I carabinieri della stazione di Millesimo, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura di Savona, hanno arrestato due uomini indagati di una serie di truffe su larga scala sull’intero territorio nazionale, condotte attraverso l’uso fraudolento del nome di un’impresa reale.
I due indagati, entrambi della provincia di Torino, sono stati complessivamente deferiti alla locale Autorità Giudiziaria per reati che vanno dal porto di armi e oggetti atti ad offendere, all’uso indebito e falsificazione di strumenti di pagamento, alla sostituzione di persona e alle truffe.
L’indagine ha preso avvio dopo una serie di ordini sospetti effettuati a nome di un’impresa individuale, tutta merce destinata a Millesimo e pagata con assegni risultati smarriti, spesso intestati a persone decedute. L’ammontare delle truffe è stato quantificato in oltre 60.000 euro, con un ordine recente di stoviglie compostabili per un valore di circa 10.000 euro, che ha attirato l’attenzione dei Carabinieri e che solo grazie al loro intervento non si è volatilizzato come i precedenti.
Il 22 agosto scorso, infatti, durante una consegna programmata a Millesimo, i militari hanno predisposto un’attività di polizia giudiziaria in cui un militare, travestito da dipendente della ditta incaricata della consegna, si è presentato sul luogo concordato alla guida di un furgone di un corriere, mentre altri colleghi erano appostati nelle vicinanze. All’arrivo dei due truffatori, giunti a bordo di un furgone noleggiato, in particolare al momento della consegna dell’assegno, i carabinieri si sono qualificati, arrestando i malviventi in flagranza di reato e sequestrando il furgone usato per la commissione dell’illecito.
Nel corso della conseguente perquisizione personale e veicolare, oltre all’assegno irregolare che i due intendevano usare come pagamento, sono state rinvenute numerose fatture intestate all’impresa usata dalla coppia di truffatori, all’insaputa del titolare, per commettere le truffe, i riepiloghi dei precedenti ordini effettuati, varie ricevute di mancati pagamenti autostradali, alcuni telefoni cellulari e stampe di conversazioni e-mail verosimilmente riconducibili ad ulteriori truffe.
Uno degli uomini è stato trovato in possesso di due coltelli a serramanico, mentre il complice aveva addosso una piccola quantità di hashish, per la quale è stato segnalato alla Prefettura di Savona quale assuntore di sostanze stupefacenti.
L’indagine, durata diversi mesi, ha consentito di individuare una vasta rete di truffe le cui vittime sono disseminate in tutt’Italia, e conferma il costante impegno dell’Arma dei Carabinieri nella lotta contro le varie tipologie di truffe, a tutela della legalità, di tutti i cittadini e delle imprese.