Pallare. Non è stata la furia del fiume Bormida a devastare il paese di Pallare, ma la bomba d’acqua persistente e violenta che ha colpito, soprattutto, la collina su cui sorge la frazione di Biestro, dove i ruscelli in piena hanno portato allo sgretolamento del terreno.
Come sottolineano gli esperti, se quelle precipitazioni eccessivamente abbondanti si fossero abbattute più a monte, ovvero verso il Melogno e la sorgente della Bormida, anche Carcare, come i Comuni più a valle, avrebbero subito danni ancora maggiori. I danni alluvionali nell’abitato pallarese sono ingenti, cumuli di terra ovunque, frane, smottamenti, case allagate, strade quasi impraticabili nonostante il continuo lavoro per ripristinare il tutto nel più breve tempo possibile.
“E’ stato un evento davvero apocalittico, quello di sabato scorso. Avevamo persone isolate, famiglie che non riuscivano ad uscire di casa per mettersi in salvo a causa dei cumuli di fango e detriti depositati dall’acqua che si è riversata lungo le vie – commenta il vice sindaco Roberto Musetti – La conta dei danni non è ancora terminata ma di sicuro ammonta a parecchie centinaia di migliaia di euro. A preoccupare, ora, sono le frane che gravitano specialmente sulle strade che portano a Biestro. I corsi d’acqua affluenti del Bormida sono esondati perchè si è tappata la condotta sotto l’asse stradale della Sp 15. Ora con un mezzo apposito stiamo cercando di aspirare tutto il materiale, altrimenti, alla prossima perturbazione, saremo nuovamente nei guai”.