Liguria. Il contrasto alla denatalità è la domanda che forse più di altri poteva caratterizzare il dibattito tra candidati alla presidenza della Regione Liguria organizzato a cura del Percorso di Formazione Politica dell’Arcidiocesi di Genova coordinato da don Massimiliano Moretti. Sicuramente è stato quello che ha suscitato le reazioni più forti nella sala Quadrivium, affollata dalle claque degli 8 avversari (erano tutti presenti tranne Ferrando, Partito comunista dei lavoratori).
Alla domanda sulla scarsità di nuove nascite ha risposto per primo, in ordine alfabetico, il candidato del centrodestra, il sindaco di Genova Marco Bucci: “Quello della denatalità è un problema italiano, non solo ligure, bisogna aiutare le famiglie, lo ha fatto la Regione in questi anni e continueremo a farlo con voucher asilo, ad esempio, bisogna che ci sia un welfare che supporti le famiglie”.
“Ma – aggiunge Bucci – anche se facessimo questo grande lavoro non raggiungeremo il risultato se non siamo in grado dal punto di vista sociale, come società civile, come regione, che chi fa figli contribuisce al successo di questa società, il messaggio che fare figli siamo di fronte a un problema sociale, educativo, che va affrontato con l’aiuto delle associazioni, se non si fanno figli non è solo un problema economico ma di altro tipo, e, questo è una cosa importante, tra di noi io vorrei che noi avessero fatto figli”, conclude.
Il tema della natalità, correlato anche a quello dell’aborto, è uno fra i più delicati in assoluto e lo è ancora di più se si considera che il dibattito era organizzato da un ente legato alla Chiesa – basti pensare alle recenti pesanti affermazioni di Papa Francesco sui ginecologi non obiettori “sicari” – e non a caso l’ultima frase pronunciata da Bucci, quella che poteva colpire più di un presente nel personale, ha fatto alzare un brusio rumoroso in sala.
Ora, è noto a tutti che il sindaco di Genova ha due figli mentre il suo principale avversario, il candidato del centrosinistra Andrea Orlando, no. Bucci non lo cita direttamente nel suo discorso – e infatti dirà che le sue parole sono state travisate, ma sono in molti a interpretare la sua frase come un riferimento indiretto.
La risposta di Orlando arriva poco dopo: “Io non ho ricette contro la denatalità ma sono sciuro che non sia un problema che si risolve criminalizzando le persone che non hanno figli perché non li hanno potuti avere”.
“Oggi fare un figlio costa – continua Orlando – il 50% delle famiglie monoreddito vive sotto la soglia di povertà, è un altro aspetto è quello che vede ancora scaricare sulle donne il lavoro di cura in una famiglia, le famiglie restano organizzate ancora su vecchi schemi, dobbiamo lavorare non per negare la realtà, ma riconoscere che la Liguria è in una situazione critica, con dati record negativi sulla denatalità, bisogna lavorare, tra le altre cose, per garantire il diritto universale alla sanità, perché anche perché curare i bambini è diventato sempre più difficile”.
Bucci ha poi cercato di chiarire la sua posizione. Ha detto: “Pura speculazione di chi travisa le parole. Ho soltanto detto che vorrei che tutti avessero figli. Potete riascoltare la registrazione. Credo che sia l’augurio di tutti, anche di chi purtroppo non può averli, ma vorrebbe. Anzi immaginiamo un supporto anche per chi ha queste difficoltà. Noi vogliamo una Liguria giovane, dinamica, rispettosa delle generazioni. Senza giovani, anzi, senza figli la Liguria non può esserci. Orlando e il Pd soffrono di vittimismo e non hanno argomenti con i quali parlare ai liguri”.
Le reazioni
Le dichiarazioni di Marco Bucci hanno causato le reazioni di alleati ed avversari politici.
