? “Credo che avrà pochissimo peso – replica l’ex governatore -. Penso che i liguri abbiano un giudizio molto chiaro di questi ultimi nove anni in Regione Liguria e lo vedrete nelle urne. Dopodiché, la tempesta estiva che sembrava un uragano si è trasformata in una pioggerellina di ottobre anche un figlio lieve. Tutti continuano a chiedermi perché ho patteggiato, io credo che si debba chiedere alla Procura perché ha patteggiato dopo quattro anni di un’inchiesta che ha sconvolta una regione fino in fondo. Però, non ho mai attaccato i magistrati che ci hanno indagato, credo che la politica possa prendere spunto da questa estate e se ne farà tesoro e cambierà un po’ le regole del gioco sarà un bene per tutti”.