Savona. Meglio riaprire corso Italia o invertire via Dei Mille? Lunedì ci eravamo lasciati con questa domanda, che da giorni anima il dibattito politico a Savona. Da un lato chi chiede la riapertura (alla raccolta firme – oltre 3000 quelle raccolte finora – ora si è aggiunta la richiesta di un referendum), dall’altra il Comune “supportato” da Sintagma Srl, che ha proposto tre soluzioni alternative. Una in particolare: l’inversione di marcia in via Dei Mille (con un breve tratto a doppio senso) per permettere di raggiungere il Teatro Chiabrera da via dei Vegerio senza riaprire il corso.
Per tentare a dare una risposta, volevamo confrontare le due soluzioni dal punto di vista tecnico. Dati alla mano. Un confronto che finora non era stato possibile: Sintagma, infatti, nella sua presentazione, aveva fornito solamente i dati delle performance attese dalle soluzioni proposte. Su quelle di corso Italia, solo un generico “sarebbero peggiori”. Frase che la minoranza ha subito contestato: i promotori della raccolta firme hanno definito le proposte “progetti vecchi e inapplicabili” e il doppio senso in via dei Mille una “toppa peggiore del buco”, mentre Pietro Santi ha puntato il dito contro la “curva a gomito molto stretta in cui bus e mezzi pesanti avrebbero enormi difficoltà a girare”.
Nel corso di una chiacchierata con l’ingegner Tito Berti Nulli, fondatore di Sintagma (qui la prima “puntata” su modalità ed esito dei rilevamenti), abbiamo quindi cercato di avere ulteriori informazioni: quei dati su corso Italia esistono? E, se sì, cosa dicono?
Premessa: cosa prevede la soluzione alternativa
Lo scenario numero 3, quello suggerito da Sintagma e al momento considerato “preferibile” dall’amministrazione, prevede il senso unico su via Famagosta (verso est) e il doppio senso di marcia su via dei Mille tra via Poggi e via Vegerio, con la prosecuzione della restante parte a senso unico tra via Poggi e piazza Diaz. Di fatto accadrebbero due cose:
- via Famagosta diventerebbe a senso unico “in uscita” dalla città, non si potrebbe più usare per raggiungere il teatro dalla Torretta. Una rinuncia marginale nella maggior parte delle giornate (quella via di ingresso è già meno sfruttata delle altre) ma che diventerebbe più impattante quando – ad esempio al lunedì per il mercato – viene chiusa via Paleocapa.
- via Dei Mille andrebbe a ricoprire parzialmente il ruolo in passato svolto da corso Italia: permettere a chi arriva da piazza Saffi – via Boselli – via dei Vegerio di raggiungere piazza Diaz e, da lì, la Torretta senza impegnare piazza Mameli. La differenza è che “prima” chi arrivava da corso Italia e via Pertinace aveva altre due alternative: poteva raggiungere via Paleocapa (attraverso via Mistrangelo) o Villapiana (girando appunto in via dei Mille). Questa ultima opzione risulta sostanzialmente inutile per chi già arriva da via dei Vegerio, e superflua per chi arriva da piazza Mameli (può semplicemente proseguire in via Sauro), mentre sarebbe “persa” per chi oggi raggiunge Villapiana da via Paleocapa attraverso via Au Fossu (dovrebbe proseguire fino a piazza Mameli).
Nei dati forniti durante la presentazione da Sintagma, questo è lo scenario – tra quelli simulati nel micromodello di cui vi abbiamo già parlato – che registra i migliori indicatori di performance. Indicatori che si concentrano essenzialmente su due aree: velocità e inquinamento.
Il raffronto con la riapertura di corso Italia
Nel corso della presentazione, come detto, Berti Nulli ha presentato in una slide le performance attese dalle soluzioni proposte. Quella appena analizzata è indicata nella foto come S3.
“Abbiamo fatto un ragionamento rigoroso e scientifico – spiega Berti Nulli – valutando quali riverberi avrebbe avuto questo intervento sulla viabilità cittadina, considerando anche l’apertura dell’Aurelia Bis. E poi siamo andati a confrontare i tre scenari elaborati, confrontandoli con la situazione attuale. Tutti sono chiaramente migliorativi”.