Per primi i candidati delle liste civiche di Bucci fanno quadrato attorno al sindaco. “È incredibile. Marco Bucci ha detto che vuole una Liguria giovane, che abbia un futuro. Che si augura che tutti abbiano figli. E allora? Come si fa a non essere d’accordo? Cosa c’è di male in questa affermazione? Da donna non posso che essere d’accordo con lui. Da Medioevo è piuttosto sfruttare il dolore di chi non può avere figli per un uso propagandistico. Il sostegno a tutte le famiglie e ai giovani deve essere un preciso compito della politica”, dichiara la candidata di Vince Liguria Lorenza Rosso.
Così la candidata di Orgoglio Liguria Stefania Cosso; “Sono allibita nel leggere che Marco Bucci è finito sotto accusa per aver detto che vorrebbe che tutti abbiano figli. È un auspicio bellissimo, un augurio che non si può non condividere. A meno di guardare tutto con gli occhi della negatività, con il cuore prevenuto. Credevo che chiunque auspicasse per tutti i liguri la gioia dei figli. Evidentemente non è così. Credo proprio che per primo chi, purtroppo, non può avere figli, non possa condannare un augurio positivo”.
Il coordinatore regionale ligure di FDI, Matteo Rosso: “Questo governo ha investito su famiglia e natalità perché una nazione che non fa figli è destinata a scomparire. Su questo punto, considerando le parole dei dem, se vince la sinistra di Orlando, la Liguria, regione con l’età media più alta d’Europa, sarà la prima a farne le spese. Critiche strumentali tese a travisare le parole di Bucci in assenza di proposte concrete per la Liguria”, conclude Rosso.
Sonia Viale, candidata per la Lega alle elezioni regionali: “Una regione che non si interroga sulla natalità non può affrontare le sfide del futuro. La natalità non è solo un dato statistico, ma un obiettivo sociale che riflette il benessere e le prospettive future di una comunità. Parlare di politiche per la natalità significa considerare l’importanza di un sostegno concreto alla famiglia e al lavoro. La Regione Liguria prevede già incentivi per aiutare le famiglie e sostiene le aziende che promuovono programmi di conciliazione vita- lavoro, ha adottato il bonus baby sitter ed è amica dell’allattamento al seno UNICEF, per fare alcuni esempi. Orlando vuole strumentalizzare il dibattito sulla denatalità per scopi politici, cercando di creare una contraddizione dove in realtà non esiste o meglio esiste solo nella sua testa. Le parole di Bucci, che ha definito la natalità come ‘un successo della società’, sono state pronunciate in un convegno sulla denatalità ed erano dunque completamente idonee e inserite in quel contesto. Forse Orlando prova a colmare lo stacco che si fa più ampio ogni giorno che passa tra la sua coalizione e Bucci, strumentalizzando ogni dichiarazione a fini politici, ma è un grave errore e sono certa che i liguri non cadranno in questa trappola”.
Ilaria Cavo, deputata e coordinatrice ligure di Noi Moderati: “Da donna senza figli non mi sono sentita né colpita né mortificata dalle parole di Marco Bucci. Che la denatalità sia un problema per il futuro anche economico del nostro Paese lo dicono anche ministri ed economisti. Lo dicono le scelte di politica economica che all’interno della maggioranza abbiamo sostenuto con forza. Siamo per il sostegno alla famiglia, per il sostegno alle famiglie con più figli, e il fatto che un candidato alla presidenza di una Regione si esponga a sostegno di maternità e natalità non può essere rigirato e strumentalizzato come un atto di disprezzo per chi non ne ha: questo è un volo pindarico che solo un candidato di centrosinistra come Orlando, senza proposte chiare, può provare a fare”.
“Il candidato presidente si è semplicemente assunto la responsabilità e l’impegno a sostenere la natalità. Leggo esponenti di centrosinistra parlare di ‘inutili bonus’. Sarà. Ma con quei bonus per asili nido, baby sitter, centri estivi, welfare familiare, sono state soddisfatte in Liguria centomila domande. Il Pd può spiegarlo a quelle centomila famiglie liguri che quei bonus non servono. Bene ha fatto Bucci a impegnarsi a sostenerli. Noi sosteniamo lui in questa sua scelta”.
