Savona. “Inizia domani 2 ottobre in Liguria la caccia ‘normale’ al cinghiale, malgrado la prolungata siccità estiva, la peste suina e gran parte dei boschi ancora coperti di foglie e la visibilità molto inferiore alla gittata delle micidiali armi a munizione intera dei cacciatori; ed inoltre con la presenza di escursionisti, gitanti, biker e cercatori di funghi, cui viene negato il diritto di frequentare le campagne in tranquillità e sicurezza, e che farebbero bene a munirsi di fischietto, giubbotto antiproiettile ed elmetto. E durerà fino al 30 dicembre, con il sicuro prolungamento alla fine di gennaio”. Lo dichiara l’Osservatorio Savonese Animalista.
L’Osservatorio Savonese Animalista (OSA) “si meraviglia che il commissario alla peste suina e le regioni continuano a ritenere la caccia il mezzo per “depopolare” i cinghiali e contrastare i danni arrecati alle coltivazioni da cinghiali e caprioli; e si nasconde che la loro presenza è dovuta alle liberazioni avvenute a fine secolo scorso da parte dei cacciatori peri scopi venatori, mentre è provato che la caccia ne favorisce l’incremento numerico e non riesce a contenerli”.
OSA “prende atto che il 20 settembre l’Unione Europea ha declassato il territorio savonese, dichiarando la zona di restrizione 1 indenne dalla peste suina e passando la rossa alla 1, eccetto i comuni di Sassello ed Urbe; ma rileva che l’estrema pericolosità dell’epidemia avrebbe dovuto, per il principio di precauzione, fermare la caccia al cinghiale perché ne favorisce la propagazione: inseguiti dalle mute di cani, i cinghiali fuggono e gli infetti portano in giro la malattia, che è molto resistente e trasmissibile al semplice contatto; si rischia quindi il riaccendersi della malattia”.