Abbiamo allora chiesto all’ingegnere Berti Nulli di fornirci i dati restituiti dalla simulazione in caso di riapertura del tratto di corso Italia. I dati legati alla velocità sono tendenzialmente intermedi tra la situazione attuale e la “soluzione 3”:
- RITARDO MEDIO: con corso Italia riaperto sarebbe 33,43 secondi al km. Il dato attuale è 46,12 (decisamente peggiore), quello della soluzione proposta è 30,61 (lievemente migliore).
- DENSITA’ VEICOLARE: in questo caso il dato (6,43 veicoli al km) si colloca tra quello attuale (6,9) e quello di S3 (5,59).
- FLUSSO VEICOLARE: secondo la simulazione la riapertura del corso restituirebbe un dato di 2208,2 veicoli all’ora, che peggiorerebbe sia la situazione attuale (2002) sia la proposta di Sintagma (2049,2). Va rilevato, osservando la tabella, che questo dato migliora sensibilmente solo nello “scenario 4”, ossia dopo l’apertura dell’Aurelia Bis.
“Ma i dati sono peggiorativi soprattutto nei parametri ambientali, legati a inquinamento e polveri sottili” avverte Berti Nulli. Ed è qui, infatti, che il divario appare più evidente (almeno stando alla simulazione): i dati sono sempre peggiori, non solo della “soluzione 3” ma anche della situazione attuale.
- Le emissioni di CO2 attese sono 478.745 grammi: superiori a quelle di S3 (399.266) e simili alla situazione attuale (476.041).
- Scenario molto simile per le emissioni Nox: 857,30 grammi, quelle attuali sono di poco inferiori (842,18) e quelle della soluzione proposta scendono a 734,14.
- Stessa cosa per le emissioni Pm: 158,14 grammi con corso Italia riaperto, 151,79 oggi, 127,49 con via Dei Mille invertita.
I problemi da risolvere: il giorno del mercato, il bus che gira in via Poggi
Due sono le critiche principalmente emerse in questi giorni. La prima riguarda il lunedì, giorno di mercato, e in generale ogni volta in cui via Paleocapa viene chiusa (si pensi alla Fiera di Santa Lucia o alla Half Marathon). Secondo i dati forniti durante la presentazione, su 1200 veicoli che entrano in città da Albissola 500 lo fanno da via Pietro Giuria, 400 da via Paleocapa e solo 300 usano come “porta” via Famagosta. Ma nei giorni di chiusura di via Paleocapa, le auto dirette a Villapiana non potrebbero più sfruttare via Famagosta: tutto il traffico finirebbe quindi interamente su via Pietro Giuria, con unica alternativa corso Mazzini. Per risolvere la cosa si stanno valutando varie soluzioni: una, ad esempio, prevederebbe una parziale inversione di senso di via Montegrappa, per consentire, da via Famagosta, di salire fino a via De Mari e via Poggi. Ma è solo una delle opzioni sul tavolo.
Il secondo problema segnalato da diversi cittadini riguarda gli autobus che, scendendo da via Poggi, svoltano verso piazza Marconi: già oggi hanno difficoltà di manovra, un doppio senso in quel tratto renderebbe la loro svolta impossibile. “Ne stiamo parlando con Tpl – spiega Berti Nulli – che ci ha dato disponibilità a cercare soluzioni. Pensiamo per esempio all’utilizzo di mezzi più piccoli“.
La soluzione proposta, in ogni caso, è una “base di partenza”, tanto che il Comune ha istituito un indirizzo mail ad hoc – piazzamameli@comune.savona.it – per raccogliere entro il 25 settembre le osservazioni e le considerazioni dei cittadini. Dopo di che si sceglierà se e cosa cambiare. “Quando si mette in atto una modifica alla viabilità i primi giorni sono ovviamente di assestamento – chiarisce Berti Nulli – dopo 20-30 giorni circa ci renderemo conto se la soluzione funziona così com’è o se saranno necessari alcuni correttivi”.