Sul lato opposto, dopo la risposta dello stesso Orlando interviene Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati: “Le parole del candidato della destra in Liguria Marco Bucci ricordano più lo stato etico che la rivoluzione liberale e sono offensive per tutte le donne – afferma – da chi si candida a governare una Regione ci saremmo aspettati ricette per sostenere il lavoro femminile, proposte per un welfare capace di accompagnare percorsi di vita e lavoro sempre più complicati. Servirebbe rispetto e non frasi da medioevo come quelle che abbiamo sentito da Bucci. Sono certa che anche nel centrodestra si vorrà chiedere conto di parole deliranti”.
“Bucci dovrebbe chiedere scusa a tutte le donne – le fa eco la deputata ligure del Pd Valentina Ghio – chi si candida a governare una regione deve rispettare e non giudicare e additare tutte quelle persone che per scelta, esperienze, dolori personali non hanno potuto o voluto avere figli. Dire che chi fa figli contribuisce al successo della società è un’affermazione da Medioevo, da oscurantismo, per nulla liberale. Chi si candida a governare una regione dovrebbe avere rispetto e la capacità di proporre ricette per sostenere la natalità e le donne in percorsi di vita e lavoro sempre più complicati – aggiunge – dovrebbe parlare di superamento del gender pay gap, di congedi paritari retribuiti, di rafforzamento dei servizi di welfare. Cosa ne pensa la Presidente del Consiglio di queste affermazioni che colpevolizzano le donne? Ne prende le distanze?”.
Dalla Liguria il segretario regionale del Pd e candidato al bis in Regione, Davide Natale, rincara la dose: “Avevo definito il programma di Bucci degno della sceneggiatura di un nuovo film di Cetto La Qualunque ma invece più passano i giorni e più assomiglia alla trama di un film horror. Per presentare il suo programma sulla denatalità Bucci ha affermato che chi fa figli contribuisce al successo e chi non procrea no. Queste affermazioni gravi, inascoltabili, sprezzanti e penose aprono in molti di noi ferite che con il tempo abbiamo provato a cucire. In trenta secondi, oltre a affermare un concetto da Medioevo, che si pensava superato, hai fatto un danno che tu non ti immagini nemmeno a tanti che hanno ancora ferite aperte, che bruciano. Le battute a effetto a volte sono dei boomerang e questa volta, caro Bucci, ti torneranno indietro più di altre perché hai colpito la carne viva di tanti”.
“Nella Regione più anziana d’Italia è urgentissimo adottare strumenti di welfare adatti per permettere alle coppie, che lo vogliono, di avere figli e alle donne di non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e famiglia – aggiunge il candidato Luca Garibaldi, capogruppo uscente del Pd in Regione – non è tollerabile che un candidato presidente si permetta di far passare il messaggio che chi non vuole avere figli, o non può averne, sia un cittadino di serie B, colpevolizzando una scelta libera o una decisione obbligata che non può e non deve essere giudicata. D’altronde, è l’altra faccia del Modello Genova di Bucci. Non solo le decisioni imposte da sovrano assoluto, ma anche lo Stato etico che giudica le vite delle persone. Non siamo più nel Medioevo e non vogliamo tornarci”.
Le candidate del M5S dichiarano: “Abbiamo dovuto riavvolgere il nastro diverse volte per essere sicure di aver capito bene le parole del sindaco Bucci. Pensavamo di aver capito male. E invece no, le ha dette veramente. Vergogna! Come donne, ci sentiamo profondamente offese dalle sue dichiarazioni, che riducono il valore delle persone e in particolare delle donne al fatto di avere o meno figli. Affermare che solo chi ha figli contribuisce al “successo della nostra società” è un messaggio pericoloso, discriminatorio e indiscutibilmente inaccettabile. Qualcuno informi Bucci che siamo nel Terzo Millennio! Essere donne non può e non deve essere ridotto alla maternità. Noi, con le nostre vite, carriere e ambizioni, contribuiamo ogni giorno al progresso sociale, economico e culturale della nostra comunità, indipendentemente dalla scelta di avere figli”.
“La denatalità è una questione complessa, che non si risolve colpevolizzando chi non ha figli. Il Movimento 5 Stelle propone un approccio inclusivo, che rispetta tutte le scelte di vita e mette al centro delle politiche pubbliche il supporto alle famiglie, con misure concrete come asili nido gratuiti, congedi parentali estesi, salari adeguati e dignitosi e maggiori tutele per le donne lavoratrici. Che non si possa pensare di far progredire una regione e un intero paese senza nuove generazioni è un concetto ovvio. Ma per fare questo sono necessarie scelte serie e coraggiose e non solo promesse, che portino avanti politiche di sostegno per le donne e le famiglie. Le donne oggi sono costrette a scegliere tra lavoro e maternità e/o tra famiglia e lavoro. Questo è un segnale di profonda decadenza e le politiche regionali finora non hanno fatto nulla per cambiare questa rotta degradante anzi, come abbiamo ampiamente constatato, hanno spinto nella direzione di ampliare l’ingiustizia e la discriminazione sociale e di genere. Respingiamo dunque con forza la visione retrograda di chi vuole confinare le donne a un unico ruolo nella società. Ci auguriamo di non doverci ritrovare a ribadire concetti, per fortuna, superati da anni e ci raccomandiamo di non dimenticare che ci siamo evoluti e non abbiamo nessuna intenzione di tornare indietro”.
Katia Piccardo, sindaco di Rossiglione e candidata Pd alle regionali: “Colpevolizzare chi non ha figli è un atteggiamento offensivo e irrispettoso. Le donne non hanno bisogno del giudizio di Bucci, ma di misure in grado di sostenerle nel conciliare lavoro e famiglia; politiche per la parità salariale; congedo paritario e retribuito e un welfare efficace. Considero una grande fortuna avere mia figlia, ma tante donne per scelte personali, condizioni di vita o mediche non hanno potuto averli e nessuno può e deve permettersi di giudicare. Bucci ha scritto un’altra pessima pagina del suo programma elettorale. Parole deliranti e discriminatorie che non hanno nulla a che vedere con la complessità della questione demografica”.
Il candidato di Avs Maria Gabriella Branca ha dichiarato: “Queste sono parole vergognose e sprezzanti che non tengono in alcun modo in considerazione la complessità della questione demografica e che risultano discriminatorie nei confronti di chi, per ragioni personali, mediche o economiche non ha potuto o non ha voluto avere figli. La crisi demografica che tocca la nostra regione e il nostro Paese è un tema rilevante che non può essere affrontato con argomenti ideologici, offensivi e banali. Mi auguro – conclude Branca – che le liste che sostengono Bucci prendano subito le distanze e chiedano conto al loro candidato di tali affermazioni e che lo stesso Bucci chieda personalmente scusa per le parole offensive utilizzate”.
La segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione: “I termini utilizzati da Bucci nel confronto tra candidati alla presidenza della Regione Liguria sono offensivi. Anche lui, come la destra al governo, pensa di contrastare la denatalità colpevolizzando chi non ha figli, anziché indicare come soluzione gli investimenti in servizi pubblici a supporto della genitorialità e il lavoro stabile ed equamente retribuito, soprattutto per le madri lavoratrici che pagano il prezzo più caro dopo la nascita di un figlio. Le parole del candidato di centro destra sono ancor più fuorvianti considerando che sono pronunciate da chi sostiene un governo che per incrementare la natalità ha saputo solo mettere in campo inutili bonus, arrivando a mettere in discussione la libera scelta delle donne sul loro corpo e la loro autodeterminazione con un attacco ormai esplicito alla legge 194”.